Alvaro, in formato 2023, firma una doppietta dopo il sabato magico di Andrea. Petrucci costante, Bassani sottotono, mentre Yamaha deve ora vedersela con la crescita di Honda
Il mese di settembre della Superbike non avrebbe potuto chiudersi forse con un round più entusiasmante dato che ad Aragon, tra prime volte e conferme, non ci si è certamente annoiati. Peccato per il poco pubblico, ma restano tanti gli spunti in vista del finale di stagione.
Tra i cordoli del Motorland ha brillato Alvaro Bautista, tornato a vincere dopo un digiuno davvero troppo lungo per i suoi standard, mentre Andrea Iannone ha regalato a sé stesso ed al team Go Eleven un sabato da ricordare. Grandi difficoltà invece per Yamaha, che non sembra aver ritrovato la competitività sperata.
Alvaro Bautista 9: l’aria di casa gli fa bene, talmente tanto che torna quello dell’anno scorso, capace di vincere in mille maniere. Il passo mantenuto in Gara 2, con un crono da qualifica, è materiale da tramandare ai posteri.
Toprak Razgatlioglu 8.5: tre secondi posti al rientro da un infortunio come il suo valgono delle vittorie, ed in ottica campionato in effetti lo sono. Il talento ed il coraggio del turco erano già fuori discussione: ora ancora di più.
Andrea Iannone 8: la vittoria di Gara 1 gli toglie un enorme macigno dalle spalle, e lo rende l’ottavo vincitore diverso della stagione. Domenica manca il podio, ma questo non “macchia” il fine settimana della redenzione.
Danilo Petrucci 7: replicare il fine settimana di Cremona era pressoché impossibile, ma Danilo fa comunque una ottima figura. Le ottime cose mostrate in Gara 1 non si ripetono la domenica, ma resta una prestazione solida.
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