SBK, spiragli di luce per Rea a Barcellona: "Risolti tanti problemi, ma non tutti"

SBK, spiragli di luce per Rea a Barcellona: "Risolti tanti problemi, ma non tutti"© GPAgency

Jonathan a fine day 1: "La moto è sembrata più normale sin da subito, serviva un reset e lo abbiamo fatto. In Australia forse il peggior weekend della carriera, ma farsi prendere dal panico non serve"

14.03.2024 ( Aggiornata il 14.03.2024 19:55 )

L’inizio di stagione per Jonathan Rea è stato a dir poco traumatico, ma forse iniziano ora ad apparire i primi raggi di sole. A Barcellona infatti il nordirlandese è tornato nelle posizioni che contano, seppure a più di un secondo dalla vetta, segno che il reset invocato sia da lui che dal management Yamaha dopo l’Australia è servito.
 
“Sin dal primo giro la moto è sembrata più normale – apre Rea - più simile all’inverno. I tecnici dopo l’Australia hanno lavorato sui dati, e molte problematiche sono state risolte, anche se non tutte. Ora sento di poter lavorare nel modo giusto: mentalmente abbiamo dovuto compiere reset, modificando anche la moto alla base. Non sono ancora al 100% in termini di confidenza, dobbiamo lavorare soprattutto sull’anteriore per ottenere la giusta fiducia in frenata, mentre sul posteriore possiamo trovare qualcosa di utile lavorando sull’elettronica”.

Rea e la conoscenza della R1

Rea prosegue nella spiegazione delle sue necessità, predicando calma e sangue freddo sia dentro che fuori l’ambiente Yamaha.
 
“Vorrei concentrarmi sul generare trazione dal posteriore, ma serve una combinazione di fattori, non basta cambiare le sospensioni. Il problema al telaio di Phillip Island lo abbiamo risolto. Sto ancora imparando a conoscere la R1, sento che si può migliorare tanto: all’inizio della stagione scorsa mi sentivo davvero perso, nonostante un team che conoscevo e mi conosceva benissimo, quindi è chiaro che con un gruppo nuovo serva tempo, e non serva farsi prendere dal panico. Quando non si è nelle migliori condizioni l’ultima cosa da fare è mettersi pressione e perdere la strada”.
 
In ultima istanza Jonathan torna a parlare del fine settimana di Phillip Island, iniziato male e terminato probabilmente peggio.
 
“Abbiamo preparato il weekend nel modo peggiore, con una caduta a metà della giornata di test che ha compromesso tutto. In Superbike il tempo è poco nel weekend, quindi occorre sfruttare ogni momento al meglio, cosa che non abbiamo potuto fare. La prestazione di Locatelli mi ha regalato tanta fiducia in termini di potenziale della moto. E’ un po’ come fare surf: non puoi fare come vuoi, devi aspettare l’onda. Forse Phillip Island è stato il punto più basso della mia carriera, tanto che la seconda volta che sono tornato al centro medico conoscevano già il mio nome (ride ndr), ma sono contento di come abbiamo risposto”.

SBK, a Barcellona sorride Bautista: "Finalmente sono tornato al top della condizione"


 

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi