SBK, Rea tra difficoltà e acciacchi: "Non sono competitivo come mi aspettavo"

SBK, Rea tra difficoltà e acciacchi: "Non sono competitivo come mi aspettavo"© GPAgency

Jonathan non al meglio dopo la caduta nei test: "La mobilità in sella non è delle migliori. Con la R1 basta poco per essere veloci, ma essere davvero veloci è diverso e dobbiamo crescere"

22.02.2024 09:29

E’ un mix di speranze e dubbi la vigilia del primo round stagionale di Jonathan Rea, il cui debutto in sella alla Yamaha è sempre più vicino. Dopo un inizio positivo nei primi test però il nordirlandese ha incontrato qualche difficoltà nell’essere veloce quanto i migliori, con tanto di caduta nei test di martedì a compromettere ulteriormente l’avvicinamento al weekend di gara.
 
“Non sono competitivo quanto mi aspettavo – apre Rea – nonostante sin dal primo test abbia davvero amato la R1. E’ una moto con la quale è facile essere veloci, ma essere davvero veloci è un’altra cosa, e serve cucirsi addosso la moto perfettamente. Mi serve ancora qualcosa per essere davvero veloce, ad esempio con le gomme nuove non riesco a migliorare i miei tempi. E’ normale che serva tempo per adattarsi ad una nuova moto”.
 
Come stai fisicamente?
 
“Non sono al 100%. Onestamente la caduta è stata forte: nel pomeriggio sono riuscito a fare qualche giro ma solo per confermare alcune cose. La mobilità in sella non è delle migliori. Non è la partenza che sognavo, ma questa è la situazione”.

Il marchio Jonathan Rea

Quale può essere dunque l’obiettivo?
 
“Raccogliere punti. Mi basta guardare Locatelli per capire che si può essere veloci con questa moto sia sul passo che sul giro veloce, devo solo imprimere il timbro di Jonathan Rea sulla R1”.
 
Che ne pensi del flag to flag?
 
“E’ un peccato non aver saputo questa cosa prima del test, dato che sarebbe stato utile lavorare martedì in quest’ottica. L’assetto della moto cambia del tutto quando devi fare 10 giri al massimo, ma è così per tutti. Non so se per me può essere positiva o meno questa cosa, certamente ci sarà da lavorare, e si potrà guidare in modo più aggressivo. Esiste anche un modo di guidare che eviti di distruggere le gomme in ogni curva e svolgere l'intera gara, ma è inutile pensarci”.
 
Come pensi ti sentirai prima del tuo debutto in Yamaha?
 
“Nervoso ed eccitato, ma è così prima di ogni singola gara. Ogni volta in griglia mi piace concentrarmi su me stesso in silenzio, per prepararmi al meglio. Siamo un gruppo nuovo che deve crescere insieme: per me è come un vero e proprio debutto”.
 
Dove devi migliorare?
 
“Mi serve più fiducia sull’anteriore. In inverno ci siamo concentrati sulla trazione e sul posteriore, accettando l’anteriore com’era, ma ho capito che serve qualcosa di più. Guido ancora molto in stile “stop and go”, mentre vorrei essere più fluido. Sto ancora imparando, anche alla mia età (ride ndr)”.
 
Il tuo capotecnico Pitt dice che freni già come Toprak. Sei d’accordo?
 
“Si e no. Mi fermo troppo, non guido nel modo che la moto richiede, ma è difficile al momento evidenziare i miei punti forti. Nei test mi sono confrontato con altri e sono forte in frenata. Io e Toprak freniamo in modo diversi ma l’efficacia è simile”.

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