SBK, Bongers: "Toprak ha la mentalità dei vincenti, ma senza una moto all'altezza non potrebbe fare magie"

SBK, Bongers: "Toprak ha la mentalità dei vincenti, ma senza una moto all'altezza non potrebbe fare magie"

L'INTERVISTA - Il direttore Motorsport BMW: "Il pacchetto c'è. Lui regala positività a tutta la squadra, gli altri piloti della casa hanno ora una extra motivazione per essere veloci. Noi da titolo? Mi servono conferme"

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21.02.2024 ( Aggiornata il 21.02.2024 09:34 )

Forse parlare di missione compiuta è troppo audace, ma BMW arriva al primo weekend della stagione SBK 2024 da favorita, in primis grazie alle cose mostrate dall’uomo chiamato a risollevare le sorti della casa bavarese, Toprak Razgatlioglu.

Scegliere piloti di valore non è una novità in casa BMW, che soli due anni fa si è accaparrata Scott Redding, ma la differenza principale da quel giorno ad oggi sembra l’impegno complessivo della casa, che ad un top rider ha aggiunto un test team – con due piloti del calibro di Sylvain Guintoli e Bradley Smith – ed un nuovo direttore tecnico, ossia quel Christian Gonschor già protagonista negli anni d’oro di BMW in Superbike, quando solo un pizzico di sfortuna e qualche errore di troppo hanno privato la casa teutonica e Marco Melandri del primo titolo in categoria. Di questo e tanto altro abbiamo parlato con Marc Bongers, confermato direttore del comparto motorsport BMW.
 
Marc avete concluso il 2023 senza podi, e nemmeno 6 mesi dopo diverse persone nel paddock vi reputano pronti a vincere il titolo. Te lo saresti aspettato?
 
“Credo che con la firma di Toprak fosse lecito aspettarsi un miglioramento del pacchetto, anche in relazione allo sviluppo della moto. I risultati dello scorso anno non ci hanno soddisfatto, e non riflettono il nostro valore. Sarebbe bello essere davvero della partita, e fa piacere che le persone di indichino come dei contendenti al titolo, ma prima di convincermi mi serve qualche conferma (sorride ndr). Ovviamente sono fiducioso, dato che Toprak ha subito tratto il massimo dalla moto, nonostante non sia stato facile svolgere dei test con delle condizioni climatiche ottimali”.
 
Quanto questa crescita è merito della moto? Quanto di Toprak invece?
 
“Come sempre in questi casi si tratta di unire i pezzi, come in un puzzle. L’impegno crescente di BMW sta iniziando a dare i suoi frutti: se la moto non fosse performante Toprak non potrebbe fare magie, pur essendo un top rider. Non voglio al contempo screditare gli altri piloti BMW, anche se Toprak è forse riuscito ad estrarre il meglio dalla moto, e di conseguenza i compagni di marca hanno cercato di fare lo stesso”.
 
Cosa ti ha impressionato di più di Toprak?
 
“Quando vedi i suoi dati è impressionante ciò che fa, ma la cosa che maggiormente mi ha colpito è il suo approccio mentale. Sa che può vincere, è una persona positiva e questa positività la trasmette a tutto il team. La sua attitudine dunque, che è molto importante in questo sport”.

Bongers sugli altri piloti BMW, il test team e Phillip Island

Gli altri piloti BMW sembrano già aver ricevuto una spinta dall’arrivo di Toprak. Che ne pensi?
 
“Non voglio dire che gli altri piloti hanno capito di dover spingere solo ora. Van Der Mark viene da un anno ricco di infortuni, Redding non ha trovato il suo ambiente ideale nel team ufficiale e così è stato spostato in Bonovo, mentre Garrett ha già dimostrato nel finale di 2023 di poter essere rapido, pur avendo un po’ di sfortuna in alcuni frangenti. Penso che ora tutti siano tutti nel posto giusto, e le prestazioni di Toprak hanno aggiunto una motivazione extra in tutti loro”.
 
Quali sono state le prime indicazioni del nuovo direttore tecnico Christian Gonschor?
 
“Chris è parte del progetto da tanto tempo, ma questo suo nuovo ruolo sta certamente aiutando il progetto a crescere. Credo che la velocità non manchi a questa moto, quello che dobbiamo trovare è il modo di essere performanti in ogni tracciato. Il format attuale inoltre non regala tempo per trovare una buona base nel corso del weekend, quindi dobbiamo anche riuscire ad arrivare in pista con un pacchetto subito funzionante, ovunque”.
 
Quando pensi che il test team potrà portare i primi risultati?
 
“I primi miglioramenti vi sono già stati. Guintoli e Smith hanno fatto un po’ di selezione in termini di novità: nei test ad esempio avevamo diverse soluzioni aerodinamiche, che i collaudatori hanno provato e commentato. Attualmente abbiamo anche una certa libertà in termini di test con i piloti ufficiali, ma presto contiamo di non avere più questo vantaggio, quindi il ruolo del test team diverrà più cruciale nel corso della stagione”.
 
Aspettative per Phillip Island?
 
“Non possiamo che avere ottime sensazioni dopo i test. Restano dei dubbi in termini di durata delle gomme, ma sono convinto che potremo dire la nostra. Non voglio fare ulteriori previsioni, ma siamo pronti”.

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