SBK: Bautista da 10, italiani (quasi) tutti promossi: il pagellone del 2023

SBK: Bautista da 10, italiani (quasi) tutti promossi: il pagellone del 2023© GPagency

Alvaro implacabile, ma costretto a fare i conti con un Razgatlioglu da 9 per velocità e concretezza. Bene il debuttante Petrucci e Bassani, Rea saluta Kawasaki con stile

30.12.2023 ( Aggiornata il 30.12.2023 11:41 )

Il 2023 ha chiuso un’era della Superbike, almeno per quanto riguarda i rivali dell’imprendibile Alvaro Bautista. Per cercare di contrastare il binomio formato dallo spagnolo e dalla Ducati – da capire quanto la nuova regola sul peso minimo sarà un ostacolo – tanti big hanno cambiato moto: Jonathan Rea ha lasciato la Kawasaki dopo la stagione più difficile in verde, e rileverà la Yamaha di Toprak Razgatlioglu, che dopo aver avuto il merito di tenere aperto il Mondiale fino all’ultima tappa di Jerez (non banale contro un Bautista che si è aggiudicato tre quarti delle manche...) salirà sull’incognita BMW.

Axel Bassani, invece, dopo due titoli di miglior Indipendente diventerà ufficiale sulla Kawasaki lasciata da Rea: il veneto fa parte di un contingente italiano sempre più numeroso ai piani alti, assieme alla novità 2023 Danilo Petrucci e alle conferme Michael Ruben Rinaldi – unico vincitore tra gli azzurri – e Andrea Locatelli. E nel 2024 arriveranno anche Nicolò Bulega e Andrea Iannone, per completare i temi di una stagione che per molti versi aprirà un nuovo capitolo. Anche se il nome del favorito ai nastri di partenza non cambierà...

Le pagelle del 2023

Toprak Razgatlioglu 9: inizia la stagione consapevole che la rincorsa al titolo sarà un affare piuttosto complicato, e lo zero in Australia causato da un errore di Lowes è un promemoria non necessario. Da lì in poi però il turco è una macchina macina risultati, capace di sfruttare ognuno dei – pochi – momenti di appannamento di Bautista. Most resta la ferita più difficile da rimarginare, con una vittoria sfumata a causa di un problema allo pneumatico posteriore, ma il merito più grande di Toprak è quello di averci sempre creduto, regalando nel frattempo spettacolo ad ogni singolo weekend. Co protagonista da oscar della stagione.
 
Alvaro Bautista 10: fare meglio del 2022 non era facile, ma lo spagnolo ci è decisamente riuscito. Raramente nella storia delle derivate infatti si era visto un pacchetto moto più pilota così dominante in ogni singolo tracciato, anche in quelli sulla carta sfavorevoli, come confermato dal fatto che lo spagnolo ha mantenuto la testa della classifica generale dal primo all’ultimo round. Difficile trovare la gemma più preziosa in una stagione da 27 vittorie in 36 manche: forse Gara 2 di Portimao, con un sorpasso all’esterno da impazzire sul rivale di stagione Razgatlioglu, oppure le vittorie dominanti come Gara 2 a Barcellona, con 8 secondi e mezzo rifilati al secondo classificato. Non è mancato qualche errore nel corso dell’anno, Gara 1 di Aragon su tutti, ma imputare qualcosa ad un pilota in grado a più riprese di fare un altro sport è decisamente difficile. Forse il 2024 sarà il suo ultimo anno in pista, per la gioia dei rivali.
 
Andrea Locatelli 8: il bergamasco non sarà forse il pilota più istrionico del paddock, ma se Yamaha ha deciso di confermarlo per le prossime 2 stagioni un motivo c’è, anzi più di uno. Andrea attualmente fa della costanza la sua arma prediletta, e quando le occasioni si presentano raramente se le lascia sfuggire. Alla prima parte di stagione non ne segue una seconda altrettanto brillante, cosa che gli impedisce di lottare per il terzo posto in campionato con il rimontante Rea, ma gli 8 podi stagionali e la palma di miglior italiano in classifica generale sono risultati che certificano la sua velocità.
 
Xavi Vierge 6.5: le deludenti prestazioni di Lecuona fanno risaltare le sue, che comunque spesso e volentieri hanno faticato a raggiungere la sufficienza. Questo nonostante un inizio da favola, con il primo podio di stagione giunto già a Mandalika. Purtroppo per lui e per Honda quello indonesiano rimane anche l’unico piazzamento tra i primi 3 della stagione, immerso in un mare di giornate da dimenticare. Termina la stagione in top ten, regalando perlomeno una piccola soddisfazione a Honda e limitando le cadute.
 
Axel Bassani 7.5: la vittoria del secondo titolo indipendenti di fila racconta solo in parte la stagione del veneto, salito davvero sulle montagne russe a più riprese. Dal pilota capace di insidiare Razgatlioglu per la vittoria sino agli ultimi giri di Gara 2 ad Imola, a quello in apnea degli ultimi round di stagione vi è un abisso, ma nel complesso è impossibile non giudicare positiva la sua stagione. I segnali di crescita dal 2022 sono evidenti, anche se continua a mancare a tratti quella gestione delle gomme fondamentale per restare sempre ai piani alti della classifica. La promozione in Kawasaki è meritata, per un pilota che certamente ha divertito spesso e volentieri.

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