Test Jerez, Rea spaventa i rivali: "In sella alla R1 mi sento già a casa"

Test Jerez, Rea spaventa i rivali: "In sella alla R1 mi sento già a casa"© GPAgency

Ottimo inizio per Jonathan: "I dubbi di ieri sono spariti dopo i primi giri, ora capisco come riuscisse Yamaha ad essere veloce nel finale di gara. La caduta? Una chiazza di umido"

31.10.2023 19:39

Vedere Jonathan Rea in blu – o per meglio dire in grigio – fa specie, ma sentire le sue prime impressioni da Jerez stupiscono ancora di più. Chi si attendeva infatti un lungo adattamento per il nordirlandese è rimasto deluso, perché al di là dei tempi – indicativi fino ad un certo punto – le sensazioni di Jonathan sembrano davvero le migliori possibili.

TEST JEREZ, REA: "SOLO COSE POSITIVE OGGI"

“Stamattina ero molto nervoso - apre Rea - impaziente di capire la moto e se potevo essere veloce, ma già dopo la prima uscita tutti i pensieri negativi sono spariti. Mi sento già a casa in sella alla R1: quando nel box sono salito sulla moto mi è sembrata strana la posizione in sella, invece una volta in pista tutto la moto mi è sembrata mia. Ovviamente ci sono cose da migliore, non mi sento ancora vicino al limite. Oggi ho visto solo cose positive”.
 
La Yamaha è sempre sembrata una moto “facile”. Hai avuto la stessa sensazione? 
“E’ un tratto comune di tante moto. Della R1 mi piace il carattere del motore, molto lineare: è chiaro che chi è venuto prima di me ha fatto un ottimo lavoro, ma in parte lo avevo già capito seguendo la moto in pista. Sabato in Gara 1 quando Locatelli mi ha passato ho pensato “questo è quello che voglio, una moto che a fine gara si possa guidare con meno fatica”. Ora capisco come Toprak potesse guidare in un certo modo, e come questa moto abbia del potenziale a fine gara. Siamo solo all’inizio, c’è da fare, ma è un inizio positivo”.
 
Come hai impostato l’assetto di partenza?
 Ho usato una base che usano tanti piloti Yamaha. Non ho toccato molto in seguito”.
 
Cosa è successo nella caduta? 
“Ero interno a Biaggi nell’ultima curva, ma sono finito su una chiazza di umido, così sono caduto. In alcuni punti le condizioni non erano perfette, poi è arrivata la pioggia, così abbiamo deciso di fermarci. Se domani dovesse essere bagnato penso che farò qualche giro, per capire il comportamento della R1 in quelle condizioni”.

Rea tra il passato in Kawasaki ed il presente in Yamaha

Hai parlato con Locatelli? 
“Abbiamo parlato solo stamattina, ma da amici. Ho parlato con Canepa ed è stato molto utile: abbiamo già confrontato dei dati, traendo le prime indicazioni. I dati di Toprak? Anche, saranno utili. E’ il pilota che ha vinto di più con Yamaha, quindi può certamente aiutare”.
 
Passando davanti al box Kawasaki hai provato un po’ di tristezza? 
“Non direi, i momenti difficili vi sono stati nei giorni della decisione, ora ho cambiato mentalità pensando al futuro. Sapevo che avrei lasciato una famiglia per un’altra, e sono contento che la mia vecchia squadra lavori con un amico come Alex Lowes”. 

Com’è stato il primo giorno di lavoro con Pitt come capotecnico?
 “Ci conosciamo da anni, quindi partiamo già da un buon punto. Ovviamente servirà tempo per capirsi del tutto, ma è un ex pilota come Pere (Riba ndr), quindi comprende le sensazioni che si provano in pista”.
 
Ti piacerebbe correre la 8 ore di Suzuka con Yamaha?
 
“Non ne abbiamo parlato, ma Suzuka mi piace molto. Vedremo in futuro”.

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