Trent’anni fa: il podio di Falappa a Jerez

Trent’anni fa: il podio di Falappa a Jerez

Il Leone di Jesi era alla gara del debutto sulla Ducati gestita da Marco Lucchinelli: dopo un quinto posto in gara1, si aggiudicò un secondo posto davanti a Fred Merkel e alle spalle di Raymond Roche, vincitore delle due manche

27.03.2020 16:35

Trent’anni (e pochi giorni) fa, sulla pista di Jerez si disputava il primo round stagionale del mondiale Superbike. Era il 18 marzo del 1990, e il campionato iridato delle derivate dalla serie era soltanto alla sua terza stagione. Per Giancarlo Falappa era il primo anno in sella alla Ducati, gestita dal campione del mondo della 500 Marco Lucchinelli che era passato nel ruolo di team manager. In squadra con lui c’era un certo Raymond Roche.

Falappa aveva già corso anche l’anno prima nel mondiale Superbike, ma in sella ad una Bimota, marchio con il quale aveva vinto il campionato italiano Sport Production nel 1988. Il marchigiano veniva da una stagione positiva: nel 1989 aveva vinto all’esordio a Donington e aveva concluso l'anno con un sesto posto in classifica iridata, ma anche con un terzo posto nel campionato italiano Superbike, che a quei tempi si disputava in prova unica sul circuito di Vallelunga.

Le gare di Jerez


In quel primo round a Jerez Giancarlo Falappa si qualificò quarto, con il tempo di 1’52’’28, a 8 decimi da Raymond Roche, detentore della pole, e poco dietro a Fred Merkel e Terry Rymer. Tra gli altri italiani, un certo Davide Tardozzi si qualificò nono, ovviamente già allora su una Ducati, e Baldassarre Monti quindicesimo sulla Honda, mentre Fabrizio Pirovano si piazzò diciassettesimo, davanti ad un certo Carl Fogarty, allora venticinquenne, su Honda. Al via c’erano anche l’indimenticato Marco Papa, Stefano Caracchi, Mauro Ricci, Aldeo Prescutti.

In gara1 Falappa concluse al quinto posto, ma in gara2 il leone di Jesi tirò fuori gli artigli, e andò persino al comando per molti giri, dopo una brutta partenza del campione del mondo in carica, Raymond Roche. Ma Falappa non aveva ancora preso tanta confidenza con la Ducati, mentre il suo compagno di squadra ne conosceva ogni segreto. Saggiamente, puntando dichiaratamente al titolo, Falappa non ostacolò Roche quando arrivò a sorpassarlo, e preferì non fare errori e accumulare i punti del secondo posto, meritandosi i complimenti di Lucchinelli.

“Roche era troppo veloce perché potessi tentare di batterlo”, disse sportivamente Falappa alla fine della gara. 

Per la cronaca, Pirovano si classificò sesto in gara1 e ottavo in gara2, dopo una stoica rimonta dalla sesta fila, Tardozzi concluse di poco fuori dalla top ten in gara1 e si ritirò in gara2, Carl Fogarty si piazzo in zona punti solo in gara1.

Il casco Apache


Una curiosità: nella gara di Jerez Giancarlo Falappa usò per la prima volta un casco disegnato in stile Apache, con grandi penne e colori sgarcianti, firmato da Aldo Drudi: per la prima volta Falappa aveva abbandonato il leone rampante, simbolo della sua Jesi, per quanto gli fosse molto affezionato.

L’incidente


Il 1990 non sarebbe stato un anno facile per Falappa, che iniziò bene e arrivò al terzo posto in classifica quando, durante le prove ufficiali in Austria - l'ottavo round della stagione - cadde, impattando contro il guardrail. Il leone di Jesi si procurò 27 fratture e perse oltre due litri di sangue dopo essersi rotto l’arteria femorale. Dopo 12 giorni di coma riuscì a riprendersi, per tornare in pista nel 1991.

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