SuperMotoCross, dove il Giappone vince | Quella (S)Volta Che

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Honda e Suzuki hanno monopolizzato il podio, la Yamaha ha trionfato in 250. La serie vinta da Lawrence è stata subito un successo

14.10.2023 ( Aggiornata il 14.10.2023 23:19 )

Non è riuscita la doppietta ai fratelli Lawrence e alla Honda nel SuperMotoCross AMA: Jett si è aggiudicato il titolo della classe regina vincendo entrambe le manche della finalissima di Los Angeles, conquistando così un milione di dollari, mentre il fratello Hunter è stato costretto a saltare la tappa conclusiva, a causa dello schiacciamento di un nervo a seguito di una caduta nelle libere, chiudendo al nono posto stagionale la 250, dovendosi accontentare di 16.000 dollari.

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Jett Lawrence campione della classe regina


E pensare che proprio Hunter guidava la classifica a una gara dal termine, ma i punteggi triplicati dell’atto conclusivo gli sono costati fior di quattrini, a beneficio di Haiden Deegan, che ha regalato l’alloro alla Yamaha e a se stesso mezzo milione di dollari. Da maggio ad agosto Jett aveva annientato la concorrenza, vincendo tutte le manche del National, un’impresa titanica per un neofita della 450. A Charlotte, nella prima gara dei Playoff del campionato che mette insieme il Supercross al National, i più esperti colleghi lo avevano però ridimensionato: il ventenne australiano si era dovuto accontentare del settimo posto in Gara 1, parzialmente riscattato dal secondo nella successiva, finendo quarto dietro all’impeccabile Chase Sexton, a Ken Roczen e Dylan Ferrandis.

Galvanizzato dall’anello consegnatogli per la conquista del Supercross proprio quella sera, Sexton pareva aver ristabilito le gerarchie nel Team HRC: “Avevo qualcosa da dimostrare dopo la stagione Outdoor. Sono stato felice quando sono tornato ai test Supercross: mi sentivo come se avessi ripreso da dove avevo interrotto”. Ma una settimana dopo a Chicago, Lawrence ha rialzato l’asticella: holeshot e vittoria in Gara 1 senza mai mollare il comando, secondo posto in Gara 2, cedendo la leadership nei tre giri finali alla Suzuki di Roczen, consapevole che l’accoppiata gli avrebbe fruttato il massimo dei punti.

A differenza delle altre competizioni, infatti, nel SuperMotoCross non si assegna un punteggio per manche ma soltanto quello di giornata, pertanto quel sorpasso è risultato ininfluente. “Non volevo un altro fine settimana come Charlotte. Abbiamo lavorato sulle partenze, è stata la chiave” ha dichiarato l’australiano. Sexton, che giocava in casa, si è dovuto accontentare della terza piazza, dietro anche a Roczen. Al quale, per vincere il titolo, non sarebbe però bastato trionfare a Los Angeles: nessuno dei due hondisti sarebbe dovuto arrivare secondo. In Gara 1 l’holeshot è andato al redivivo Adam Cianciarulo e il primo giro si è chiuso con Roczen quarto, Sexton quinto e Lawrence sesto. Nel giro dopo, in testa si è portato Jason Anderson, con i tre pretendenti alle sue spalle. Lawrence ha rotto gli indugi al quarto giro, infilando l’altra CRF450R.

Una stagione che ha superato le aspettative


Al sesto ha passato Anderson, all’ottavo ha tolto la leadership a Roczen che l’aveva guadagnata in precedenza, per poi vincere con 1”6 su Roczen e 6” su Sexton. A quest’ultimo non restava che vincere Gara 2 sperando che il rookie non giungesse secondo. Chase ha fatto subito il vuoto, accumulando quattro secondi in altrettanti giri ma con Lawrence secondo era tutto inutile. La caduta del fuggitivo, rimasto rintronato a terra, ha poi cancellato il pathos per la conclusione: Lawrence ha vinto manche, tappa e titolo, con Roczen secondo di giornata e in campionato, davanti a Sexton, decimo in California.

Il podio internazionale ha chiuso una stagione inaugurale del SuperMotoCross che ha superato le aspettative, tanto che i biglietti per le gare dell’anno prossimo saranno in vendita già da martedì.

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