Quella (S)volta Che: Nancy e Rinus, i fratelli del Cross

Quella (S)volta Che: Nancy e Rinus, i fratelli del Cross

La staffetta off-road dei Van de Ven, tra incidenti e titoli mondiali

19.12.2022 ( Aggiornata il 19.12.2022 12:51 )

La seconda gravidanza di Kiara Fontanesi, che in agosto ha dato alla luce Alaska, ha fatto finire in un cono d’ombra il Mondiale di Motocross femminile, la WMX. Dopo le precedenti tre edizioni preda della neozelandese Courtney Duncan, il trofeo è tornato in Europa.

La storia di Nancy...


Ma se in passato si erano aggiudicate il titolo la tedesca Stephanie Laier, la francese Livia Lancelot e la nostra Kiara, questa volta sono saliti in cattedra i Paesi Bassi, capaci di conquistare il primo e il secondo gradino del podio e pure la quarta posizione, rispettivamente con Nancy Van de Ven, Lynn Valk e Shana Van der Vlist.

La Van de Ven ha coronato un lungo inseguimento perché dal 2013 ha sempre chiuso il campionato nelle prime cinque posizioni ed è stata vice campionessa cinque volte: nel 2016 (dietro alla transalpina), nel 2018 (preceduta dalla parmense) e nel triennio 2019-21.

“Ho sognato questo momento per così tanto tempo – il suo commento dopo l’ultima gara, ad Afyonkarahisar in Turchia – tante volte mi sono avvicinata ma per un motivo o per l’altro l’ho mancato. Sono così felice!”. Nata il 13 novembre 1997, fin da piccola ha iniziato a frequentare i Crossodromi al seguito del fratello maggiore Rinus, classe 1988.

...e Rinus


Nel 2003 questi fu quarto sia all’Europeo che al Mondiale della classe 85 ma due anni dopo, mentre gareggiava in 125 nel campionato nazionale, la sua carriera conobbe una battuta d’arresto: a causa di una caduta gli venne rimossa la milza, e pure rene e pancreas furono danneggiati.

Ripresosi, nel 2007 Van de Ven conquistò i primi punti nel Mondiale, in MX2: a Lierop fu diciannovesimo in Gara 1 a oltre due minuti da Antonio Cairoli e 18° in Gara 2 a un giro dal siciliano. L’anno dopo, nella medesima categoria, totalizzò 14 punti, e 14° fu anche il suo miglior piazzamento di manche, nella prima a Valkenswaard in cui riuscì a precedere Davide Guarneri.

Nel 2009 a gennaio si aggiudicò la diciassettesima edizione del Supercross di Goes, restando in testa dalla partenza all’arrivo. Un ottimo avvio, ma l’infortunio a un menisco e la mononucleosi lo fermarono per sei mesi. La stagione seguente, Rinus firmò insieme a Nancy per il team KTM di Burkhard Sarholz ma durante il Supercross di Stoccarda rischiò la vita. Durante un sorpasso non riuscì a saltare una gobba, finendo per colpirla violentemente prima di essere travolto dalla propria moto. La gravità dell’incidente fu subito chiara e la gara venne interrotta.

Come raccontò il padre Giel: “Ci fu un grande caos. Rinus aveva un aspetto molto strano e tutti i medici corsero da lui. Gli misero subito la flebo e come mi disse dopo, pensava che sarebbe morto". In ospedale riscontrarono 15 fratture, fra cui otto vertebre, sterno e diverse costole: “Pensavo che sarei morto perché non riuscivo a respirare”. Subito operato, trascorse due giorni in terapia intensiva e di fatto appese il casco al chiodo, pur avendo soltanto 22 anni.

Nel 2018, intervistato dal sito Red Bull, ha raccontato: “Si dice che vedi un tunnel bianco quando guardi la morte in faccia. Io ho guardato bene all’interno di quel tunnel e ho iniziato a vedere persone, vestite in qualche modo. Se lo dici a qualcuno, pensano che tu sia matto. Quando ero in un letto d’ospedale, più morto che vivo, Nancy decise di iniziare a correre. Le chiesi di non farlo”.

Nel 2011 la ragazzina si aggiudicò il campionato olandese femminile della 85 e due anni dopo passò al Mondiale. Rinus è tornato alle gare nel novembre 2018, in occasione della Red Bull Knock Out 2018, prova del Mondiale di Enduro Estremo sulla spiaggia di Scheveningen. Trentacinquesimo nella manche di qualifica, è riuscito a chiudere al 23° posto, a quattro giri dal vincitore Nathan Watson ma si è tenuto tutti dietro nella MX2, precedendo di cinque secondi e mezzo Tom Meijer e rifilando due giri al terzo, Dani Hoitink.

Una soddisfazione immensa, al cospetto della sorella Nancy, anch’essa in sella. Conclusa al 54° posto alla manche di qualifica disputata da oltre 800 concorrenti, era nella Top 50 della finale ma a tre minuti dall’arrivo le si è rotto il motore. Per una volta a sorridere è stato Rinus. Ma Nancy si è rifatta con gli interessi.

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