Chi è nato prima tra auto, moto e triciclo? | Polvere di Stelle

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Per arrivare alle due e alle quattro ruote è stato necessario passare per le tre

15.02.2024 ( Aggiornata il 15.02.2024 10:36 )

Fu inventata prima la motocicletta o l’automobile? Per dare una risposta a questa domanda, assai più complicata di quanto possa sembrare, innanzitutto bisogna accordarsi su cosa si intende per auto o moto, visto che per indagare sulla priorità bisogna andare a rispolverare un periodo in cui questi due veicoli non avevano ancora una denominazione precisa. Subito scopriamo che ad avviare quello che sarebbe diventato un capitolo fra i più importanti della storia della tecnica (dopo l’invenzione della ruota) non furono né le auto, né le moto, bensì i tricicli.

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Il triciclo


Una breve premessa: che si potesse far muovere un veicolo grazie al vapore lo sostenne per primo il gesuita olandese Ferdinand Verbiest. Questi nel 1671 donò al giovane imperatore della Cina, dove era in missione, un carretto a tre ruote (in basso) dotato di bruciatore a legna e di caldaia per produrre vapore che, fuoriuscendo da un tubo posto alla sommità della caldaia stessa, si scaricava contro le palette di una piccola turbina collegata, attraverso una serie di ingranaggi, all’asse delle due ruote posteriori. Non esistono documenti che provino il successo dell’esperimento bensì alcune immagini del “giocattolo”, da una delle quali è nata una riproduzione realizzata dal Museo del Sidecar di Cingoli. È invece documentato il successo dell’esperimento di Denis Papin che, nel 1707, dopo aver messo a punto una pompa a vapore, la montò su un battello e la utilizzò per far cadere da una certa altezza acqua sulle pale di una ruota semiimmersa nel fiume Fulda a Kassel, in Germania, ottenendo in questo modo una propulsione. I barcaioli del Fulda, visti i risultati positivi delle prove e temendo di perdere il lavoro, un giorno salirono a bordo del battello semovente dello scienziato francese, lo malmenarono e distrussero la barca! Il primo veicolo a muoversi spinto da un motore fu dunque un “motoscafo”. Ma questo non risponde alla nostra domanda iniziale, che riguarda veicoli terrestri.

Joseph Nicolas Cugnot (1725 - 1804) era un ingegnere militare francese di grande inventiva. Nel 1765 aveva cominciato a studiare un pesante carro a tre ruote con propulsione a vapore per il trasporto dei cannoni. Sistemò una grande caldaia nel punto più avanzato, davanti al motore, che collegò alla ruota anteriore motrice e sterzante. La capacità totale dei due cilindri era di 62.000 cm³. Lo sperimentò per la prima volta nel 1769 all’interno di una caserma; il carro, pesante circa cinque tonnellate, si avviò, ma essendo privo di freni andò a sbattere contro un muro. Cugnot ne costruì un secondo esemplare nel 1771, oggi visibile al Conservatorio d’Arti e Mestieri di Parigi. William Murdoch (1754-1839) era un ingegnere scozzese dipendente di James Watt e Matthew Boulton, i quali avevano fondato la prima società per lo sfruttamento del motore a vapore come pompa per l’estrazione dell’acqua dalle profondità delle miniere di carbone della Cornovaglia. Murdoch era un tecnico addetto alla manutenzione e al perfezionamento di questi motori e nel 1784 costruì un modellino di carretto a tre ruote spinto da un piccolo motore a vapore surriscaldato da una lampada a spirito.

Si racconta che nel corso di un esperimento il veicolo, che avanzava emettendo nell’aria ampie colonne di fumo, fu visto da un prelato il quale si spaventò moltissimo avendolo scambiato per il diavolo! Il 13 febbraio 1804, Richard Trevithick (1771-1833) ingegnere minerario della Cornovaglia, conquistò il suo posto nella storia riuscendo a far percorrere una strada ferrata nel sud del Galles a una sua locomotiva a vapore, che 15 giorni dopo trainò, a 8 km/h un convoglio di cinque vagoni con un carico di 10 tonnellate e 70 uomini. Nacque così la ferrovia, che subito, nella prima metà del 1800, conobbe uno sviluppo formidabile in tutto il Mondo e aprì nuovi orizzonti ai viaggiatori e inaugurò nuovi rapporti fra gli Stati.

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