La dinastia Parrilla | Polvere di Stelle

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l ricordo di Angelo, scomparso pochi giorni fa, riporta a un’azienda protagonista tra moto e go-kart

26.05.2023 ( Aggiornata il 26.05.2023 14:51 )

Giovanni Parrilla nacque il 21 ottobre 1911 a Corigliano, in Calabria, da una famiglia di antiche origini basche con cui andò a stabilirsi a Mantova all’età di quattro anni. Lì iniziò a occuparsi di meccanica ed elettrotecnica come apprendista presso un elettrauto.

Trasferitosi a Milano nel 1929, Giovanni Parrilla trovò lavoro in un’officina, ma quando cominciava a far progetti per aprire un’attività propria fu chiamato a svolgere il servizio militare che lo trattenne fino al 1936. Finalmente, diventato imprenditore di se stesso, dimostrò in breve tempo di possedere talento sia per il lavoro che per gli affari. La sua officina prosperò dandogli quell’agiatezza che gli era sempre mancata, ma la Seconda Guerra mondiale lo costrinse ad abbandonare tutto per recarsi militare in Africa. Tornato a Milano, rilanciò l’officina e cominciò a pensare a un suo vecchio progetto: diventare costruttore di motociclette.

Il 1946 fu per Giovanni Parrilla e sua moglie, Amorina Troiani, un anno impossibile da dimenticare. Il 20 marzo nacque il secondogenito, Angelo, ma, appena undici giorni dopo, ogni gioia per l’evento fu spazzata via dall’improvvisa morte di Giuliana, vittima di una meningite fulminante a soltanto sette anni. A fine maggio il completamento del primo prototipo segnò l’inizio di un’avventura industriale e l’appagamento di un sogno. La moto, una modernissima 250 monoalbero di impostazione sportiva, entrò in produzione nel 1947 incontrando notevole successo.

In pochi anni la Parilla (con una “r” in meno, il marchio venne giudicato meglio pronunciabile) divenne famosa in tutta Europa e anche in America, sia per i numerosi e originali modelli a due e quattro tempi di cilindrate da 50 a 350, che per le vittorie sportive. La storia di questa industria motociclistica milanese è stata raccontata magistralmente da Bruno Baccari, creatore del Museo Parilla a Modigliana (FO) nel suo completissimo libro “Moto Parilla” pubblicato nel 2006 dall’editoriale Sometti di Mantova. Qui, su Polvere di Stelle, l’ho ricordata in estrema sintesi soprattutto per rendere noto ai meno esperti e ai più giovani lettori il livello al quale si collocò questa marca, nata soltanto nel secondo dopoguerra, inserendosi grazie tecnica e qualità fra quelle che nello stesso periodo dominavano il mercato. Questa sintesi è motivata da una e-mail che ho ricevuto da Achille Parrilla, terzogenito di Giovanni, con la quale purtroppo mi informava della scomparsa di suo fratello Angelo, il 14 aprile scorso.

Giovanissimi quando nei primi anni Sessanta Giovanni maturò la decisione di cessare la produzione motociclistica e di continuare da imprenditore nel nuovo mondo dei go-kart, i fratelli Parrilla non ebbero poi esitazioni a raccogliere il testimone del padre al momento del suo ritiro dalla scena dopo aver vinto nel 1962 con i suoi motori la Coppa del Mondo classi 100 e 200 cm³ e la Coppa Italia a squadre. Rimasero nel settore kartistico come produttori di motori e di telai vincenti; l’elenco delle competizioni nazionali e internazionali vinte dai motori prodotti con i marchi DAP, Italsistem e Italcorse, fondate dai fratelli Parrilla, è vastissimo e spazia su un ventennio, e nel 1989 la loro attività si espresse anche in un progetto carico di nostalgia: il ritorno alle corse motociclistiche con un prototipo di 125 cm³ che quell’anno si classificò al secondo posto nel Trofeo Nazionale Grand Prix.

Alla e-mail speditami da Achille Parrilla era allegata una biografia di suo fratello Angelo: un ricordo carico di affetto sul quale mi sarebbe dispiaciuto intervenire. La pubblico, quindi, sicuro che i lettori di Polvere di Stelle sapranno apprezzarla.

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