Polvere di Stelle: la storia di Küchen, allergico ai legami

Polvere di Stelle: la storia di Küchen, allergico ai legami

L’irrequieto Küchen, autore di grandi invenzioni, offrì la propria qualità a quasi tutte le principali Case tedesche

03.02.2023 ( Aggiornata il 03.02.2023 14:47 )

Polvere di Stelle si è occupata di Richard Küchen, un tecnico tedesco poco noto, ma tra i più prolifici non soltanto nel settore motociclistico. In questa puntata ne completiamo la biografia.

Polvere di Stelle: 120 anni di pubbiclità motociclistica

Dalla Zündapp alla DKW


Se i motori a quattro tempi bicilindrici e quattro cilindri boxer, realizzati nei primi anni Trenta da Küchen per la Zündapp, permisero alla Casa di Norimberga di espandersi sia sul mercato interno che all’estero, l’opposto accadde con i suoi motori a due tempi, concepiti dallo stesso Küchen, che con la distribuzione a tre travasi, innovativa e con migliore rendimento rispetto a quella simile e brevettata a due travasi della DKW dominatrice del mercato, diedero origine a una pesante controversia legale con la marca di Zschopau. La Suprema Corte di Lipsia sentenziò a favore della DKW, e la Zündapp dovette sospendere la produzione e pagare un milione di marchi di risarcimento alla Casa concorrente.

Tuttavia Küchen non si arrese: dotò i suoi motori a due tempi di quattro travasi e questa volta la causa, nuovamente intentata dalla DKW, si risolse a favore della Zündapp.

Nel 1934 il progettista ebbe però un pesante diverbio con il direttore di produzione, Erich Zipperich, e lasciò la Zündapp. Fu accolto a braccia aperte proprio dalla grande avversaria, la DKW, per la quale nel volgere di poco tempo Küchen realizzò la RT 125, il capolavoro a due tempi copiato dai più importanti produttori mondiali nell’immediato secondo dopoguerra.

Per la Casa di Zschopau progettò anche la NZ 350 e la SS 250, una moto da corsa in vendita pure ai privati caratterizzata da un motore a due tempi a cilindro sdoppiato che per anni risultò imbattibile nelle corse nazionali e anche in molte gare internazionali.

La Victoria, poi di nuovo in Zündapp


Ingegnere validissimo ma dal carattere evidentemente difficile, con cui i colleghi faticavano a confrontarsi, Küchen seguì un cliché ormai consolidato e dopo appena due anni di proficua permanenza alla DKW cambiò ancora bandiera: tornò a Norimberga, legandosi questa volta alla Casa Victoria. Dove in coppia con il progettista della Horex, Hermann Reeb, creò il motore Columbus 350, un monocilindrico a valvole in testa della potenza di 20 CV che dal 1938 fu montato sul modello Victoria KR 35 S, poi, dal 1950, anche sulla Horex Regina.

In quel biennio appose la sua firma, oltre che sul Columbus, su una gamma di motoleggere di 125, 150, 200 e 250 cm³, tutte con motori a due tempi. Sul finire del 1938, però, ecco un nuovo trasferimento. Salutò la Victoria e fece ritorno alla Zündapp, dove ferveva l’attività in vista di grosse commissioni da parte del dipartimento della guerra.

Basandosi inizialmente sul modello KS 600 bicilindrico boxer trasversale con trasmissione finale ad albero, ne realizzò la versione militare, sostituendola poi con la KS 750 sidecar con trazione anche sulla ruota del carrozzino (munita di differenziale) secondo un brevetto rilasciato a Küchen. Trovatasi in concorrenza con il sidecar BMW R75 di pari cilindrata e caratteristiche, la KS 750 ottenne il favore degli esaminatori della Wehrmacht che ne ordinarono la produzione.

La BMW, sconfitta, non accettò di produrre liberamente la KS 750 come le aveva offerto la Zündapp, però alla fine anche la R75 fu omologata per la produzione militare con il patto che i componenti principali delle due concorrenti fossero intercambiabili. Prima dello scoppio della guerra, Küchen aveva progettato e realizzato il prototipo di una 125 con linea e caratteristiche estremamente moderne. Il motore era un due tempi a cilindro sdoppiato montato su un elegante telaio in lamiera stampata e il modello aveva tutte le premesse per diventare un best seller in tempo di pace, ma l’impegno del suo progettista e della Zündapp fu assorbito dalla produzione della KS 750, della quale vennero costruiti 18.000 esemplari.

Fino al 1944, Küchen non si limitò però a lavorare sulla KS 750, ma nella sua fabbrica di Norimberga produsse anche componenti per veicoli terrestri e aeronautici, naturalmente per impieghi bellici, inoltre fu occupato nella progettazione del “Kleinpanzer”  Goliath, un mini-carro armato progettato per autodistruggersi esplodendo contro un obiettivo. Era quindi telecomandato via cavo, inizialmente con un motore elettrico, poi con il motore Zündapp K500, infine con un nuovo propulsore bicilindrico a due tempi di 700 cm³ raffreddato ad aria.

Nel 1946 la sconfitta militare della Germania e l’azzeramento pressoché totale del suo patrimonio industriale non frenarono Küchen, che acquistò a Ingolstadt, in Alta Baviera, un capannone diroccato e lo restaurò, trasformandolo in una fabbrica di alberi a gomito per motori automobilistici DKW e contemporaneamente di presse per patate e componenti meccanici di precisione. L’iniziativa ebbe successo, tanto che già un anno dopo in quel piccolo stabilimento lavoravano 70 dipendenti. Dal 1950 riprese la progettazione di motori soprattutto motociclistici. Nei primi anni Trenta aveva concepito un bicilindrico a V trasversale a valvole in testa per conto della Ardie, tuttavia mai entrato in produzione.

Riprese quel disegno sul tecnigrafo nel dopoguerra e con poche modifiche lo propose alla Victoria, che invece ne fece il modello top della sua gamma con il nome di Victoria V35 (350 cm³) Bergmeister.

Un altro bicilindrico, questa volta boxer trasversale, gli venne commissionato dalla Hoffmann, che produceva su licenza la Vespa in Germania, e andò a equipaggiare il riuscito modello Gouverneur 250. Küchen progettò poi per la Tornax una 125 a quattro tempi da corsa con 15 CV, e per la Opti (un’azienda produttrice di cerniere lampo) un motore 250 bicilindrico parallelo monoalbero raffreddato ad aria che venne adottato dalla Tornax, dalla Rabeneick e dalla UT, che a sua volta lo fornì, con un suo telaio, alla Motosacoche.

Nonostante la vasta accoglienza, tale motore registrò il maggiore insuccesso fra quelli disegnati da Küchen, avendo subito dimostrato una notevole fragilità.

Una carriera unica


Eppure, la fama dell’ingegnere non subì conseguenze: la BMW gli affidò la progettazione di un quattro cilindri boxer diesel e la DKW richiese la sua collaborazione nella realizzazione dell’Hobby, forse lo scooter originale tedesco più apprezzato; studiò anche un bicilindrico a due tempi con pistoni contrapposti e realizzò pure il motore V8 bialbero in alluminio per la monoposto di Formula 2 AFM di Hans Stuck.

La sua carriera di progettista fu pressoché unica per volume e varietà. Gli venne però sempre imputata la propensione a sottovalutare alcuni aspetti costruttivi, come l’inadeguatezza dei materiali rispetto alla modernità delle sue idee. Un modo di dire a lui riferito era “Küchens Konstruktionen kennen keine komplette Kühlung” (“I progetti di Küchen non si raffreddano mai”).

Continuò a lavorare nella sua azienda fino al 1964, quando la cedette al Gruppo Schaeffler, poi proseguì come consulente di varie aziende, fra cui la Hammerstein, per la quale realizzò parafulmini.

Richard Küchen morì a Ingolstadt il 5 ottobre 1974.

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