Una "gita" in Costa Brava | Manubri Larghi

Una "gita" in Costa Brava | Manubri Larghi

Quella spagnola è una delle gare di Trial d’Epoca più amate. Tra i 460 piloti, tanti italiani ma anche stelle del Mondiale

Christian Valeri

02.01.2024 ( Aggiornata il 02.01.2024 15:03 )

Immaginate di trovarvi alla guida e di decidere, dopo diverse ore di viaggio, di fermarvi per una sosta. È pieno autunno e il riscaldamento vi ha tenuto compagnia fino a quel momento. Dopo aver parcheggiato, indossate la giacca e, dirigendovi verso il bar, vedete alcune moto parcheggiate.

In sottofondo, soltanto il rumore ovattato dei mezzi in lontananza sulla strada, mentre provate una piacevole sensazione di relax sgranchendovi. Aprite la porta e vi ritrovate dinanzi a una cinquantina di bambini di una scolaresca che scorrazzano impedendovi di raggiungere il bancone del bar.

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Il Trial Costa Brava


Immaginate la stessa scena e, dopo aver attraversato un viale in cui sono sistemate 460 moto, vi ritrovate davanti una cinquantina di persone con i capelli bianchi che si muovono velocemente da una parte all’altra della strada. È quanto può capitare di vedere a Sant Feliu de Guíxols in un venerdì di metà novembre. La località catalana non ospita un’area di servizio, bensì è il cuore pulsante del “Trial Costa Brava”, una gara internazionale di Trial Vintage che ogni anno richiama centinaia di appassionati.

Il Trial con mezzi d’Epoca è un mondo a parte, composto non soltanto da appassionati di lungo corso ma anche da giovani che apprezzano la guida a ruote basse. In Europa esistono campionati nazionali e trofei, e anche in Italia si svolgono prove sotto l’egida della FMI e di enti di promozione. Ci sono però gare simbolo, che richiamano numerosi appassionati pronti a tutto pur di esserci, tanto che, quando vengono aperte le iscrizioni, in poche ore gli organizzatori comunicano che è già stato raggiunto il numero massimo di partecipanti. Tra le gare più gettonate, l’Isola di Man, il Mont Ventoux che si corre a squadre, la Due Giorni di Folgaria e, appunto, il Trial Costa Brava.

Trial Costa Brava, un grande successo


Ma quali sono i motivi che spingono tante persone a desiderare di esserci, in particolare gli italiani, che nell’edizione 2023 in Costa Brava sono stati una trentina, ottenendo anche due vittorie? Per prima cosa le location, con percorsi studiati per piloti di ogni livello, poi il clima di festa che si respira e il piacere di poter dire “io c’ero”. Sono pochi i piloti che partecipano per la classifica ed è forse questo un ulteriore motivo che spinge gli appassionati a raggiungere la Spagna. Il Trial Costa Brava prevede tre differenziazioni nelle zone e, vista la nutrita affluenza, gli organizzatori allestiscono prove separate, utili a ridurre le code all’ingresso. Il percorso, che si sviluppa su circa 40 km, si snoda in boschi di pini, lecci e querce da sughero con numerosi punti panoramici che, soltanto in questa occasione, possono essere affrontati con le moto da Trial. 

Lo zoccolo duro dei partecipanti, circa il 65%, affronta le zone indicate dalle frecce gialle (quelle più facili). Si tratta di sezioni molto scorrevoli, non troppo lunghe, anche se non mancano alcune selettive utili a decretare la classifica finale. I partecipanti che affrontano il percorso verde e blu trovano invece passaggi più impegnativi. Tra le frecce blu si misurano i top rider come Miquel Gelabert e Arnau Farrè, protagonisti del Mondiale. Non mancano poi i campioni di altre discipline, come Cyril Despres, plurivincitore della Dakar e presenza fissa del Costa Brava con una Fantic 240.

Come nel 2022, il vincitore della classe regina è stato Dan Clark, con una Beta 240 del 1983: una moto preparata in casa, con molti particolari speciali acquistati in quei mercatini tipici delle gare d’Epoca. Dove i partecipanti tornano a comportarsi come una scolaresca in gita...

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