Angelo Colombo e Bruno Luppi, gli angeli dei piloti | Manubri Larghi

Angelo Colombo e Bruno Luppi, gli angeli dei piloti | Manubri Larghi

Alla scoperta dei “seguidores”, le 'ombre' dei piloti

Christian Valeri

30.03.2023 ( Aggiornata il 30.03.2023 10:15 )

Consigliano ad alta voce le traiettorie, controllano gli avversari per carpirne i segreti e trasmetterli al proprio pilota, corrono e si arrampicano in luoghi impervi, in una frazione di secondo devono capire se spostarsi o afferrare moto e pilota.

I seguidores, gli angeli dei piloti


Quando i piloti vincono li abbracciano e appaiono nelle foto. Quando le cose vanno male sono i primi a pagarne le spese e in alcuni casi, usando un termine calcistico, vengono esonerati. Sono i seguidores, figure fondamentali nel Trial – sebbene si tratti di uno sport individuale – apparse a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Un’idea che sarebbe stata concepita in Italia, da Giovanni Tosco che scelse come angelo custode l’amico Gianfranco Mulatero.

L’assistente del pilota, oggi come allora, indossa un marsupio con all’interno attrezzi e ricambi per interventi d’emergenza. E sulla moto che utilizza per seguire ha fissato un manubrio di riserva.

Il Trial, però, è profondamente cambiato e i seguidores hanno assunto altri compiti: consigliano il pilota su come sistemarsi prima di affrontare un ostacolo e comunicano il tempo che rimane per terminare la zona ed evitare che scatti il massimo della penalità. La fiducia è alla base del rapporto tra il pilota e l’assistente, tant’è che osservando una gara si può notare come i campioni, appena prima di entrare in zona, chiedano se tutto è a posto. E, soltanto dopo la conferma, iniziano ad affrontarla. Solitamente i seguidores sono ex piloti che, terminata l’attività agonistica, mettono la loro esperienza al servizio del Trialista di turno.

Un atleta professionista ha una tabella d’allenamento molto severa, quasi tutti i giorni si allena in moto e l’assistente dev’essere presente. In Italia il campionissimo Matteo Grattarola ha al suo fianco Angelo Colombo, mentre Gianluca Tournour, tricolore Indoor 2021, ha in Bruno Luppi il suo angelo custode.

Angelo Colombo


Colombo ha quasi 29 anni, e vive a Cremeno, in Valsassina, a due passi da Margno, il paese di Grattarola. Dopo aver lavorato nell’azienda di famiglia, dal 2022 ha deciso di dedicarsi completamente al Trial. “Ho corso fino al 2011 con la Beta, nel 2009 ho vinto l’italiano Juniores C, poi ho abbandonato il Trial per studiare e, successivamente, specializzarmi nel mondo del lavoro”.

Poi sei diventato l’ombra di Grattarola.

“Lo sono dal 2018, sono veramente orgoglioso di assisterlo e in quell’anno abbiamo vinto il mondiale Trial2 a Pietramurata, titolo replicato nel 2020, poi nel 2022 abbiamo conquistato il GP Italia e per suggellare quel successo entrambi abbiamo tatuato la data di quella storica affermazione”.

Qual è il gesto che vi caratterizza in gara o nel pregara?

“Non dovrei dirlo... Fumo una sigaretta prima di iniziare la gara per rilassarmi! Il nostro gesto è scambiarci un pugno quando Matteo scende dalla pedana di partenza. Poi, in attesa dello start, ridiamo e scherziamo, prima di essere completamente concentrati per dare il meglio in gara”.

Bruno Luppi


Bruno Luppi, invece, è nato il 20 marzo 1993 e abita a Givoletto, in provincia di Torino. Laureato in scienze motorie, è anche Tecnico Federale FMI di secondo livello e istruttore del progetto Talenti Azzurri.

“Il mio passato da pilota mi ha visto vincere il regionale piemontese nel 2013, ho partecipato a diverse edizioni del campionato italiano, dove sono riuscito a conquistare una volta la gara di casa a Montoso. Per alcuni anni mi sono dedicato appieno all’università e ora, quando riesco, corro nelle gare regionali. Nel 2017 ho ripreso a frequentare i campi di gara iniziando a seguire Andrea Gabutti, con cui ho vinto il titolo italiano TR3 125 nel 2018. Nel 2019 ho iniziato con Gianluca, un lavoro molto più impegnativo. Ci siamo tolti parecchie belle soddisfazioni in questi anni, come il titolo italiano Indoor, le vittorie nell’Europeo e i successi in Italia nel mondiale Trial2, soltanto per citarne alcuni”.

Quale gesto vi caratterizza in gara o nel pre-gara?

“Prima della zona 1 ci diamo il pugno per darci la carica”.

Due giovani accomunati dalla passione per il Trial, che garantiscono al pilota un margine di sicurezza in più, lo consigliano e lo motivano, contribuendo ai prestigiosi risultati.

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