Manubri Larghi: Youry Catherine, dalla Martinica alla Supermoto

Manubri Larghi: Youry Catherine, dalla Martinica alla Supermoto

Il giovane pilota dell’isola caraibica si è aggiudicata la Rookie Cup Supermoto

Claudio Orlandani

17.01.2023 11:57

Non poteva esserci conclusione migliore del 2022 per Youry Catherine, giovane pilota dell’isola caraibica della Martinica, cresciuto sportivamente dal team dell’ex campione Massimiliano Gazzarata.

Nell’ultima stagione, il pilota poco più che maggiorenne ha dimostrato la sua maturità riuscendo a gestire nel migliore dei modi la Rookie Cup Supermoto, correggendo la situazione, rimettendosi prima in corsa e poi mantenendo la concentrazione fino ad aggiudicarsi il titolo all’ultima manche.

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Youry, dalla Martinica al Piemonte


“È l’ennesimo bellissimo risultato di questi tre anni trascorsi insieme – commenta il team manager Gazzaratafatto di applicazione nell’Accademia, con un intenso programma di formazione. Questo titolo è il coronamento di un sogno per entrambi, per il team e per la Honda che negli ultimi due anni ha vinto due allori, Europeo e Rookie, più i due titoli per Nazioni. Abbiamo viaggiato di pari passo, e ora sappiamo che nella prossima stagione Youry si confronterà con i top rider della S1GP".

Youry, dalla splendida Martinica, isola delle Antille francesi dove sei nato, al Piemonte, il passo non è stato breve.

“Si, è vero, sono nato in Martinica, mi sono appassionato giovanissimo alle moto e presto anche alle gare. Poi è stato determinante l’approccio con il team di Massimiliano Gazzarata, conosciuto a una gara in Francia, poiché con lui ho vinto sia il titolo europeo Supermoto S2 che il mondiale a squadre Junior nel 2021, la Rookie Cup e di nuovo il Nazioni a squadre”.

Il rapporto con il tuo team è sempre più stretto.

“È vero, la squadra per me è semplicemente come una famiglia, è una relazione di fiducia e rispetto”.

E la tua vera famiglia, come è presente nella tua vita?

“La mia famiglia è tutto per me, vivono in Martinica, quindi non li vedo molto spesso, ma nonostante questo riescono a motivarmi anche da lontano".

Con il Supermotard hai raggiunto un’attitudine simbiotica: è dovuta al tuo inizio precoce con questa specialità?

"È vero, ho iniziato ad appassionarmi al motociclismo giovanissimo, avevo tre anni, e già a otto anni ho partecipato al campionato della Martinica. Poi a tredici sono partito da solo per la Francia per disputare il campionato nazionale e quando ho conosciuto Gazzarata e il suo team, a 15 anni, l’ho seguito subito per correre nel campionato italiano e nel Mondiale”.

Il bilancio del 2022


Nel Mondiale 2022 sei partito bene con il 2° posto a Busca e nel finale non soltanto hai messo in crisi gli avversari ma addirittura ti sei aggiudicato il titolo di miglior rookie.

"L’inizio è stato un po’ complicato con alcune cadute stupide, ma poi con tanto lavoro, spinto dalla mia grande passione, sono riuscito a rimettermi in sesto per vincere questo titolo a cui tenevamo tanto sia io che la squadra”.

Il tuo connazionale Axel Marie Luce è stato abile a iniziare la stagione con il piede giusto approfittando delle tue défaillance, ma non ha saputo reagire al tuo ritorno.

“È vero, le cadute mi hanno inizialmente abbattuto ma poi ho ragionato e ho trovato la forza di reagire, allenandomi duramente. Così sono riuscito a risalire pian piano la classifica. Non è stato davvero facile ma in questo sport vince il migliore, il più forte e più calcolatore, e alla fine mi sono preso la vittoria, questa è la cosa più importante”.

Anche l’altro transalpino Steve Bonnal ha provato a inserirsi nella lotta al titolo fra te e Marie Luce.

“Io, però, ho sempre avuto fiducia nei miei mezzi, anche con 40 punti di distacco dal primo, perché tutto è in gioco finché il campionato non è finito. Credo di averlo dimostrato!”.

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