Manubri Larghi: Tron, il mago delle sospensioni

Manubri Larghi: Tron, il mago delle sospensioni

Andrea Tron, considerato tale nel mondo del Trial, svela l’importanza del dettaglio: "Permette di sfruttare il tesoro della moto"

24.12.2021 ( Aggiornata il 24.12.2021 16:22 )

Il tema delle sospensioni è sempre stato scottante nel Trial, forse l’unica disciplina motociclistica in cui l’erogazione del motore può passare in secondo piano rispetto a un’accurata taratura di forcelle e ammortizzatori o monoammortizzatore. Se avete dubbi, guardate su Youtube un filmato del pluricampione del Mondo Toni Bou che, a motore spento ma sfruttando soltanto l’inerzia sprigionata della sua moto dopo aver sapientemente compresso forcelle e mono, si cimenta con successo su alcuni ostacoli.

Il lavoro di gambe, braccia e colpi di reni gioca un ruolo altrettanto fondamentale, ma se la risposta del sistema ammortizzante fosse carente, ben poco si potrebbe fare. La storia insegna come prima dell’avvento della sospensione unica posteriore - anni ‘84 e ‘85, Beta TR32 o Fantic 301 per fare dei nomi - i praticanti a tutti i livelli già fossero alla ricerca della migliore coppia di ammortizzatori. I vari Betor, Marzocchi a gas, spadroneggiavano. La taratura era fatta in base al peso del pilota, ma anche in funzione degli ostacoli da affrontare: più sfrenato avrebbe agevolato il superamento di muretti ma con più difficoltà a domare il mezzo su terreno sassoso. Già 40 anni fa, pur di non ammettere di non essere in grado di salire sui muri e pietroni, e quindi optare per una regolazione medio-bassa, la stragrande maggioranza dei Trialisti sceglieva la taratura dei campioni. Cosa è cambiato oggi lo chiediamo ad Andrea Tron, distributore e Racing Service per Tech sui campi gara, considerato nell’ambiente un “mago” delle sospensioni.

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I dettagli


Cosa ti chiedono i clienti e cosa fai normalmente?

“Chiedono sospensioni che facciano tutto loro: che ‘copino’ tutto, che sembrino dei ‘sofà’, ma che spingano come se dovessero fare ostacoli di un certo livello e che li aiutino a spostare…”.

Praticamente morbide e dure allo stesso tempo: quanto costa una forcella Tech di ultima generazione?

“Si va dagli 8-900 € ai 1700 €”.

Qual è il monoammortizzatore più gettonato?

“Si va a momenti: ci sono periodi in cui si pensa che Showa faccia diventare campioni ma ha il limite delle soltanto due regolazioni (precarico molla e ritorno) e, tolte due customizzazioni per Beta e GasGas, è disponibile in un solo interasse di 265 mm per Montesa, quindi limita la possibilità di montaggio sulle altre. Molto richiesti sono i Tech, un po’ per moda, un po’ per qualità e facilità di montaggio su quasi tutte le moto sul mercato”.

Qual è l’errore più frequente dell’utente medio?

“Non adeguare la molla di serie (scelta per un utente medio dal peso di 75 kg) al proprio peso, magari aggirando il problema con accrocchi inverosimili".

La cosa più buffa che ti hanno chiesto?

"Fammi le sospensioni che mi facciano andare come voi anche se ho 65 anni. Ma che non si veda nulla, così frego i miei compagni di Trialate...”.

La tua clientela è più di piloti o di amatori?

“60% piloti e 40% amatori”.

Ricevi riconoscimenti da piloti di livello?

“Messaggi, che spesso non mi aspetto di ricevere perché mi sembra normale cercare di dare loro qualcosa in più! Mi fa immenso piacere quando arrivano anche da piloti molto forti”.

Un paio d’anni fa ti eri fatto promotore di un’azione di aiuto gratuita per i giovani dell’Italiano: lo fai ancora?

“Grazie alla FederMoto continuo a dare una mano ai giovani talenti azzurri a cui fa piacere, o a quelli a cui posso darla”.

Mi risulta che anche nel mondo del Trial Vintage ci siano persone che richiedono interventi, vero?

“Si, ma è un ambiente nuovo per me. Ci lavoro poco perché ci sono specialisti con i capelli bianchi e molto tempo a disposizione che fanno lavori spettacolari e preparazioni da manicomio”.

Quindi le sospensioni a posto anche su motori meno performanti possono costituire un vantaggio?

“Le sospensioni a posto aiutano a sfruttare meglio il tesoro della moto, motore in primis, qualunque siano le prestazioni”.

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