Io Guido da Sola: il viaggio di Maral Yazarloo-Pattrick

Io Guido da Sola: il viaggio di Maral Yazarloo-Pattrick© Matitaccia

Neppure il matrimonio e la gravidanza hanno interrotto il giro del Mondo dell’iraniana

16.07.2022 ( Aggiornata il 16.07.2022 19:44 )

Mentre vi scrivo questa edizione della rubrica, festeggio i miei sei anni insieme a Motosprint. In tutto questo tempo vi ho raccontato tante storie, “presentato” tante giovani motocicliste e parlato di donne forti e intraprendenti che hanno percorso strade insidiose per poter realizzare i propri sogni e perseguire il cammino verso la felicità.

Io Guido da Sola: Lorena Bega e il progetto No Barriers

Le avventure di Maral


E proprio di questo vi voglio parlare in questo caso, la protagonista è una donna che ha avuto il coraggio di mettere la sua felicità al primo posto. Parlo di Maral Yazarloo-Pattrick, nata in Iran, Paese molto conservatore dove le donne in sella a una moto non erano, e non sono, ben viste. “A 20 anni – ha raccontato al sito web Humans of Bombay – mi sono trasferita in India. Qui ho visto le donne andare in moto e ho voluto imparare anch’io. Guidare mi ha fatto sentire libera, mi sono innamorata di questa sensazione”.

Maral non si è fermata qui, ha deciso di viaggiare e scoprire il Mondo: “Il mio sogno era attraversare i Continenti”. Qualcosa, però, la tratteneva: da poco, infatti, aveva conosciuto Alex e sapeva che un amore a distanza non sarebbe stato facile. “Alex mi ha stupito – ha aggiunto – e mese dopo mese è venuto a trovarmi nel Paese in cui mi trovavo. Sapevo che era il partner giusto! Nel giro di un anno ci siamo sposati. Ma per quanto fossi felice accanto alla mia anima gemella, dovevo continuare il mio viaggio. Sono ripartita il giorno dopo il nostro matrimonio. Alex ha continuato a venirmi a trovare mentre io continuavo a spuntare luoghi sulla mia lista. Ho viaggiato anche in Antartide. Poi, un giorno in Africa, mi sono resa conto di essere incinta!”.

Mai fermarsi


A questo punto, fermarsi sembrava l’unica opzione, ma non per Maral, che ha proseguito il viaggio per i primi sei mesi di gravidanza: “Non volevo rinunciare al mio sogno. Quando ho visto le donne nei villaggi dell’Africa viaggiare e lavorare tenendo i loro bambini tra le braccia, ho tratto la giusta ispirazione, mi sono accarezzata la pancia e ho detto: ‘Possiamo farlo anche noi’”.

Alla fine del viaggio, Maral e Alex hanno accolto la nascita di Nafas, che oggi ha tre anni e già adora le moto: “Spero che se un giorno si troverà di fronte a un bivio – ha concluso Maral – possa mettere la sua felicità davanti a tutto. Per il sesto compleanno della rubrica non potevo che raccontarvi una storia che ha dell’incredibile, capace magari di ispirare.

Io Guido da Sola: Sara Cabrini, vincente anche tra i monopattini

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi