Un "duello" ad alta quota | Aspettando Giri e Gare

Un "duello" ad alta quota | Aspettando Giri e Gare

Curve iperboliche, valli remote e i piatti di una tradizione culinaria imprescindibile. Gli ingredienti di un giro cult, dal reatino alle cime d’Abruzzo

15.02.2024 ( Aggiornata il 15.02.2024 10:36 )

Amatriciana vs arrosticini. Difficile pensare a due contendenti migliori per una sfida d’alta quota lungo un coinvolgente percorso che, dalla provincia di Rieti, arriva a lambire le acque del lago di Campotosto per poi lanciarsi all’attacco di una meta amatissima da tutti i motociclisti: la piana di Campo Imperatore.

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Dalla provincia di Rieti...


Celebre ovunque come luogo d’origine di uno dei condimenti più apprezzati della cucina italiana, la cittadina di Amatrice sta pian piano risorgendo dopo il drammatico terremoto che l’ha messa in ginocchio ormai più di sette anni fa. E la rinascita passa anche dal gusto: quindi, un bel piatto di amatriciana cucinata secondo disciplina e siamo pronti a iniziare il nostro giro.

Il percorso, in direzione Campotosto, si presenta subito tortuoso e caratterizzato da ottimo asfalto. Tra una piega e l’altra, l’improvvisa apparizione delle acque del lago costringe a chiudere il gas, rallentare, e godersi lo spettacolo dei riflessi azzurri tra le montagne del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Siamo da poco entrati in territorio aquilano, pronti per iniziare la scalata alle vette più alte degli Appennini. Prima, però, ci aspetta il tracciato elettrizzante che bordeggia il lago, con curve dalla carreggiata ampia e geometrie che sembrano disegnate appositamente per le due ruote. Un godimento motociclistico ai massimi livelli che, dopo alcuni chilometri, sfocia sulla statale 80, da seguire per circa quattro chilometri prima di svoltare per Assergi.

...all'Abruzzo


Da qui, ancora splendide curve, da pennellare in rapida successione, introducono a una dimensione remota e inconsueta, dominata da una natura maestosa e dalle cime del Gran Sasso che iniziano a disegnarsi all’orizzonte. L’arrivo ad Assergi offre l’occasione di una pausa alla scoperta del suo piccolo centro storico.

Poco più avanti, Fonte Cerreto (base della Funivia Gran Sasso) è l’ideale per rifocillarsi con invitanti prodotti locali prima di riprendere la strada verso l’altopiano di Campo Imperatore, lungo la SR17bis. Una manciata di chilometri appena, e lo scenografico paesaggio di questi luoghi torna protagonista, con passaggi mozzafiato tra possenti rocce e punte di verde, mentre le curve si rincorrono una dietro l’altra fino ad aprirsi magicamente sull’altopiano. Una vallata verde e incontaminata che si distende per alcuni chilometri sotto lo sguardo vigile delle possenti creste che la circondano.

Una deviazione (sulla sinistra), indica la strada per Campo Imperatore-Rifugio Duca degli Abruzzi. Un tratto che, dopo un primo passaggio in piano, si arrampica fino alla base degli impianti sciistici, nei cui pressi si trova l’osservatorio astronomico: vedute a perdita d’occhio e la sensazione di poter toccare il cielo con un dito dominano la scena. Tornati in sella, si procede a ritroso per poi proseguire (svoltando a sinistra) sulla SR17bis in direzione Castel Del Monte.

Da qui, si procede spediti tra mille cromie e paesaggi “tibetani”, fino a raggiungere l’incrocio per il rifugio Fonte Vetica e, poco più avanti (appena qualche centinaio di metri), il leggendario Ristoro Mucciante, punto di sosta obbligato per chi si arrampica fin qui. Il luogo ideale, in un’ambientazione genuinamente Vecchio West, per gustare ottimi prodotti del territorio, carne locale e i celeberrimi arrosticini di pecora, da cuocere direttamente sulle braci attrezzate all’esterno. E allora: amatriciana vs arrosticini… chi la vince la sfida?

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