Un giro di Flamenco in Andalusia | Aspettando Giri e Gare

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Tra le mille anime di Siviglia e le vedute mozzafiato di Ronda, alla scoperta di alcune delle strade più eccitanti del globo

27.01.2024 ( Aggiornata il 27.01.2024 15:29 )

I giornalisti di moto, che come chi scrive svolgono il lavoro di tester, hanno la fortuna di poter guidare su alcune delle strade più belle del Mondo; e in cima alla classifica, tra le imperdibili, spicca la A-369 che da Ronda, in Andalusia, si immerge nella selvaggia bellezza del Parco Naturale Sierra de Grazalema verso Gaucín, disegnando spirali infinite di puro piacere motociclistico. Per una vacanza nel sud della Spagna, non esitate a noleggiare una moto per andare alla scoperta di tanta meraviglia, magari facendo base a Siviglia.

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Un giro in Andalusia


Città dalle mille anime, affascinante e passionale come il flamenco (che qui è nato nel XVIII Secolo), Siviglia incanta con il suo mix sorprendente di culture, da quella araba alla gitana, senza nulla perdere della forte tradizione spagnola. Adagiata lungo le animate sponde del fiume Guadalquivir, l’unico navigabile dell’intera Spagna, sono innumerevoli le meraviglie che custodisce, a testimonianza di un passato importante e glorioso: dalla Reales Alcázares, sublime struttura ricamata in pietra progettata e realizzata dai mori, alla Cattedrale con la Torre della Giralda dalle dimensioni impressionanti, senza dimenticare la barocca Plaza de Toros. Accanto alla Siviglia tradizionale, poi, vive anche una città proiettata al futuro, a partire dal quartiere nato sull’isola della Cartuja, attorno ai padiglioni dell’Expo del 1992, alle architetture d’avanguardia come il futuristico Metropol Parasol.

Andalusia, quante bellezze


Si lascia la città in direzione Utrera e, dopo una visita all’imponente Castello medievale con la sua Torre dell’Omaggio, si prosegue in direzione Ronda lungo la A-375 fino al bacino idrico di Zahara-El Gastor, dove il paesaggio cattura lo sguardo, e le prime belle curve, lungo il versante sud, alzano il fattore divertimento. Che rimane inalterato, ad alti livelli, proseguendo lungo il misto veloce della A-374 fino a Ronda. In qualunque modo la si pensi sulla corrida, è innegabile quanto questa tradizione sia radicata nella cultura spagnola: la prima in assoluto si svolse nella Plaza de Toros di Ronda. Un imponente edificio neoclassico realizzato alla fine del ‘700 su progetto di José Martín de Aldehuela, che ancora oggi rappresenta il cuore di questa cittadina andalusa, aggrappata a un costone di roccia a strapiombo sulla gola de El Tajo.

“Salutata” la statua del toro, magari dopo una visita al vicino Museo Taurino, imperdibili sono i punti panoramici da cui godere vedute mozzafiato: l’imponente Ponte Nuevo, che unisce le due parti della città sorvolando il fiume Guadalevín, l’Alameda del Tajo (un giardino sull’orlo del precipizio) e il Mirador de Ronda, con lo sguardo che spazia su distese di colline a perdita d’occhio. Qui arriva il momento di addentrarsi tra le meraviglie del Parco Naturale Sierra de Grazalema: della bellezza della strada che da Ronda corre verso Gaucín abbiamo già parlato, quindi addominali contratti, si balla!

La MA-512 che prosegue verso El Colmenar, è un surreale budello d’asfalto tra sugherete e abetaie; lo si percorre fino all’affascinante borgo di Ubrique, completamente imbiancato a calce, famoso nel Mondo per l’artigianato della pelle; tradizione raccontata nel Museo del Pellame all’interno dell’antico convento barocco dei Cappuccini del XVII secolo, uno degli edifici più belli della cittadina. Il giro si chiude con un’ultima corsa fino a Villamartin, dove si ritrova la via del ritorno verso Siviglia.

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