Sei itinerari per fughe ad alta quota | Giri e Gare

Sei itinerari per fughe ad alta quota | Giri e Gare

Quando il termometro sale oltre il livello di guardia, meglio cercare refrigerio in vetta… ovviamente in moto

25.08.2023 ( Aggiornata il 25.08.2023 08:46 )

I campionati lungo lo Stivale si prendono una piccola pausa e spengono i cilindri per Ferragosto, ma se la voglia di moto non accenna a calare, ecco sei mete da raggiungere in sella per sfuggire al caldo, con scenari da sogno e strade incantevoli.

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PASSO ROMBO (TRENTINO) A cavallo tra Italia e Austria. A cavallo del mito. Sì, perché salendo verso il Passo Rombo, a qualsiasi andatura, ci si sente come conquistatori di un territorio selvaggio, patria ancestrale di miti e leggende in costante balia degli elementi. La civiltà è lontana, la vegetazione si dirada e in alcuni momenti, quando non passa nessuno, si riesce a udire chiaro il rombo (appunto!) cupo delle vette tutt’attorno. Un universo parallelo di colori e atmosfere che, una volta attraversato, non si dimentica più. Esattamente come indimenticabili sono le curve sui due 2474 metri (la strada è a pagamento ma ne vale la pena).

PASSO DELLO STELVIO (LOMBARDIA) Troppo banale, direte voi. Ma come si fa a escludere lo Stelvio da un elenco del genere? Ci sono cose che appartengono insindacabilmente al patrimonio motociclistico, e il nostro Stelvio ne è parte fondamentale; senza contare che una volta in cima – 2757 metri – il caldo torrido dell’estate sarà soltanto un lontano ricordo. E appena qualche piega più in là, ad aspettarvi troverete il Gavia – 2652 metri – per un ulteriore carico di emozioni e tanto divertimento.

TERMINILLO (LAZIO) Per i motociclisti romani è un vero totem. Volete mettere la possibilità di essere in quota, al fresco, in un’oretta scarsa di moto? E tutto questo attraversando scenari splendidi. Ma soprattutto, godendosi pieghe super-gustose, sia durante la salita da Rieti (geometrie perfette e curvoni in appoggio da antologia), che – una volta in quota – verso il rifugio Sebastiani, dove il nastro d’asfalto si raggomitola e sembra di stare sulle Alpi. Chi vuole, potrà proseguire verso Leonessa a caccia di ulteriori divertimenti motociclistici in quest’angolo di Centro Italia.

CAMPO IMPERATORE (ABRUZZO) Non lo chiamano “Piccolo Tibet” a caso. Sorvegliati dai 2912 metri del Corno Grande, la cima più alta del massiccio del Gran Sasso, la piana di Campo Imperatore è forse uno dei catalizzatori motociclistici più potenti d’Italia. Non c’è appassionato, infatti, che almeno una volta l’anno non pianifichi una giornata in quota, salendo da Assergi (magari dopo aver piegato tra le spire che circondano il vicino lago di Campotosto) alla conquista di questo luogo dal fascino ancestrale. Una volta sulla piana, dopo la classica deviazione all’albergo per respirare aria frizzante e panorami grandiosi, il rituale si completa sui prati dei ristori, tra braci accese e arrosticini.

GENNARGENTU (SARDEGNA) Raramente capita di trovarsi in luoghi in cui si ha la percezione lucida di correre il rischio di non incontrare nessuno per chilometri di strada. Che poi, “rischio” o “opportunità”, dipende dai punti di vista. Capita in Sardegna a chi decide di arrampicarsi tra le sfumature rosa dei nastri d’asfalto attorno al Gennargentu, uno degli ambienti più affascinanti di tutto il Mediterraneo. Ma anche uno dei luoghi con il più alto tasso di percorsi super-motociclistici al Mondo. Il consiglio: svoltare a ogni bivio seguendo l’istinto… di sicuro non si sbaglia. Quando il Sole tramonta, via in picchiata, a tutta piega, verso il mare, per un meraviglioso bagno.

ETNA (SICILIA) La Sicilia, per chi sa cercare, è uno scrigno ricchissimo di piacere motociclistico, con strade (spesso poco note) che non hanno nulla da invidiare ai più blasonati “santuari delle due ruote” in giro per lo Stivale. Ma se si cerca il fresco e si vuole andare a colpo sicuro, nulla gratifica di più di una bella galoppata sulla famosa statale “Mare-Neve” dell’Etna. Che poi, come sanno perfettamente gli habitué, sono tanti gli angoli nascosti e i percorsi suggestivi che val la pena scoprire in moto attorno al vulcano attivo più alto d’Europa: buona caccia!

 

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