Umbria, che storia! | Giri e Gare

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Suggestioni medievali, antiche famiglie, Galileo e l’Accademia dei Lincei, per un giro sulla macchina del tempo: il perfetto abbinamento per la tappa del CIVS a Spoleto

12.08.2023 ( Aggiornata il 12.08.2023 19:51 )

Il Campionato Italiano Velocità in Salita, nel weekend del 5-6 agosto è tornato in Centro Italia, nella bellissima Spoleto, per scatenarsi sulla elettrizzante strada di Forca di Cerro. Ed è proprio dal capoluogo umbro che parte un giro intrigante, perfetto contorno con cui abbiamo “accompagnato” le emozioni della gara.

Verso l'Alpe Romana | Giri e Gare

I gioielli di Spoleto


Prima di lasciare Spoleto, immancabile è una visita ai suoi inestimabili gioielli: il Duomo, la Rocca Albornoziana, il Ponte delle Torri, la basilica di San Salvatore e le infinite suggestioni da scoprire tra i vicoli acciottolati. Acquasparta, a pochi chilometri lungo la SR418 – strada che nei pressi di Colle Campanaro inizia a raggomitolarsi in una piacevole sequenza di curve – è la prima tappa del giro.

La sua storia si perde nelle trame del tempo ma è con la Signoria dei Cesi che raggiunge indubbiamente l’apice. E non a caso, all’interno del centro storico è proprio Palazzo Cesi, con l’elegante architettura rinascimentale, a rapire l’attenzione: sede dell’Accademia dei Lincei (la prima scuola scientifica in Europa, fondata a Roma nel 1603 dal duca Federico Cesi, insieme a Giovanni Heckius, Francesco Stelluti e Anastasio de Filiis), nel 1624 ospitò per un breve periodo anche Galileo Galilei.

Preziosi, passeggiando per il borgo, sono poi alcuni edifici religiosi come la medievale chiesa di San Francesco o quella del Sacramento, che custodisce parte di un mosaico romano dell’antica città di Carsulae, che sorgeva nel territorio. Da non perdere, nei dintorni, il piccolo borgo medievale di Portaria, con la pittoresca Piazza Giuseppe Verdi in cui svetta la Torre dell’Orologio del 1200 composta da pinnacoli e da una cuspide campanaria.

Uno spostamento di una ventina di minuti lungo la statale 3 bis porta dritto a Todi, pronti per andare alla scoperta delle sue meraviglie. Impossibile racchiudere in poche righe quanto ha da offrire Spoleto, Acquasparta e Montefalco. questa cittadina. Patria del poeta umanista Jacopone da Todi, tra i vicoli e le piazze si respira un’atmosfera unica. Una passeggiata in pieno Medioevo, a partire dal Palazzo del Capitano, passando per il Palazzo dei Priori e il Duomo, realizzato nel XII secolo sui resti di un tempio dedicato al Dio Apollo.

È lui, idealmente, il cuore di Todi. Durante la visita colpisce l’affresco del “Giudizio Universale” a tutta parete, intorno al rosone centrale, realizzato da Ferraù da Faenza.

Umbria, che meraviglia


Da non perdere è anche il suggestivo tempio di Santa Maria della Consolazione, appena fuori dalla cinta muraria duecentesca, che in tipica architettura rinascimentale contrasta con le atmosfere medievali del centro storico di Todi. La sua costruzione risale al XVI secolo su progetto (quasi sicuramente) di Donato Bramante. Si avanza, seguendo le indicazioni per Petroro, alla volta di Montefalco guidando su morbide curve tra colline e filari di vite, votati alla produzione del pregiato Sagrantino. Montefalco, con il caratteristico centro storico, è un’altra delle tappe imperdibili di questo itinerario, prima di far rientro a Spoleto, dove il cerchio si chiude.

Prima, però, il consiglio è di programmare una sosta alle Fonti del Clitunno, un’oasi verde di superba bellezza cara ad artisti, poeti e scrittori come Plinio il Giovane e Carducci. Poco distante il borgo fortificato di Campello Alto, con le mura che stringono l’antico centro medievale, lascia letteralmente senza fiato.

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