Giri e Gare: le terre nascoste del Vulture

Giri e Gare: le terre nascoste del Vulture

Un percorso eccitante sulle tracce di Federico II: alla scoperta del Vulture, un angolo di Stivale magnifico e “fuori rotta”, ricco di scorci inattesi e piacevoli momenti di guida

07.06.2021 ( Aggiornata il 07.06.2021 17:08 )

Difficilmente lo si trova sulle liste dei luoghi da non perdere… ed è alquanto inspiegabile! Il Vulture, nel nord della Basilicata al confine con Puglia e Campania, è una terra di sorprendente bellezza, ricca di storia e tradizioni. Un luogo profondamente legato a Federico II di Svevia, il sovrano illuminato, che amava questi territori in maniera così viscerale da eleggerli a prediletto “momento di fuga”, in cui trascorrere lunghi periodi tra il castello di Melfi e quello di Lagopesole.

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Panorama magico


Quello che segue è un breve tracciato ad anello di circa 85 km, panoramico e divertente da guidare, capace di trasmettere a pieno la magia di questo angolo di Penisola, miracolosamente scampato al turismo di massa. Si parte da Melfi, in provincia di Potenza, città ricca d’arte e fermenti culturali. Da non perdere, oltre al Castello Normanno-Svevo (sede del Museo Nazionale del Melfese), la Cattedrale normanna del X secolo, e la Chiesa Rupestre di Santa Margherita. Con le ruote sulla provinciale SP401, in direzione Foggianello-Monticchio Bagni, si prosegue fino a superare lo stabilimento dell’acqua Gaudianello, attraverso piacevoli saliscendi con belle vedute panoramiche sui campi coltivati.

Raggiunta Monticchio Bagni, si svolta sulla SP167 seguendo le indicazioni per Laghi di Monticchio. La vegetazione si fa più folta, e dopo circa cinque km ecco i due suggestivi specchi d’acqua (Lago Grande e Lago Piccolo) dove godere di piacevoli momenti di relax, in un contesto naturalistico di grande bellezza. Di nuovo in sella (davvero un peccato andar via!) dal Lago Piccolo si procede in salita in direzione Rionero, lungo tornanti immersi in un bosco ombroso. Una scalata che culmina in uno scollinamento a 865 metri d’altezza, dal quale si prosegue in discesa sulla SP91 verso Altella; attraversato un tratto in pianura, tra campi di grano e placida campagna, si punta dritti al Castello di Lagopesole, che domina maestoso sulla valle circostante.

L’affascinante maniero, tra i fiumi Ofanto e Bradano, era particolarmente amato da Federico II, noto mecenate e uomo di cultura – per questo la sua corte accoglieva numerosi poeti, letterati, e uomini di ingegno – ma anche grande appassionato di caccia. Probabilmente furono proprio i ricchi territori del Vulture, e le appassionanti battute che vi conduceva, a ispirargli la stesura del “De Arte Venandi cum Avibus”, un manoscritto sulla falconeria e le attività venatorie con i rapaci. Periodicamente, presso l’imponente Castello di Lagopesole si tengono interessanti iniziative culturali, come “Il Mondo di Federico II” che racconta la vita di corte al tempo dell’Imperatore svevo.

Siamo al giro di boa. Dopo una passeggiata nel borgo medievale, si punta verso il paesino di Piano del Conte (stando bene attenti a evitare la SS658) e si procede fino ad incrociare la SP66, da cui si svolta a sinistra in direzione Rionero in Vulture. La strada prosegue prima in leggera salita e poi in discesa verso Rionero e Rapolla. Siamo nelle terre del prestigioso Aglianico del Vulture, e le numerose cantine lungo la strada sono un invito irresistibile per un perfetto souvenir da intenditori. Da qui, pochi km ed ecco nuovamente Melfi, punto di partenza e di arrivo di questo entusiasmante giro.

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