Cose di Case: lo stop a benzina e diesel dal 2035

Cose di Case: lo stop a benzina e diesel dal 2035

Il futuro della mobilità (e non solo) sarà elettrico, bisogna farsene una ragione

08.07.2022 ( Aggiornata il 08.07.2022 11:12 )

Per chi, come me, è cresciuto a pane e 2T, annusando l’inebriante profumo dei lubrificati per i motori alimentati a miscela, sentire parlare della fine dei motori endotermici suona davvero strano. Anni ‘90... sembrano ieri. La realtà è che il mondo è cambiato tantissimo in poche decine di anni e a breve saremo una di quelle generazioni che assisteranno a una grande rivoluzione.

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C'è tanto da fare


Non mi sento fortunato per questo; avrei di gran lunga preferito vivere la mia vita in un mondo totalmente analogico, bruciando benzina, però, come molti, vivrò questa trasizione verso i veicoli elettrici. Che non sarà lunga, perché, se ragioniamo con un “calendario industriale”, il 2035 (l’anno in cui, in UE, si svolgerà il funerale dei motori endotermici, stando a quanto spiegato dalla politica) è dietro l’angolo.

C’è tantissimo da fare. Sviluppare le batterie per aumentare l’autonomia dei veicoli e velocizzare i tempi di ricarica, creare una capillare rete di distribuzione dell’energia e, soprattutto, capire da dove arriverà tutta questa energia. Immaginate che, in un futuro non troppo lontano, tutta Europa richieda corrente per ricaricare le macchine...

Oggi non sarebbe possibile, in quanto un blackout sarebbe inevitabile, sicuramente in Italia. Nel 2035, speriamo che si siano trovate delle soluzioni, magari continuando a bruciare idrocarburi per produrre energia elettrica, con un elevato grado di efficienza.

Cosa farà il resto del mondo?


Certo, dal punto di vista logico capisco che non è pensabile continuare a estrarre CO2 dal terreno per immetterla nell’atmosfera, perché di questo stiamo parlando.

Di fatto, in poche centinaia di anni, stiamo estraendo quello che il pianeta ha impiegato milioni di anni a creare; è logico che questo rompa degli equilibri e forse non sappiamo neppure quali; non fino in fondo. Se dal punto di vista filosofico la scelta di dire basta ai motori endotermici è condivisibile (ammesso che ci sia un piano per fare davvero un passo avanti, dal punto di vista dell’ecologia), viene da chiedersi: cosa farà il resto del mondo? In Europa vivono circa 750.000 persone. Considerando che la popolazione mondiale è prossima a raggiungere gli 8 miliardi di abitanti, dal punto di vista demografico l’Europa rappresenta una piccola percentuale.

Alla luce di questa considerazione, viene da chiedersi se anche il resto del mondo rinuncerà ai motori endotermici o se, come spesso accade, l’Europa proverà a fare la scelta (teoricamente) giusta, pensando (erroneamente) di essera un esempio per i Paesi asiatici, che ormai ci considerano una colonia.

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