"Ho superato le mille gare commentate, ma mi sarebbe piaciuto vedere Bosis, Miglio e Grattarola nella stessa epoca"
Un tuo sogno legato al mondo del Trial?
“Mi sarebbe piaciuto vedere una gara con al via tutti assieme Diego Bosis, Donato Miglio e Matteo Grattarola”.
Questi piloti sono anche gli unici italiani a essersi aggiudicati giornate di gara nel Mondiale; definiscili con un aggettivo.
“Il migliore in assoluto è Bosis, il più istintivo è Grattarola e il più scientifico è Miglio”.
Hai tifato per qualche pilota in questi anni?
“Mick Andrews. E Bosis, un talento innato, Miglio, il professore per la guida perfetta e Grattarola, che non smette mai di sorprendere. A lui mi lega un aneddoto particolare: era appena transitato in una zona e alcuni ragazzi commentavano il gesto atletico. A un certo punto si avvicina una signora e mi chiede: ‘Ma perché questi stranieri tifano Grattarola?’. Sorrisi, perché erano dei ragazzi di un paese lì vicino e parlavano in dialetto…”.
Qual è un altro aneddoto che ti caratterizza?
“A 14 anni per avere i soldi della benzina andai a lavorare, trovai posto in una piccola azienda che seguiva la manutenzione di macchine da scrivere e timbratrici. Tra i clienti c’era anche la Fantic e mi recavo molto volentieri a Barzago. Con la scusa della manutenzione giravo per la fabbrica; ero super appassionato, però ogni volta mi perdevo. Così venivo riportato negli uffici o luoghi dove dovevo svolgere il mio lavoro…”.
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