Trofeo Italiano Amatori: spettacolo a Cremona

Trofeo Italiano Amatori: spettacolo a Cremona© FotoAgenzia31

I risultati del weekend che ha visto il campionato ideato da Daniele Alessandrini impegnato sulla pista di San Martino del Lago

Redazione

25.07.2023 ( Aggiornata il 25.07.2023 16:15 )

Grande spettacolo a Cremona, circuito che ha visto il Trofeo Italiano Amatori scendere in pista nel contesto Coppa FMI.

I vincitori sono risultati il trentino Manuel Albertini (Kawasaki), che ha fatto sua la gara della 600 Base, imponendosi anche tra i piloti del raggruppamento Rookie; lo svizzero Yann Damond (Yamaha), secondo assoluto alle spalle di Albertini, che ha svettato tra gli iscritti alla 600 Base; il bergamasco Gianluigi Rizzo (Yamaha) nella 600 Pro; il padovano Massimiliano Fenu (Yamaha) 600 Avanzata, raggruppamento inserito nella stessa griglia; il pugliese Michele Ruben Ortuso (Ducati) nella 1000 Base; il piacentino Christian Fortunati (Honda), nella 1000 Avanzata; il bergamasco Fabio Donesana (Aprilia), iscritto come wild card alla RR Cup; il milanese Alberto Vitellaro (BMW), wild card, nel Rookie Challenge 1000 Pro e il piemontese Cristiano Giussani (Ducati) nel Rookie Challenge 1000 non-Pro, raggruppamento facente parte della stessa griglia.

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600 Base, Rookie Challenge 600



A Cremona “si allineano i pianeti” ed è un Rookie, il trentacinquenne trentino Manuel Albertini (Kawasaki), ad imporsi meritatamente su tutti. Dopo l’ingresso nel Team Nova Moto del pilota-meccanico Domenico Savarese, a sua volta ottimo quarto a Cremona, su Honda, Albertini era riuscito finalmente a mostrare il suo valore. Il successo in terra lombarda ne certifica definitivamente le grandi qualità e lo proietta come grande favorito per la conquista del titolo della Rookie.

Sul podio dell’assoluta salgono idealmente il giovanissimo svizzero Yann Damond (Yamaha), 19 anni, che si sta facendo molto apprezzare, anche come persona, e il cinquantunenne bresciano Cristian Bonera (Kawasaki), iscritto come wild, al rientro dopo un brutto incidente patito nel 2021 a Misano, che segna anche il giro più veloce in 1’40”2; emozionatissimo, dal podio Bonera (che è solo omonimo del vice-campione del mondo, con la MV) ha rivolto un ringraziamento alla famiglia e al team K5. Il film della gara propone emozioni a raffica, con le scivolate che mettono via via fuori causa il poleman Dalle Crode e altri protagonisti come Strumendo (Yamaha) e Nicoli.

Dalle Crode riparte ed è autore di un’efficacissima rimonta che gli vale un prezioso settimo posto. Ma a dirigere l’orchestra, nella città di Stradivari, è Albertini che comanda con autorevolezza e sicurezza le operazioni, tenendo sempre a distanza il pur insidioso Damon. Le classifiche avulse vedono il giovane driver di Losanna, al secondo anno con gli Amatori, precedere Bonera e Savarese, mentre nella Rookie Albertini mette dietro di sé Alex Pirelli e Andrea Galimberti.


Classe 600 Pro e Avanzata



La tifoseria più numerosa e rumorosa (in una giornata che vede comunque la tribuna coperta di Cremona costantemente affollata) è sicuramente quella di Gianluigi “Gigio” Rizzo (Yamaha) che ripaga tanto affetto conquistando una squillante vittoria, terza consecutiva dopo la doppietta del Mugello. Il bergamasco, che passa così al comando della classifica generale, ottiene il massimo da quella che, con sincerità, definisce la sua pista di riferimento per gli allenamenti. Il duello con il poleman Gibertoni, che lo segue come un’ombra per tutti e undici i giri, è ad altissima tensione, con distacchi ridotti a pochi decimi. Ma il modenese non sferra mai un attacco vero e proprio e nel finale preferisce accontentarsi, per portare finalmente a termine una gara. D’altra parte l’azione di Rizzo è così decisa da lasciare ben pochi margini a qualsiasi avversario; suo anche il giro più veloce in 1’37”1.

Quasi eroica la prova del terzo classificato, il marchigiano Davide Giostra (Yamaha), che nella notte viene colpito da un violento attacco virale ed è costretto a ricorrere ad una massiccia idratazione per poter prendere il via. Il giovane pilota del Sisma Racing attinge ad ogni stilla di energia (alla fine sarà visibilmente esausto) ma porta a casa un terzo posto importante nella lotta per il titolo; Davide dedica il piazzamento al nonno Dante, ricoverato in ospedale.

Il confronto della 600 Avanzata, inserita nella stessa griglia, propone un vecchio ma sempre stimolante leitmotiv, e cioè l’infinito duello tra Massimiliano Fenu e Mirco Sadler, già amici-rivali (e in lotta per il titolo), nella 600 Base. A prevalere è il padovano, anche a causa di una perdita di aderenza che proprio all’ultimo giro fa rischiare al trentino una caduta; ma Fenu, oltre ad ammettere sportivamente di non essere mai riuscito a staccare il rivale, ricorda anche che è stato proprio Sadler a convincerlo a schierarsi al via di questa stagione. Il terzo della Avanzata è Roberto Torretta (Yamaha).


Classe 1000 Base



Il primo colpo di scena della 1000 Base si verifica sulla griglia di partenza, quando il poleman Alessandro Caldana, Carabiniere paracadutista di 31 anni, nato a Milano ma ormai trapiantato a Livorno, accusa un problema elettrico che provoca lo spegnimento della sua moto. Il pilota, al primo anno di gare, è dunque costretto a partire dalla pit lane, si avvia come una furia in fondo al gruppo e rimonta posizioni su posizioni per 8 giri fino a che non gli si chiude l’anteriore e finisce nella ghiaia. Sale così in cattedra il trentatreenne imprenditore di Apicena (FG) Michele Ruben Ortuso che è assistito da una vecchia conoscenza del trofeo, l’altro pugliese Vincenzo Ostuni, campione della 600 Pro nel 2019 e vice l’anno successivo.

Ortuso, anch’egli al primo anno di gare, deve guardarsi da due avversari molto insidiosi, prima lo svizzero Eduard Prenrecaj (Yamaha), che poi racconterà di aver sofferto molto il caldo, poi il lecchese Luca Marco Agostini; il due pressano molto da vicino il battistrada, Agostini, alla prima gara con la 1000 a Cremona, dirà poi di aver creduto nella possibilità di imporsi, anche in virtù di un veloce sorpasso e controsorpasso portato e subito: lo sprint finale premia il debuttante pugliese e tutti sembrano alla fine soddisfatti del risultato.

Da parte sua Ortuso firma anche il giro più veloce, in 1’37”6, e, dopo aver raccontato di aver subito un piccolo calo nelle ultime battute, definisce “un sogno” questo risultato. Anche in ragione dei distacchi tra i primi molto contenuti, la gara va in archivio come la più spettacolare della giornata.


Classe 1000 Avanzata



La scherzosa (ma implacabile) “maledizione del poleman” colpisce, nella 1000 Avanzata, il quarantacinquenne ferrarese Stefano Zago (BMW), tornato in pista solo a fine aprile per riprendersi da un infortunio patito a Rijeka, durante una sessione di test invernali. In pochi secondi Zago prima accusa, in griglia, lo spegnimento della moto, poi riesce a riavviarla ma probabilmente per la foga e la tensione, gli si spegne di nuovo e quando riesce finalmente a partire è inesorabilmente in fondo al gruppone.

Così il pilota della 56 Corse si impegna in una rimonta forsennata, effettuando sorpassi, anche doppi, in ogni tratto del bel tracciato cremonese, che gli vale un incredibile terzo posto finale ed anche il giro più veloce in 1’35”6, un secondo in meno della sua stessa pole. Intanto in testa si è installato Cristian Fortunati (Honda) che ingaggia un prolungato confronto con la wild card Michele De Agostini (Honda). Il duello è un po’ ad elastico, l’inseguitore si avvicina anche al battistrada, che poi però riconquista margine.

Fortunati, piacentino, 43 anni a breve, nella vita executive designer di grandi facciate di edifici, già protagonista della 600 (campione 2018) e leader della generale, già dal sabato aveva raccontato di aver sofferto molto il caldo; in gara, nonostante la grande fatica fisica, le cose sono andate meglio del previsto, e ha potuto anche allungare quando De Agostini gli si è avvicinato.

Come sempre la 1000 Avanzata offre un grandissimo spettacolo, con il gruppone compatto che lotta per le posizioni a ridosso dei primi. Ad animarlo, a Cremona, sono stati soprattutto Bryan Ferri, Fabrizio Brandoli, Carlo Carminati e Gabriele Rossi, oltre al rimontante Zago ed a Dimitri Tempesti, Massimiliano Valesi e Manuel Bizzocchi. “La bagarre ha reso più difficoltosi i sorpassi” ha detto poi il marchigiano Rossi, che continua a mettere fieno in cascina in ottica-campionato.

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