CIV, Folgori: “Ecco come vogliamo scovare i talenti del futuro”

CIV, Folgori: “Ecco come vogliamo scovare i talenti del futuro”

Le parole del Responsabile Federale: "Per costruire i campioni è giusto ispirarsi al modello del calcio. Il lavoro inizierà dai bambini di otto anni e proseguirà attraverso tre fasce d’età. Dal 2022, la Moto3 avrà soltanto i motori 450"

17.07.2021 16:22

Come usa fare ormai da anni, la Federazione Motociclistica Italiana preferisce disegnare strade proprie, evitando le “convenienze” di percorsi già tracciati e apparentemente sicuri. Le scelte di Simone Folgori e del suo staff rispettano ragionamenti ben precisi, basati sull’intero panorama della Velocità a due ruote nazionale. Il Responsabile della FederMoto, infatti, parte proprio dal seguente concetto: il settore deve rispecchiare quanto proposto - con successo - dal calcio. “Dove si parte dai pulcini - ecco Simone - si passa agli esordienti, poi ai giovanissimi, agli allievi e alla squadra Primavera. Questo sistema è collaudato e funziona pure nel motociclismo”.

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Nuovo ciclo


Quali strategie metterete in atto?

“Stiamo delineando la nostra attività sportiva in modo programmatico. Stiamo per definire un nuovo ciclo, dividendolo in tre fasce d’età: dagli 8 ai 10 anni, per un ingresso nei campionati Minimoto, nelle categorie Junior A e Junior B. Poi, dai 10 a 12 anni, si spingerà sulla classe Ohvale nel CIV Junior, appartenente a una logica internazionale. Dai 12 anni in avanti, partirà l’attività sui circuiti lunghi e con moto dotate di ruote da 17 pollici. Ecco infatti la PreMoto3, che va dai 12 ai 14 anni. Il pilota quattordicenne parteciperà alla Moto3 o alla Supersport 300. Questo percorso è il concetto di quasi tutti gli sport, che coltivano i propri atleti in fasce di crescita ed età”.

Tecnicamente parlando, invece?

“Andremo verso le monoforniture, sia che si parli di moto che di propulsori. Le Minimoto avranno lo stesso motore, la Ohvale rimane uguale per tutti nel CIV Junior, la PreMoto3 avrà la conferma di un propulsore monocilindrico a quattro tempi, di derivazione Crossistica. La Moto3 avrà dal prossimo anno soltanto i 450 a cinque marce, sempre di derivazione Crossistica, motori dal gran potenziale. Abbiamo già un’offerta avvallata da una Casa importante, che vorrebbe assicurarsi la fornitura di entrambe le classi. Il bando è aperto, vedremo come andrà”.

Avrete di sicuro già ponderato i vantaggi del caso.

Costi calmierati, emissioni fonometriche nel rispetto dei limiti richiesti dagli autodromi, possibilità quindi di poter girare spesso e volentieri. I motori sono meno spinti rispetto ai monocilindrici 250 dell’attuale Moto3, richiedono inferiori risorse monetarie, si possono usare per un numero di chilometri più elevato, poiché richiedono manutenzioni meno onerose e frequenti. Se riteniamo che i giovani piloti abbiano bisogno di stare in sella il più possibile, il ragionamento compiuto dalla FederMoto è chiaro e completo”.

Non vi preoccupate del paragone, per alcuni critici inevitabile, con la Moto3 iridata?

“Il paddock ha chiesto il cambiamento che verrà, perciò non vedo problemi. Voglio precisare che la classe Moto3 non verrà chiusa: semplicemente, avrà una motorizzazione diversa e più conveniente. Le nostre idee si sono sempre rivelate eccellenti, quindi continueremo a proporre novità in ogni categoria, per un legame solido con i campionati internazionali. Il percorso sportivo delle nostre piccole classi sarà di altissimo livello e porterà i giovani al debutto nel Motomondiale o nel mondiale Junior, il CEV Moto3. Senza dimenticare la Red Bull Rookies Cup e altri importanti vetrine. Continueremo a offrire opportunità per corridori, tecnici e manager”.

Elia Bartolini e Alberto Surra, saliti in Moto3, e Matteo Bertelle vincitore in Rookies Cup, sono tutti “prodotti” FMI.

“Rappresentano il risultato del nostro recente operato, tuttavia dobbiamo fare attenzione: il loro percorso è ancora in salita, nel senso che sappiamo come potranno ulteriormente evolversi e migliorare. Come abbiamo visto, tutti e tre sono andati forte nella Moto3 iridata e nella Red Bull Rookies Cup. Parliamo di tre ragazzi cresciuti nel nostro vivaio e pronti ai palcoscenici prestigiosi. Ma la cosa bella è che non saranno gli unici, perché presto ne arriveranno altri”.

L'impegno della Federazione


Ed ecco il progetto Talenti Azzurri.

“Esatto, che nasce con criteri ben precisi. I tecnici hanno schede dedicate, nelle quali esprimere valutazioni inerenti a ogni caratteristica del ragazzo preso in esame. Attenzione, però, alla parola ‘esame’. Per ognuno di loro, non si tratta di prove ultimatum, anzi. La volontà è di fornire più prove possibili, che rispecchino il percorso programmato e collaudato. Con la seguente modalità, appare subito chiaro su quali basi lavorare e come farle ‘esplodere’. I risultati si vedono presto e pure nel percorso agonistico a venire”.

Siete sempre più unici e riconoscibili.

“Direi che siamo sempre stati e rimaniamo tutt’ora noi stessi. Ripeto, organizziamo un campionato nazionale e lo rappresentiamo tenendo in considerazione diversi aspetti. Quello economico, il lato sociale, l’evolversi dell’ambito giovanile e la loro idea di motociclismo. Per mettere tutto in piedi, ci stiamo impegnando ogni giorno dell’anno. Godiamo di ottimi riscontri di numeri, seguito, audience, per commenti sempre più incoraggianti. Ma non è finita qui: per vincere dopodomani, occorre lavorare parecchio oggi. Senza dimenticare quanto fatto ieri”.

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