Giovanni Baggi: “La Stock correrà a Suzuka l’anno prossimo”

Da pilota titolare a riserva a team manager a tempo pieno. Queste sono le mille vite vissute in carriera da Giovanni Baggi, attuale team manager di Aviobike, impegnata nella categoria Superstock del Mondiale Endurance. Durante la pit walk abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con lui ed ecco che cosa ci ha raccontato

Giovanni, una seconda giornata a Le Mans rovinata dal meteo

“Il mio pilota ieri non si è qualificato e questa mattina è stata fondamentale per riuscire a farlo. Sono stati due giorni complicati tra acqua e sole e in queste situazioni la beffa è dietro l’angolo. Il livello è molto alto, ci sono piloti che vanno fortissimo sia sull’asciutto che sul bagnato e in alcune situazioni è facile non qualificarsi.”

EWC 24h Le Mans Q2

Hai cambiato line up aggiungendo due piloti svizzeri…

“Sono andato all’estero (ride). Ultimamente ci sono un sacco di piloti stranieri che mi chiamano per correre, il campionato piace, ha tanto appeal per il pubblico, il livello sta diventando altissimo. Io da quest’anno ricopro il ruolo di team manager al 100%, non faccio nemmeno la riserva, non so se ho fatto bene o ho fatto male…”

Il campionato attira tanti piloti italiani ma gare in Italia ancora non se ne vedono…

“Purtroppo ancora non se ne vedono ma non credo ci sarà tanto da aspettare. Potrebbe essere che il campionato sbarchi in Italia tra un po’ tutto dipende dagli organizzatori e dalle nostre federazioni.”

Da quello che ho capito l’anno prossimo ci saranno cinque gare…

“Posso anticiparti che, secondo voci di corridoio, la Stock probabilmente l’anno prossimo andrà anche a Suzuka, che è la Gara delle Gare. E’ stata inserita in campionato, sarà complicato per le piccole squadre come la mia però sembra che ci sia questa volontà.”

E’ complicato per la questione trasporti e non tutte le EWC l’anno scorso l’hanno fatta…

“Trasporti, logistica, trasferte, soldi, non è così semplice. Non tutte le ufficiali EWC l’hanno fatta, la 8h di Suzuka è la Gara delle Gare per antonomasia, tutte le squadre ufficiali investono un sacco di soldi per partecipare e più del 50% sono giapponesi; quindi, non è facile qualificarsi per partecipare essendoci 100 iscritti ma ne partono solo 60.”

Prospettive per domani?

“Ho sempre i piedi per terra, siamo una piccola squadra e non possiamo pretendere di dettare legge in un campionato del mondo. Sotto il profilo organizzativo abbiamo tutto quello che serve, siamo rodati come squadra, abbiamo metodo e ho delle persone straordinarie all’interno del box. I piloti probabilmente non sono i più veloci del paddock ma scelgo sempre dei ragazzi che hanno molta testa ed una gara come questa di 24h non è facile da portare a termine. Nulla è scontato, noi puntiamo a fare bene.”

Cosa significa passare da pilota ufficiale a pilota di riserva e poi team manager full time?

“Ci sono due note, una positiva e l’altra un po’ meno. La nota positiva è che ho fatto 20 anni di corse e posso portare ai miei piloti tutto il bagaglio di esperienza che mi sono fatto in questi anni sia nelle gare sprint che nelle gare di durata come questa. Posso dare a loro tanta della mia esperienza e oggi vale molto sia a livello sportivo che a livello lavorativo. Avere un pilota con tanta esperienza che ti fa da coach è un valore aggiunto, io questa fortuna non l’ho avuta. La nota negativa per me è che quando salgo in moto mi sento ancora bene e abbastanza veloce, quando vedo i miei piloti in difficoltà con le mie moto mi viene un groppo in gola. Sono una persona di buon senso, 47 anni e più di 20 di corse sono appagato dai risultati ottenuti.”

C’è Chris Walker che a 51 anni debutta nell’Endurance…

“Davvero? Mai dire mai, prendo un anno, mi alleno ancora e ritorno sulla moto.”