CIV SBK: il “maratoneta” Delbianco e la serenità del ritorno in DMR

CIV SBK: il “maratoneta” Delbianco e la serenità del ritorno in DMR© GPAgency

Al di là di una scivolata “di gioventù” in Gara 1, il weekend di Misano ha mostrato un Alessandro in gran forma con la Yamaha R1: ecco cosa ci ha detto alla fine del primo round

09.04.2024 ( Aggiornata il 09.04.2024 10:18 )

Quello che è iniziato al Misano World Circuit Marco Simoncelli in occasione del primo round del CIV Superbike 2024 è stato una sorta di doppio ritorno alle origini per Alessandro Delbianco, che pur essendo nuovamente in sella ad una Yamaha R1, e difendendo i colori di un team a lui già noto come il DMR Racing, ha dovuto riprendere le misure con moto e squadra.

La fase di apprendistato è stata comunque veloce per il numero 52, che dopo un piccolo passo falso “di gioventù” in Gara 1, dove la caduta è stata causata dal contatto delle pedane con l'asfalto, ha messo in mostra una velocità seconda soltanto a quella di Michele Pirro, a cui è riuscito a tenere testa per la quasi totalità della seconda manche. Il bilancio di questo primo appuntamento stagionale può quindi essere positivo per “DB”, come ci ha spiegato lui stesso.

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Per il team si trattava di una moto nuova e l'hanno dovuta scoprire durante questo weekend, ma hanno lavorato alla grande, superando addirittura le mie aspettative pur conoscendoli ormai da diversi anni”, ha detto Alessandro al termine dell'appuntamento romagnolo. “Ringrazio sia loro che Yamaha, perché la moto era uno spettacolo da guidare e abbiamo sfiorato il giro in 1'34, perciò non possiamo che essere soddisfatti della nostra base di partenza”.

Il pilota del team DMR è però consapevole di avere ancora bisogno di un miglioramento per poter puntare alla vittoria: “E' vero, ho fatto l'endurance e ho disputato anche la mia prima maratona, sono estremamente in forma dal punto di vista fisico, ma per vincere non basta. Un conto è correre, un altro è spingere al massimo come ho fatto in gara e mi serve ancora qualcosina per tenere questo ritmo infernale fino alla fine. Ad aiutarmi in questo è proprio Pirro, visto che per stare con lui in gara devo andare sempre fortissimo dal primo all'ultimo giro e tenere il suo passo significa essere estremamente competitivi”.

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