Bernardi e Delbianco: l'altra faccia di Imola che si merita un'occasione

Bernardi e Delbianco: l'altra faccia di Imola che si merita un'occasione© GPAgency

Lontani dagli screzi dei califfi di categoria Luca ed Alessandro hanno dato spettacolo, confermando ancora una volta un talento che meriterebbe una nuova chance nel mondiale

09.10.2023 ( Aggiornata il 09.10.2023 12:49 )

La domenica imolese del CIV Superbike non ha regalato solo la querelle tra Lorenzo Zanetti e Michele Pirro, ma anche – e soprattutto sarebbe bene dire – un bellissimo duello per la vittoria tra due talenti del motociclismo nostrano come Luca Bernardi – sammarinese – e Alessandro Delbianco, conclusosi con il successo del pilota Yamaha in seguito alla penalità inflitta al portacolori Aprilia.
 
Due talenti che con la loro guida spettacolare hanno ricordato come la classe regina della Superbike non sia il palcoscenico solo di grandi califfi come i già citati Pirro e Zanetti, ma anche di giovani in rampa di lancio come Luca ed Alessandro, che meriterebbero certamente una nuova opportunità sulla scena mondiale.

Alessandro e Luca: una chance tra i big per rifarsi

Nel caso di Bernardi una carriera nel mondiale delle derivate si era già delineata nel 2021, quando – da campione italiano di categoria – si era abbattuto come un tifone sulla Supersport, conquistando al debutto 5 podi in 7 round, prima di infortunarsi alla schiena - frattura alla vertebra T12 - in quel di Magny – Cours.
 
Un infortunio che ha in parte direzionato il proseguo della carriera del sammarinese, con la scelta di passare subito in SBK rivelatasi errata, anche a causa delle scelte compiute a stagione in corso dal team Barni. Nel giro di 2 anni dunque Luca ha vissuto il meglio ed il peggio del motorsport, trovandosi in questo 2023 a ricostruirsi nella SBK tricolore, in sella all’Aprilia del team Nuova M2.
 
Una stagione certamente utile per ritrovare equilibrio e fiducia nei propri mezzi, dove Bernardi ha dimostrato i suoi numeri conquistando 2 vittorie ed un totale di 5 podi, concludendo l’annata con la terza piazza finale, proprio davanti a Delbianco, l’altro talento al quale andrebbe concessa un’altra occasione. Come Bernardi infatti anche Alessandro ha assaggiato il mondiale, per la precisione nel 2019, ma senza i mezzi – e l’esperienza – adatti per ben figurare, tanto che di quella sfortunata stagione il ricordo più impattante è certamente la sua discesa spericolata sull’erba bagnata di Donington Park.
 
Da lì il ritorno al CIV è stato obbligato, alla ricerca di un nuovo trampolino per tornare tra i grandi: BMW, Honda, Aprilia ed ora Yamaha, rimanendo sempre sulla cresta dell’onda – come testimoniato dai 22 podi totali ottenuti dal 2020 ad oggi – senza che arrivasse una reale opportunità per dimostrare il proprio valore nel mondiale, nonostante tante promesse andate purtroppo a vuoto. 
 
Due storie dunque piuttosto simili quelle di Luca ed Alessandro che, qualora ce ne fosse bisogno, hanno dimostrato nuovamente ad Imola di avere il talento per sfidare i migliori: non resta ora che sperare in un cambio di trama, in un mondo sempre più intaccato dal fattore economico a discapito del talento.

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