Pirro: "Bagnaia? Può solo perdere il titolo MotoGP, nelle corse non si sa mai"

Pirro: "Bagnaia? Può solo perdere il titolo MotoGP, nelle corse non si sa mai"© GpAgency

L'intervista a Michele dopo il successo nel CIV SBK: "A Imola ho dovuto gestire dopo un periodo no. Pecco? Può solo perdere, in gara nulla è scontato"

11.10.2022 ( Aggiornata il 11.10.2022 14:12 )

A Imola, Michele Pirro ha vestito i panni del ragioniere in Gara 2 e ha portato a casa il nono titolo italiano, risultato che ha permesso al ducatista di salire sul podio dei piloti più vincenti nella storia del Campionato tricolore (1° all time Giacomo Agostini con 16 titoli, 2° Tarquinio Provini con 11).

Un successo che il portacolori Barni Spark Racing Team ha ottenuto mettendo in pista tutta l’esperienza maturata in questi anni di corse, abbinata alla fame di un campionissimo non ancora sazio e deciso a resistere all’avanzata degli avversari più giovani, Alessandro Delbianco in primis.

Dopo la conquista del Campionato Italiano Velocità, il pugliese si è raccontato in esclusiva ai nostri microfoni toccando diversi temi, dal titolo appena conquistato ai prossimi impegni da tester MotoGP.

Pirro: "Gestire è più difficile che attaccare"


Se questo è stato il mio titolo più difficile? Sì, se pensiamo agli imprevisti degli ultimi mesi – le parole di Pirro al termine delle gare imolesi – lo “zero” del Mugello in Gara 2, la caduta rimediata in Gara 1 a Imola, senza dimenticare che a Misano, in MotoGP, mi hanno stesso dopo 300 metri… Quando ti succedono tutte queste cose negative in così poco tempo, inizi a elaborare tanti pensieri negativi”.

Proprio per questo a Imola, in Gara 2, ti sei accontentato della quinta posizione e hai preferito star lontano dai guai. 

“Sì, ho evitato di correre rischi. Ho corso mantenendomi sulla difensiva, attitudine che non è nel mio stile, ma dovevo vincere questo Campionato. Non potevo buttare via la stagione”. 

Quanto è stato complicato correre così, osservando gli avversari scappare via?

“Per me è più difficile correre in gestione che attaccare. Preferisco le situazioni in cui spingo al limite, perché se giro due secondi più lento del mio ritmo diventa tutto più complicato. Diventa difficile anche sorpassare, perché sei costretto a compiere manovre meno naturali. Questo aspetto è sicuramente un mio limite, altrimenti non sarei caduto in Gara 1 mentre ero in testa, ma preferisco cadere quando spingo al massimo del mio potenziale. Di certo, non potevo correre rischi in Gara 2, anche se ho faticato ad andar piano, non fa parte del mio modo di affrontare le corse”.

C’è stato un momento, in questa stagione, in cui hai pensato che avresti perso il titolo?

“No, ma sembrava che qualcosa non andasse per il verso giusto: come a Imola, in Gara 1, quando tra la bandiera rossa che ha fermato la gara e la mia caduta, sembrava difficile far andare i pezzi del puzzle al loro posto. Ho avvertito la stessa sensazione al Mugello, quando ho rotto il motore all’ultimo giro”.

Inverno da papà e da tester


Ma adesso il titolo è tuo, il nono in carriera. Pensi già al decimo?

“No, adesso no. Devo scaricare la tensione degli ultimi mesi nei quali, come detto, poche cose sono andate come avrei sperato”.

Adesso ti godrai l’inverno da papà o tornerai subito in sella?

Fare il papà sarà un nuovo impiego (ride, ndr) ma continuerò a lavorare: ci saranno i test MotoGP, andrò in Spagna a testare la moto 2023 che Bagnaia proverà a Valencia”.

A proposito di Bagnaia: dopo la tua vittoria nel CIV SBK, quella di Spinelli nella NG, il dominio di Bautista nel WordSBK, la vittoria in MotoGP potrebbe coronare un anno potenzialmente perfetto per Ducati.

“In teoria, vista la situazione attuale, quel campionato è come il mio titolo di quest’anno. Puoi solo perderlo, almeno sulla carta. Ma le corse vanno disputate prima di parlare, come dimostrato dalla mia stagione. Dopo Misano avevo oltre 60 punti di vantaggio, poi è stato un disastro. Ma i periodi negativi possono capitare, quel che conta è affrontarli con la giusta consapevolezza”.

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