La Racing Night, gli obiettivi per la stagione in corso, il 2023, la lotta iridata nella middle class: ecco le parole del pilota MV Agusta Forward
Simone Corsi è stato uno degli assoluti protagonisti della Racing Night, evento clou del quarto round stagionale del CIV. Il pilota romano, sceso in pista con il Keope Motor Team Yamaha, ha concluso la gara in notturna al sesto posto non distante dal terzo gradino del podio occupato da Luca Vitali, mentre in Gara 2 disputata domenica pomeriggio ha ottenuto una solida quarta posizione.
Risultati che soddisfano Corsi, al suo ritorno nel contesto tricolore dopo una lunga assenza: “Sono trascorsi più di 20 anni dalla mia ultima esperienza al CIV: iniziai proprio a Misano la mia avventura tra le ruote alte”, il ricordo di Simone prima di entrare nel vivo della nostra chiacchierata.
Quali differenze hai trovato rispetto ai primi anni Duemila?
“Ho trovato un ambiente fantastico, il paddock è cresciuto davvero tanto a livello di professionalità. Anche il numero dei team partecipanti è visibilmente aumentato. Si tratta di un campionato che ho sempre seguito: il livello è altissimo e la presenza di Michele Pirro alza l’asticella. La SBK italiana è una categoria davvero tosta”.
A proposito di CIV: hai vissuto in prima persona la Racing Night. Com’è stato correre in notturna?
“Avevo già girato di notte, in Qatar, ma lì giriamo con le luci artificiali quando c’è ancora la luce del sole ed è una situazione completamente diversa. La Racing Night è una vera gara in notturna, un’esperienza particolare. Mi ha ricordato le mie esperienze in minimoto, quando si correva di sera. Affascinante”.
In questa tua presenza nell’Italiano hai guidato una moto stradale, completamente diversa dai prototipi che utilizzi in Moto2. Quali differenze hai trovato?
“Le differenze tra Moto2 e CIV SBK sono enormi: io sono abituato a girare con prototipi da corsa, molto rigidi, mentre nell’Italiano le moto sono potenti ma più pesanti. La R1 è una gran moto, all’inizio sembra ‘facile’ ma toglierei gli ultimi decimi non è semplice. Ho dovuto modificare lo stile di guida, ma è stata una buona occasione per tenermi in allenamento: tra pochi giorni tornerò in pista a Silverstone per il Mondiale e girare in moto era quello che ci voleva”.
Ti rivedremo ancora nel paddock del CIV?
“Non lo so, ci sono delle concomitanze in calendario per quanto riguarda i prossimi round. Nei prossimi anni vedremo: il mercato è aperto, il Motomondiale non è finito e spero in una seconda parte di stagione migliore della prima. Vedremo se avrò la possibilità di rimanere in Moto2 o se si apriranno strade in Superbike o Supersport”.
Se dipendesse da te, dove vorresti correre nel 2023?
“Ho sempre voluto rimanere in Moto2, ma il passaggio tra le derivate mi tenta da sempre. Molti miei colleghi hanno fatto il salto da Moto2 a Supersport e stanno facendo bene ma, come detto, valuterò le offerte che arriveranno”.
Parliamo di Moto2, appunto. La tua prima parte di stagione non è stata agevole.
“Sì, anche se le aspettative erano alte: ero partito carico, venivo dalla pole a Valencia 2021 e i primi test invernali erano andati abbastanza bene. Poi ci siamo un po’ persi, non so cosa sia successo, specialmente negli ultimi GP. Il team MV Agusta Forward sta lavorando al massimo per uscire da questa situazione e spero di ritornare nelle zone di metà classifica già da Silverstone. Da qui in avanti, l’obiettivo è segnare i miei primi punti stagionali e tornare a divertirmi”.
In Moto2 la lotta per il titolo è aperta: chi vedi favorito?
“Celestino Vietti Ramus è partito forte, ma vedo meglio Augusto Fernandez: è un mio ex compagno di squadra, lo conosco bene, è veloce e sta mostrando una grande costanza. Punto su di lui per il titolo”.
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