Leoncini sul CIV Junior: "Vorrei portarci i team della MotoGP"

Leoncini sul CIV Junior: "Vorrei portarci i team della MotoGP"© Federmoto

Marzio coordina il lavoro fatto insieme ai bambini da tre anni: "L'esempio di Leopard è interessante, potremmo creare una sorta di mondiale, in ogni campionato nazionale"

13.07.2022 ( Aggiornata il 13.07.2022 10:22 )

A terzo appuntamento del CIV Junior 2022 completato, è tempo di stilare dei generali, indicativi di come la propedeutica serie nazionale, equipaggiata dalla fornitura di Ohvale e Aprilia, stia affrontando un corso da corsa, ovvero, allevare talenti, preparandoli al professionismo

Parlare con Marzio Leoncini è piacevole, poichè vero appassionato, competetente ed esperto. Caratteristiche fondamentali nella sua posizione da tre anni a questa parte: "Io, il Comitato Velocità, la Federazione e il Presidente cerchiamo di dare una impronta sempre più professionale di questo campionato - le parole del professionista Federmoto - basandoci su una nostra idea, ben chiara: lavorare sodo coi piccoli, cioè, insieme a bambini. L’obiettivo è di costruire una filiera, capace di portare nuove generazioni di centauri e, perché no, inediti campioni, sia in Italia che all’estero”.

Il CIV Junior rappresenta una necessità, dal punto di vista della costruzione.

“Sono d’accordo, perché parliamo del nostro sport, sì fantastico, comunque inficiato dall’aspetto economico. Si sa quanto costi correre in pista, parliamo della voce tra tutte le presenti maggiormente complicata. In altre discipline il fattore denaro conta, però in toni minori. Detto questo, sappiamo di dover aggirare ostacoli ulteriori, stagione dopo stagione".

La vostra proposta, con Ohvale e Aprilia, è logica e interessante.

Dobbiamo fare sistema con le serie internazionali. Dorna fornisce indicazioni importanti, poi noi mettiamo all’opera il nostro metodo di lavoro. La nostra esperienza è fornita al servizio delle giovani leve. Davvero, desideriamo con tutto il cuore sapere che il contributo possa aiutare ognuno di loro nel diventare piloti professionisti di livello. Quale livello, lo diranno i risultati della pista, col tempo. Sappiamo quanto servano passione, dedizione, fortuna, costanza: ho elencato le caratteristiche principali per puntare in alto. Senza dimenticare le doti: indipendentemente dal talento di base, l’impegno determina il percorso intrapreso. Poi, oltre a intelligenza ed educazione, aggiungerei un valore fondamentale”.

Lo sveliamo?

Certo, eccolo: la curiosità”.

Valentino Rossi docet: meglio chiedere, che tacere

Marzio ha sfoderato un bellissimo ingrediente. Giusto è chiederlo: perché? A voi la spiegazione: "Me lo ha insegnato Valentino Rossi. Abbiamo lavorato insieme e, da lui, ho subito notato la quantità di domande con cui bombardava gli interlocutori. E non parlo esclusivamente di me, bensì del team Yamaha MotoGP al completo. Ricordo di aver avuto a che fare con un ragazzo particolarmente curioso: perché questa cosa viene fatta così? Perchè intervenite in questo modo? Ebbene, capii immediatamente quanto intelligenza e curiosità siano sinonimi, utili nella nostra professione, altrettanto nella vita. Noi dobbiamo solleticare la curiosità dei giovanissimi, esortando ognuno di loro a far prevalere la timidezza sulla loquacità. A me piace vederli parlare, chiedere, comunicare; nessuna domanda è stupida, anzi, è assolutamente costruttiva. Le questioni apparentemente inutili, possono invece aiutare il pilota a risolvere problemi particolari”.

Per i bambini è più importante il momento “facile” o l’attimo difficile?

Brutto è dirlo, però è così: per i bambini è più fruttuoso affrontare i momenti negativi. Lì subentrano il carattere, la voglia, la passione, la perseveranza, eccettera. Gli attributi si tirano fuori nei momenti difficili. Perché è bello vincere, magari facilmente, ma è limitante. Dal punto di vista formativo, tuttavia, meglio ottenere successi affrontando ostacoli e impicci di vario genere. E’ interessante provare a livellare la competizione, mettendo sul medesimo piano gli iscritti al CIV Junior. Così facendo, i piccolo piloti possono risolvere le noie del caso di cui parlavamo, spingendo e andando avanti al massimo”.

 A numero di partecipanti, siete messi bene.

A livello di iscritti sono contento, i numeri sono ottimi. Fondamentalmente, tuttavia, a me piace osservare come si muova il campionato. Alcuni aspetti del nostro campionato si colgono nella percezione di quanto appaia vivace agli occhi di chi guarda. Stiamo attenti a cosa facciano i bambini: sappiamo che vengano qui a giocare, contestualmente mettendoci serietà una volta abbassata la visiera. Vederli concentrati, convinti, sempre sul pezzo, mi porta a dire come la direzione intrapresa sia giusta”.

Wishing, wishing (e lavorando) sai mai...

Leoncini ha maturato un Desiderio Personale, rigorosamente scritto con due maiuscole ad anticipare le parole chiave: "Ci sono tante cose da fare. Ho in mente uno scenario bellissimo, forse utopico, però alimentato dai sogni. Sappiamo che è fondamentale avere sogni da trasformare in realtà, io ne ho uno in particolare: vorrei coinvolgere i team della MotoGP, facendoli partecipare al CIV Junior. Abbiamo già Leopard, stiamo trattando con altre squadre, perlopiù italiane. Questo mondo evolve velocemente, possiamo creare un piccolo mondiale in ogni nazione, scontrandoci nelle finali iridate delle World Series".

Sarebbe uno scenario meraviglioso.

"Esatto, sarebbe bello ammirare i vari team italiani impegnati nel nostro campionato nazionale, con giovani portati a correre in manifestazioni internazionali. Sogno che li portino gratuitamente, sfruttando i grossi budget a loro disposizione. Da questi fondi, uno spazio per il CIV Junior ci starebbe tutto, e non parlo solo dell’ambito italiano, sarebbe fantastico raccontarlo anche in Spagna, Francia, ovunque. La finale mondiale sarebbe un palcoscenico in grado di valorizzare il percorso dei piloti e delle squadre stesse”.

Avete una forza in più: la connessione tra il CIV Junior e il CIV: nessuna serie al mondo è così.

Apprezzo la considerazione. Noi ci proviamo, mettendo in pista le forze disponibili. Il livello raggiunto qui è buono, basti pensare a tutti i Talenti Azzurri presenti nei maggiori eventi collegati ai mondiali. Col duro lavoro siamo al livello degli spagnoli, giocandocela a casa loro. Nello JuniorGP e nell’ETC figuriamo alla grande sulle loro piste, proviamo a immaginare cosa faremmo sui nostri tracciati”.

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