Daytona: Italia e USA sugli scudi, Jap a secco

Daytona: Italia e USA sugli scudi, Jap a secco© Brian J. Nelson

Nel weekend in Florida le case americane Harley Davidson e Indian e le italiane Aprilia e Ducati si sono spartiti il bottino di vittorie

12.03.2024 ( Aggiornata il 12.03.2024 09:42 )

A Daytona USA batte Italia 4 a 3. No non è il risultato di una delle partite del prossimo mondiale di calcio che proprio gli States, insieme a Canada e Messico, ospiteranno ma bensì il numero di successi nel weekend della prestigiosa 200 miglia di Daytona. Delle sette gare disputate Ducati e Aprilia si sono imposte nelle più “racing” 200 miglia e Twins Cup, mentre le case americane si sono divide i successi nella Super Hooligan e nel King of Baggers. Le case giapponesi salgono sul podio solo con 4 moto su 21 gradini disponibili mentre lo scorso anno pur mancando il colpo grosso della 200 miglia si erano imposte nella Twins Cup con Stefano Mesa in sella alla Yamaha R7.

JOSH HERRIN E DUCATI CONCEDONO IL BIS: LORO LA 200 MIGLIA DI DAYTONA

USA padroni a casa loro

Nessuna sorpresa nelle due categorie “specialistiche” che fanno parte del MotoAmerica. Parliamo ovviamente del King of Bagers e della Super Hooligan. La prima è un vero e proprio esperimento ben riuscito che negli anni ha raccolto sempre più successo tanto che ad Austin correrà nello stesso weekend della MotoGP e che potrebbe addirittura sbarcare nel vecchio continente. Si tratta di Harley-Davidson Road Glide e Indian Challenger modificate per correre, anche sull’ovale di Daytona con poche limitazioni alle elaborazioni ed un peso minimo di 620 libbre ovvero poco più di 281kg! A vincere entrambe le manche di Daytona è stato Kyle Wyman sulla Harley-Davidson ufficiale beffando in gara 2 l’australiano Troy Herfross sulla Indian che ha commesso un errore nell’ultima chicane finendo lungo e facendosi così superare proprio a poche centinaia di metri dall’americano sulla moto di Milwaukee.

Storia simile nella Super Hooligan, una sorta di vecchia Superbike americana anni ‘70/’80 con solamente moto naked in griglia con una potenza massima della moto di serie di 128cv, nella quale anche qui Indian e Harley con i loro team ufficiali la fanno da padrone ma nella quale corrono ad alto livello anche KTM con la Duke 890, o BMW con la T-Nine T ed anche l’elettrica italiana Energica. In questo caso Harley e Indian si sono spartiti i successi, uno a testa con Troy Herfoss che ha conquistato Gara1 sulla Indian Motorcycle ufficiale davanti al compagno di squadra Tyler O’Hara e all’H-D di Cory West che si è invece imposto in gara 2.

Sportive Made in Italy

Il main event del weekend ovvero la 200 Miglia di Daytona è stato vinto per il secondo anno consecutivo da Josh Herrin sulla Ducati Panigale V2 che lo scorso anno ha dominato il MotoAmerica Supersport con Xavi Fores. La “Panigalina” sembra essere una vera e propria category killer visto che nel 2023 ha trionfato, oltre che nel MotoAmerica, Supersport e nel mondiale SSP con Nicolò Bulega, anche nel BSB con Benjamin Currie. In una categoria che per decenni è stato terreno di caccia per le case giapponesi con le varie CBR600RR, Ninja ZX-6R e YZF-R6.

Doppietta per Gus Rodio con l’Aprilia RS660 nella Twins Cup: la categoria che dal prossimo anno potrebbe debuttare anche nel mondiale SBK è da anni una delle classi più combattute e divertenti del MotoAmerica. In questa classe troviamo anche le Yamaha R7 e le nuove Suzuki GSX-8R, queste ultime capaci di conquistare il podio in gara 2 con Rossi Moor. Seconda posizione in gara 1 per la R7 del sudafricano Dominique Dayle che ha terminato alle spalle di Rodio e davanti all’altra Aprilia di Avery Dreher. L'Italia può festeggiare in gara 2 non solo per la vittoria di Rodio sulla moto di Noale ma anche per il secondo posto di Alessandro Di Mario sempre con Aprilia in un binomio tutto tricolore.

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