Valter Bartolini: “Che gusto a vincere con 40 cavalli in meno!”

Valter Bartolini: “Che gusto a vincere con 40 cavalli in meno!”

“Nel Motoestate corro con la GPM 2 valvole in mezzo alle Superbike: devi sempre staccare al limite, curvare veloce, tirare di continuo...” ci dice il pluricampione imolese

12.12.2020 12:02

Cinque volte campione italiano della Supertwins, tre volte vincitore del Trofeo Motoestate 1000 Open, l’ultima quest’anno: questi gli ultimi successi in ordine di tempo di Valter Bartolini, pilota imolese che ha iniziato a muovere i suoi primi passi nell’off-road nel lontano 1980.

Ben 35 anni fa correva già nel mondiale 125 di Motocross con la Gilera. Qualche anno dopo, nel 1989, è tornato a schierarsi nel team Italia. In quel periodo c’era un altro Bartolini che correva con le ruote artigliate: suo fratello Andrea, che sarebbe campione del mondo della 500 nel 1999. Valter, invece, prende i Gran Premi come un gioco, si diverte, in gara e soprattutto fuori, ma concretizza meno delle sue potenzialità.

Pilota collaudatore e paracadutista


Oggi, a 56 anni, Valter Bartolini lavora a 360° nel mondo delle moto, dove è impegnato come pilota ma anche collaudatore per il team di Michele Rinaldi. Non solo: al mattino lavora nell’impresa edile che porta il suo nome e che ha sede a Castelfiumanese, in provincia di Bologna.

“Mi sento come se avessi ancora 16 anni… Per tenermi in forma mi lancio con il paracadute da 5.000 metri”, ci dice Bartolini, che ha ereditato la sua passione dal papà, che da bambino lo portava a vedere le gare sul circuito di Milano Marittima, dove correvano piloti come Agostini e Pasolini.

Dopo il motocross Valter è passato al mondiale Supermoto, disputando un paio di stagioni e sfiorando la top5, per tornare alla velocitò, con la Millona del team NCR Poggi Polini nell’italiano Supertwins e nel Ducati Desmo Challenge. Poi non si è fatto mancare niente, nemmeno il mondiale Superbike, anche se ha fatto solo due gare, nel 2006, come wild card a Imola, con una Ducati 999 del team PN Corse. Ha corso anche una gara nel mondiale Supersport 600, sempre come wild card, a Imola nel 2003. 

Anche quest’anno Valter Bartolini ha disputato il Trofeo Motoestate con la GPM realizzata da Pietro – Piero – Gianesin, e suo figlio Christian.

“E’ una moto 2 valvole 145 cavalli con la quale correvo nella Supertwins, che però non si fa più”, ci racconta Bartolini. “Ci hanno permesso di iscriverci nel Motoestate anche se corriamo in mezzo alla Superbike. Due anni fa avevamo la gomma Pirelli più morbida, quest’anno era più dura, che va bene per le superbike ma è un po' troppo dura per noi, e per dare grip lavoriamo con il pivot: le sospensioni ce le fa Luca Franzoi, che segue Davies e Redding nel mondiale Superbike. Quando sono in pista se ho qualche problema lo chiamo e mi dice sempre come intervenire”.

"All'ultima gara ho fatto il matto..."


Com’è stata questa stagione?

“Bellissima. Innanzitutto mi trovo davvero bene con il team: Pietro è lo storico meccanico Ducati creatore della bellissima desmo 2 GPM STW2 e preparatore della moto che ha fatto superare per la prima volta i 300 km/h ad una superbike con la 916 di Frankie Chili ad Hockenheim.

"E poi le gare sono state molto divertenti: è una gran soddisfazione vincere davanti alle Superbike anche avendo 40 cavalli in meno. Mi piace la sfida con le Superbike, mi dà gusto, devi sempre staccare al limite, curvare veloce… sei sempre a tirare. Noi, avendo la moto più leggera, riusciamo a girare meglio nel misto e avere due gare a Varano ci avvantaggiati, mentre a Cervesina, che ha un disegno più lungo, perdevamo un po’. Ma sono riuscito lo stesso a fare terzo nella prima gara e abbiamo vinto il campionato con una manche di anticipo. Per gara2, visto che avevamo già il titolo in tasca, ho chiesto a Piero (Gianesin, nde) se potevo fare un po’ il matto… Mi ha detto di sì e alla prima staccata sono andato dritto nella ghiaia. Ho esagerato, ma sono arrivato quinto.

“Nella squadra c’è un bel feeling, come quando vinsi la 250 GP con la Honda di Maurizio Morselli, del Barry Racing Team”.

Com’è il clima nel Motoestate?

“Siamo un po’ tutti amici, con Maestri in particolare, ma alla fine ci diciamo bravi l’uno con l’altro”.

La MXGP secondo Valter Bartolini


Valter, tu che hai corso nel mondiale Motocross, cosa pensi della stagione di MXGP che si è appena conclusa?

“E’ stato un mondiale un po’ strano. Tony Cairoli considerando l’età che ha (35 anni, nde) è stato bravo, è stato a lungo in lotta per il titolo, e solo all’ultimo si è visto che non ce l’avrebbe fatta. Ha avuto anche un figlio… io non ne ho, ma mi viene da pensare che avere famiglia ti porta a rischiare di meno inconsciamente. E’ andato forte, ma non come gli anni  scorsi.

"Tim Gajser invece mi è sembrato molto preparato e allenato: confronto all’anno scorso è andato molto forte. Mi sono piaciuti molto anche Jeremy Seewer e Ben Watson, e naturalmente Jorge Prado: al primo anno nella 450 non è facile gestirsi, e lui è stato bravo, considerando che ha avuto anche un infortunio prima dell’inizio della stagione. Peccato che abbia preso il COVID alla fine, altrimenti chissà come si sarebbe piazzato. Di certo l’anno prossimo sarà una grande stagione”, conclude Bartolini.

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