Zaccone: “Voglio la Moto2, ma siamo tanti piloti per pochi posti”

Zaccone: “Voglio la Moto2, ma siamo tanti piloti per pochi posti”

"Non ho trattive in corso, spero si sblocchi qualcosa. Supersport opzione secondaria, la MotoE resta un dubbio. Sono felice della mia stagione nel CEV, ma l'amaro in bocca per il titolo resta", racconta il riminese

03.11.2020 ( Aggiornata il 03.11.2020 11:53 )

Il CEV Moto2 non è mai stato così tanto a tinte tricolori come in questa stagione 2020, per merito in primis soprattutto di Yari Montella ed Alessandro Zaccone. Quest’ultimo ha colto la terza posizione nella classifica finale, ad un solo punto dalla seconda piazza, frutto di un nove podi (di cui tre vittorie) e di una seconda parte di stagione da primo della classe. Numeri notevoli, che regalano ad Alessandro lo status di pilota da tenere senza dubbio sotto la lente d’ingrandimento.

“Sicuramente è stata una stagione positiva - racconta il romagnolo - nonostante l’inizio difficile dei primi due round (4 gare ndr), dove non sono riuscito ad essere veloce quanto avrei voluto a causa di un problema elettronico. Appena risolto quest’ultimo ho iniziato a raccogliere i risultati che speravo: sono stato sempre nelle prime posizioni tranne che nella seconda gara di Jerez, dove ho perso l’anteriore nel tentativo di passare Montella ed ho chiuso nono”.

Hai un po’ di amaro in bocca per non essere riuscito a conquistare il titolo?

“Ho tanto amaro in bocca a riguardo, soprattutto in relazione alla prima parte di stagione, dato che nelle ultime cinque gare sono stato il pilota che ha fatto più punti, nonostante nella terza gara di Aragon sono incappato in una gomma posteriore difettosa. L’obiettivo ad inizio stagione era il titolo ma devo guardare il bicchiere mezzo pieno, dato che nonostante gli inconvenienti sono stato molto veloce nel complesso”.

Hai concluso il tuo secondo anno nel CEV Moto2. In quali aspetti sei migliorato?

“Ho lavorato meglio con il team: i ragazzi hanno capito meglio cosa volessi dalla moto ed io ho imparato a capire meglio quest’ultima. La Moto2 ha tante regolazioni ed è facile smarrire la retta via, cosa accaduta l’anno scorso, mentre quest’anno abbiamo proseguito nel modo migliorare il lavoro del 2019”.

"La MotoE è una categoria particolare, per me è stata un disastro"


A dispetto degli ottimi risultati nel CEV, la MotoE ti ha regalato meno soddisfazioni.

“La MotoE è stata un po’ un disastro (ride ndr). La stagione è iniziata male con l’infortunio, che mi ha fatto perdere la prima gara di Jerez ed in pratica anche la seconda, dato che ho corso in condizioni tutt’altro che ottimali. Il problema centrale è stata l’impossibilità di trovare un assetto che davvero mi convincesse, di conseguenza ho faticato spesso e volentieri”.

Come hai trovato la categoria e la moto? In linea con le tue aspettative o meno?

“L’Energica non è male, è divertente da guidare. La categoria è particolare, non è facile andare forte e non è scontato che chi è veloce con una moto “normale” lo sia anche con un’elettrica: alcune cose che normalmente aiutano ad essere rapidi, come entrare in curva di traverso, con la MotoE non puoi farle”.

"Sogno la Moto2, ma non ho trattative in corso"


Ora è tempo di pensare al 2021. Quali sono i tuoi piani?

“Mi piacerebbe saperlo anche a me (ride ndr). L’obiettivo è il mondiale Moto2 ma i posti sono pochi, al contrario dei piloti. E’ difficile entrare, ma in questa stagione particolare potrebbero crearsi delle occasioni inaspettate. Non ho trattative in corso nella categoria, ma spero si sblocchi qualcosa. In compenso ho delle offerte in altri campionati, come la Supersport, ma al momento è un’ipotesi secondaria. MotoE? E’ un campionato che regala visibilità, ma vorrei rimanere in sella ad una Moto2”.

Se passassi in Moto2 dovresti fare la conoscenza del nuovo motore Triumph. Sfida ardua o semplice?

“Non credo sarebbe difficile imparare a gestire il nuovo motore, potrebbe essere più complicato capire la nuova gomma anteriore, che ha visibilmente mischiato le carte in tavola anche nel mondiale”.

Tu sei tra i pochi ad aver girato con una Moto2 a Portimao, palcoscenico dell’ultima tappa del mondiale. Qual è il segreto per essere rapidi sulle montagne russe dell’Algarve?

“Difficile dirlo, ma certamente tutti si divertiranno dato che è come essere a Mirabilandia o Gardaland. In MotoGP l’elettronica dovrà lavorare tanto e farà la differenza, in Moto2 serve essere bravi nel muoversi in sella, per caricare l’anteriore ed evitare l’impennamento”.

Esclusiva, Sandi: “Bastianini talento mostruoso. Lowes è il pilota da battere”

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi