L’australiano è stato il primo pilota a soccorrere il portoghese: “Darei tutto ciò che ho vinto per riavere con me i compagni di avventura persi”.
Tra tutti i protagonisti della Dakar, il più shockato dalla terribile tragedia di ieri è Toby Price. L’australiano, vincitore della prima giornata, ha vissuto il dramma in prima persona, facendo di tutto perché ciò non accadesse; arrivato appena dopo la caduta, il pilota KTM ha prestato soccorsi, con esito negativo.
Dal suo profilo Instagram ha raccontato così quei brutti momenti: “La tappa di ieri era partita bene - spiega Toby - avevamo un grande ritmo e un ottimo feeling con la moto, questo sino al rifornimento. Paulo è scattato cinque minuti prima di me, ed il peggio era appena accaduto. Ho affrontato una duna, l’ho oltrepassata, ho visto un pilota a terra... si trattava di Paulo.
Ho avuto tanta paura perchè sapevo che si trattava di qualcosa di serio. Ho chiamato i soccorsi il prima possibile e ho aiutato a metterlo su un fianco e a fare i controlli del caso. Ho provato a chiedere altro aiuto e Stefan Svitko (un altro campione), è arrivato in mio soccorso. Il primo elicottero è giunto sul luogo dell’incidente e Luca Alphand stava già iniziando a compiere le manovre di primo soccorso. I dottori, scesi dall’elicottero, erano già pronti ad un intervento di rianimazione, hanno fatto tutto quello che potevano.
Abbiamo aiutato con i sacchetti dei liquidi, prendendo le sacche con le attrezzature mediche e guidando gli altri piloti attorno alla scena dell'incidente. Abbiamo lavorato il più duramente possibile, ma non c’era niente da fare. Ho aiutato a caricarlo (Goncalves ndr.) sino sull’elicottero, era la cosa giusta da fare; sono stato il primo ad arrivare sul luogo dell’incidente e volevo essere l’ultimo ad andarmene. Ci mancheranno il tuo sorriso e le tue risate nel bivacco Speedy”.
Oltretutto, Price è pure riuscito a finire lo stage numero 7, arrivando distrutto fisicamente e moralmente.
“Negli ultimi 250 chilometri sono stati duri, ero completamente disidratato dalle lacrime. Al momento, non mi interessa nulla del risultato finale, ho altre pensieri. Sto pensando alla famiglia ed agli amici, nel loro rispetto e del numero 8 non affronteremo l’ottava tappa della Dakar. Siamo essere umani e non ci sono gare importanti come la vita stessa. Darei tutto ciò che ho vinto per riavere qui con me i compagni di avventura persi”.
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