Dakar, ecco gli italiani iscritti all'edizione 2022

Paolo Lucci, Cesare Zacchetti, Franco Picco, Francesco Catanese, Leonardo Tonelli, Tiziano Interno, Giovanni Stigliano, Danilo Petrucci, Lorenzo Piolini, Giovanni Gritti, Domenico Cipollone, Lorenzo Maria Fanottoli, Elio Aglioni, Andrea Giuseppe Fili Winkler, Aldo Winkler. 

Questa imponente lista rappresenta il contingente italiano iscritto nella categoria "Bike" alla Dakar 2022, pronta a scattare il primo gennaio da Jeddah, per una tappa lunga più di 800 chilometri, con arrivo ad Hail. Il tricolore sarà ben assortito, perché avremo al debuttanti puri di lusso come Danilo Petrucci, ed invidiabili esperti di specialità quali Franco Picco. Loro due e il resto dei motociclisti nostrani partecipanti alla dura competizione si faranno sicuramente valere.

Petrux atteso al varco: da asfalto a terreno misto il passaggio non è facile

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Provenendo dalla MotoGP ed essendone stato protagonista di classe, Danilo avrà - volente o nolente - gli obiettivi delle telecamere puntati sulla sua KTM. Petrucci esordirà in una competizione assolutamente differente alle quali è abituato, lo sa ed è per questo che la sfida è ancora più bella.

Le tappe da affrontare saranno 12, ognuna di esse lunga più di un Gran Premio disputato su asfalto: oltre alla distanza, il ternano dovrà fare i conti con terreni variegati, che passano da sabbia a pietrame, da guadi di fiumi a erbuschio. Una cosa è certa: quanto sarà divertente per lui misurarsi in mezzo al gruppo dei rivali e con la natura?!

Franco Picco, l'esperienza fatta a persona

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Qui parliamo di un vero specialista dei rally-raid. Franco è nato nel 1955 e, quando nel 1990 Petrux vedeva la luce, Picco era già carico di eccellenti risultati. Ad esempio, i secondi posti ottenuti nelle Dakar del 1988 e 1989, oppure le vittorie 1986 e 1990 nel Rally dei Faraoni.

A 66 compiuti lo scorso 4 ottobre, il vicentino è da considerarsi uno dei più ammirati e meritevoli dell'edizione 2022: provate ad immaginare cosa voglia dire lanciarsi su dune e salti, per ore e ore, stando quasi sempre in piedi sulle pedane e quasi mai in sella. Fisico, cervello e, soprattutto, esperienza, messe a disposizione della sua Fantic: doti che i più giovani possono invidiare.

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