I piloti, oggi, sono chiamati ad attraversare il più grande complesso di dune del Marocco per poi concludere il percorso con una parte molto rocciosa
Nuovo giorno, nuova avventura per l'Africa Eco Race che vedrà i suoi protagonisti impegnati in una terza tappa davvero rocambolesca, lunga ben 497 chilometri. Nella giornata di ieri, a salire al comando della classifica provvisoria è stato il norvegese Pal Anders Ullevalseter, il più veloce a portare a termine il percorso da Tarda a Mhamid.
Per quanto riguarda gli italiani, invece, Alessandro Botturi è riuscito a concludere la seconda tappa al quarto posto, perdendo così la vetta, ma riuscendo a restare in seconda posizione provvisoria nella classifica generale. Tra i protagonisti anche Paolo Lucci, quinto, e Giovanni Gritti decimo.
Più in ritardo, invece, Gabriele Minelli, diciassetesimo, Franco Picco, diciottesimo, Davide Cominardi, ventitreesimo e Paolo Caprioni, ventisettesimo.
Oggi però, i piloti sono chiamati a portare a termine un'altra difficile sfida, che li vedrà impegnati per l'intera giornata in un percorso di 497,44 chilometri. La terza tappa partirà da Mahmid per concludersi ad Assa: fin da subito, i partecipanti saranno chiamati a concentrarsi sulla resistenza e la guida su terreni particolarmente impegnativi.
Dopo soli 60 chilometri, infatti, i piloti dovranno attraversare l'Erg Chegaga, ovvero il più grande complesso di dune del Marocco dove le dune possono raggiungere anche 300 metri di altezza. In tutto, i chilometri per superare questo complesso di dune saranno 28, poi, per i più esperti che già in passato hanno partecipato alle vecchie edizioni dell'Africa Eco Race, non ci saranno novità.
A parte una piccola parte che è stata aggiunta al percorso, infatti, il resto sarà identico agli anni passati con un'ultima parte molto sassosa che arriverà fino al traguardo situato ad Assa.
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