EMX250, Andrea Bonacorsi si racconta: "Volevo l'Europeo"

EMX250, Andrea Bonacorsi si racconta: "Volevo l'Europeo"

"Potevo correre subito nel Mondiale, ma volevo arrivarci da campione continentale della 250, cancellando un 2022 difficile"

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06.10.2023 ( Aggiornata il 06.10.2023 11:24 )

L’Europeo Motocross è da anni il vivaio del Mondiale e ha lanciato giovani talenti che si sono poi affermati nei campionati iridati, come per esempio Tim Gajser (tre volte vincitore 65 cm3, 85 cm3 e 125 cm3), Jorge Prado (65 e 125 cm3 ), Pauls Jonass (125 cm3 ), Jeffrey Herlings (85 cm3 ) e Romain Febvre, campione Europeo 250 cm3.

Bonacorsi: prima l'Europeo, poi il Mondiale


Anche per i colori azzurri sono arrivate diverse soddisfazioni dal campionato continentale, a partire dalla vittoria di Annunzio Fanton nel 1988 (125 cm3), passando per Alessio “Chicco” Chiodi nel 1991 (125 cm3) e altri ancora, fino ai tempi recenti, dove in particolare nella classe 125 abbiamo raccolto tre titoli di fila dal 2019 al 2021, con Mattia Guadagnini, Andrea Bonacorsi e Valerio Lata.

Nell’Europeo 250 soltanto nel 2017 la prima vittoria con Morgan Lesiardo, poi quella di Nicholas Lapucci nel 2021, e ora è toccato a Bonacorsi. “Dopo il titolo 125 nel 2020 con Fantic–Maddii – racconta Andrea – ho firmato con la Yamaha per correre l’Europeo EMX250 nel loro team ufficiale, Hutten Metaal Yamaha e mi sono trasferito da loro, in Olanda. Nonostante il Covid-19, come primo anno è stato abbastanza buono e ho fatto quarto, con tre podi e due vittorie di manche”.

Nel 2022 eri tra i candidati al titolo.

“Mi ero preparato molto bene ma prima dell’inizio dell’Europeo si infortunò Thibault Benistant e mi diedero la possibilità di sostituirlo nella prima prova del mondiale MX2, a Matterley Basin. Nelle libere avevo il settimo tempo; nelle cronometrate, al primo giro lanciato feci una brutta caduta che condizionò la stagione…”.

Nell’Europeo hai pagato quell’infortunio, arrivando sesto.

“Avevo perso fiducia, il mio compagno di squadra, Rick Elzinga, ha vinto il titolo e andava forte, anche negli allenamenti. Mi sono un po’ chiuso in me stesso…”.

Arriviamo al riscatto di quest’anno.

“Per il 2023 avevo l’opzione di correre il Mondiale ma volevo riprovare a vincere l’Europeo. Dopo un meeting con il team e i responsabili Yamaha, si è deciso di restare nell’Europeo. Abbiamo posto le basi per una grande stagione; già dall’inverno si sono visti grossi miglioramenti, anche sulla moto; riuscivo a guidare al meglio”.

Alla prima gara, a Riola Sardo, subito una doppietta.

“A Riola siamo arrivati motivati e convinti di vincere; cominciare con una doppia vittoria è stato fantastico e ci ha dato la carica per puntare in alto. La sabbia mi è sempre piaciuta e ovviamente in Olanda, ci alleniamo per il 90% del tempo sulla sabbia, quindi ho migliorato tanto la mia guida”.

Un 2023 indimenticabile


E non hai più mollato la tabella rossa.

“Ad Arco, una pista con cui non ho mai avuto gran feeling, ho fatto secondo a pari punti con Lata: ho vinto Gara 1, nella seconda manche era davanti Lata, l’ho quasi ripreso ma non volevo rischiare nel finale e il secondo posto andava bene. Nel terzo GP, in Portogallo, ho vinto Gara 1 e nella seconda manche, nei primi giri, ho avuto una collisione e si è rotto il supporto leva frizione, comunque sono riuscito a rimontare e ho anche fatto il miglior tempo nell’ultimo giro: terzo di manche e primo sul podio! Il quarto GP, in Spagna, era su una pista che mi piace. Una bella battaglia in Gara 1 con il francese Rossi e la vittoria; nella seconda, nel fango, dopo una caduta ho dovuto togliere gli occhiali e ho fatto sesto, il peggior risultato dell’anno…”.

A quel punto avevi comunque quasi 40 punti di vantaggio; hai anche pensato a gestirli?

“Sono stato attento alla classifica: il mio obiettivo era vincere il titolo, infatti ricordo soltanto una caduta, in Spagna. Ho cercato sempre di evitare errori e pensare in ottica campionato”.

Tre podi di fila tra Germania, Lettonia e Svezia, poi la vittoria in Olanda e sei arrivato in Turchia, al penultimo GP, con la possibilità di vincere il titolo, e non te la sei fatta scappare.

“Mi sentivo molto bene nelle libere e nelle qualifiche, anche se la pista era monotraiettoria e poco selettiva. Sabato, nella prima manche, sono partito quinto e ho tenuto a riferimento Karssemakers, il secondo in campionato. Ho fatto quarto davanti a lui. In Gara 2 ero terzo ma ho voluto vincere la manche; sapevo che avrei vinto il titolo e ho dato il massimo!”.

Tre anni in Olanda ma ne è valsa la pena…

“Non posso che ringraziare coloro i quali mi sono stati vicino, e hanno sempre creduto in me: tra questi, il management Yamaha. Sicuramente, dopo quel 2022 è stata dura ma non ho mai mollato”.

Il prossimo anno sarai pilota ufficiale Yamaha nel mondiale MX2: chi sono i tuoi possibili eredi nell’europeo EMX250?

“Tra gli italiani, ho fiducia in Ferruccio Zanchi, che è cresciuto molto; anche Lata è migliorato. Dovranno vedersela con Van Erp, infortunato quest’anno. Anche Janis Reisulis, dalla 125, potrebbe essere una sorpresa”.

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