Motocross: la novità del 2023 per l'europeo Open

Motocross: la novità del 2023 per l'europeo Open

Nel Mondiale scarseggia il numero dei partenti. Per questo, è stato sacrificato l’europeo Open

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13.01.2023 ( Aggiornata il 13.01.2023 15:05 )

Una sola giornata per l’europeo Motocross, categoria Open: dal prossimo anno si passerà da sei a un solo GP, già in calendario per il 23 luglio a Lommel, in concomitanza con la tredicesima prova del mondiale MXGP.

Una novità rilevante (o scioccante?) per un campionato che nel 2022 si è disputato su sei prove (sempre concomitanti con il Mondiale), da fine febbraio (in Gran Bretagna) a inizio settembre (in Turchia), così come era avvenuto nella sua prima edizione, il 2020.

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Campionato ridimensionato


Il comunicato congiunto di FMI Europe e Infront Moto Racing ha di fatto ridimensionato il campionato aperto alle moto con cilindrata da 175 a 450 cm³, sia due che quattro tempi, per piloti dai 16 ai 50 anni.

L’Europeo vantava un grande successo di partecipanti, soprattutto nelle prime prove: ormai un anno fa, nella tappa inaugurale di Matterley Basin nelle qualifiche c’erano ben 48 partecipanti, saliti a 59 nella successiva tappa di Arco di Trento. Il tutto, mentre nei concomitanti GP iridati si registravano 25 iscritti alla MXGP e 28 alla MX2 per il GP britannico, saliti rispettivamente a 27 e 35 nel GP Trentino.

È immediato, allora, pensare a un provvedimento mirato a “rimpolpare” le fila di un Mondiale che in diverse, forse troppe, occasioni ha presentato un cancelletto di partenza con tanti posti vuoti e non più soltanto nelle trasferte asiatiche. In Indonesia (GP Samota-Sumbawa) nella MXGP ai 16 piloti titolari si sono affiancate quatto wild card (piloti locali oppure australiani) che però rimediavano dai 10 ai 30 secondi al giro! Per favorire l’aumento degli iscritti al Mondiale arriverà un maggiore supporto dal Promoter per quanto riguarda le spese di trasferta, almeno per i team non ufficiali. Sarà comunque difficile riempire i 40 spazi del cancelletto di partenza delle gare extra-europee ma la prima esigenza è aumentare il numero di piloti almeno nei GP continentali.

Nel 2022, il dominio di Butron


L’Europeo Open ha visto, nell’edizione 2022, il dominio dello spagnolo Jose Butron (Team JD Gunnex KTM Racing), vecchia conoscenza del Mondiale, dove ha militato per più di dieci anni. Nel 2005 era stato vice iridato Junior 85 cm³ mentre nel 2013 è salito sul podio finale del mondiale MX2, in terza posizione alle spalle di Jeffrey Herlings e Jordi Tixier. Poi, però, qualche infortunio di troppo gli ha impedito di migliorare quel risultato, ma a 31 anni l’andaluso (nato a Chiclana, nei pressi di Jerez de la Frontera) può vantare, oltre all’alloro europeo, ben 14 titoli nazionali spagnoli.

Con il suo curriculum, Butron aveva iniziato il 2022 dell’europeo Open da favorito ma già alla prima in Inghilterra ha trovato nell’austriaco Michael Sandner, 24 anni, un avversario all’altezza. Poi nel secondo GP, ad Arco di Trento, Butron, quinto in Gara 1, in Gara 2 è rimasto coinvolto nella caduta alla prima curva dopo la partenza e, ripartendo dalle retrovie, non ha potuto far meglio del 16° posto. Così Sandner è andato in fuga con 24 punti di vantaggio in campionato, mentre a vincere il GP è stato Giuseppe Tropepe. In Lettonia è andata male a Sandner, con uno “zero” in Gara 1 per problemi tecnici: soltanto un punto di vantaggio su Butron dopo la tappa baltica, mentre Tropepe è stato terzo sul podio dopo una discutibile penalizzazione (da vincitore a undicesimo) in Gara 1, per aver saltato in regime di bandiere gialle.

A Maggiora si è vissuta la vera e propria irruzione di Stefano Pezzuto (già secondo in Gara 1 ad Arco), vincitore della tappa con un secondo e un terzo posto di manche, davanti a Butron, divenuto così leader, e Simone Croci (terzo del campionato 2021). Nella quinta prova, sulla sabbia finlandese, il più veloce è stato l’estone Gert Krestinov, autore di una doppietta, prevalendo su Butron, mentre Sandner ha finito soltanto ottavo. A superare l’austriaco è stato Thomas Kohut: lo slovacco, 23 anni e più volte in gara al Cross delle Nazioni, è salito al secondo posto in campionato alla vigilia dell’ultima tappa, in Turchia. Dove Butron, forte dei 26 punti di margine, è partito con l’intenzione di chiudere i giochi nella prima manche. Partito dalla pole in un cancelletto rimpolpato da piloti di casa decisamente lenti – c’era chi rimediava dieci secondi al giro e chi… due minuti! – Butron ha compiuto la missione aggiudicandosi Gara 1 davanti a Kohut. Sandner si è tolto la soddisfazione di vincere Gara 2 davanti a Kohut e Butron, in un podio di manche con ordine inverso rispetto alla graduatoria stagionale.

Il Campionato si è dimostrato di buon livello e combattuto, almeno nella Top 10, anche se diversi piloti non hanno corso tutte le prove, limitandosi a quelle geograficamente più vicine o sulle piste preferite. Ora, con la tappa unica, l’europeo Open perderà senza dubbio gran parte del suo valore ed è presumibile che, disputandosi sulla pista belga di Lommel, al via si presenteranno soltanto i “sabbiaioli”.

Butron contrario


Il primo a non essere felice di tale evoluzione è proprio Butron. “Non capisco il motivo di questa novità. Ridurre un campionato che stava crescendo bene a una sola prova è un problema per noi. Forse i Promoter pensano che potremmo andare a rinfoltire il cancelletto del Mondiale, ma non è così facile. Ho vinto l’Europeo e mi piacerebbe fare il Mondiale, ovviamente, ho cercato una sella, ma non ci sono i team. Anzi, ci sarebbero, ma non hanno il budget per il Mondiale. Allo stesso tempo a un team e a uno sponsor che mi hanno aiutato non posso chiedere di fare l’Europeo, se è in una sola prova... Sinceramente alla mia età sono in difficoltà: ritrovarsi così, dopo aver vinto il titolo, non è bello. Mi sto guardando attorno per continuare la mia carriera sportiva, ora sono in Venezuela per correre il campionato nazionale, e nsegno in una scuola di Motocross. Se non trovo un posto nel Mondiale, vedrò di trovare qualcosa qui in Sud America oppure nel National USA”.

Per quanto riguarda gli italiani, è d’obbligo premettere che il campione in carica, Davide De Bortoli, dopo l’ottavo posto di Matterley Basin, ad Arco di Trento è incappato in una domenica sfortunatissima in cui ha raccolto soltanto due punti: costretto alla rimonta in Gara 1, dopo aver innescato la caduta di gruppo alla prima curva, è stato diciannovesimo, e in Gara 2 è rimasto nuovamente coinvolto, stavolta senza colpe, nel “mucchio” alla prima curva. A quel punto ha deciso di non correre tutto il campionato ed è tornato in pista soltanto a Maggiora.

Il migliore tra gli azzurri, alla fine, è stato Croci, che era quinto dopo la Finlandia, ma non correndo in Turchia ha chiuso sesto. Settimo Tropepe, pur con soltanto tre tappe disputate (due manche vinte e due secondi posti), mentre Pezzuto è stato nono correndo soltanto le gare italiane (Trentino e Maggiora, due secondi e un terzo posto di manche). De Bortoli è stato 11° con tre GP, a punti anche Yuri Pasqualini, Luca Borz, Andrea La Scala, Lorenzo Corti, Tommaso Isdraele Romano, Joakin Furbetta, Stefano Sonego, Sebastian Zenato, Pietro Trinchieri, Paolo Ermini, Giacomo Zancarini, Mirko Dal Bosco e Alessandro Lentini.

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