Franco Mayr, 26 Mondiali in 40 anni nell'Enduro | Storie Italiane

Franco Mayr, 26 Mondiali in 40 anni nell'Enduro | Storie Italiane

"Merito di piloti straordinari come Ahola, Merriman e Grasso, ma anche di una visione imprenditoriale da precursore. E quegli inizi con Totip…"

11.03.2024 ( Aggiornata il 11.03.2024 09:42 )

Sessantotto anni il prossimo 7 giugno e non sentirli. Franco Mayr è un arzillo milanese trapiantato a Piacenza con un aggettivo cucito addosso alla  perfezione: pragmatico. Del resto, il team manager che da 40 anni è impegnato nell’Enduro è un tipo che preferisce i fatti alle parole. I suoi numeri parlano da soli: 26 Mondiali vinti con Chicco Muraglia, Giorgio Grasso, Gianmarco Rossi, Stefan Merriman, con l’indimenticato Mika Ahola (cinque allori), con Jeremy Joly, Alex Salvini, Ruy Barbosa, Harry Edmondson, Jane Daniels e Jed Etchells.

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Storie Italiane: Franco Mayr


Aggiungiamo otto vittorie alla Sei Giorni, nove titoli europei, e ben 65 allori italiani, senza dimenticare che da oltre dieci anni è nella Top 3 del Mondiale. Un percorso ricco di gloria nato nel 1984 dalla passione e dalla conoscenza del mondo dell’Enduro di Mayr. Dopo i primi riscontri positivi nei campionati italiani, nel 1987 decise di partecipare all’Europeo (elevato a Mondiale nel 1990). Di tempo ne è passato da quell’84 in cui la squadra Jolly schierava Muraglia, Grasso, Edi Orioli, Fabio Fasola e Maurizio Cecconi, inizio di un percorso vissuto con cinque differenti marche. E con piloti, oltre a quelli citati, come Pellegrinelli, Trolli, Scovolo, Croci, Passeri, Albergoni, Zanni, Mossini, Botturi, Balletti, Battig, Redondi, McCanney e Charlier. Dopo le partnership con Kawasaki, Yamaha e Honda, è arrivata quella (ancora presente) con l’Husqvarna, a cui per tre anni si è affiancato il rapporto con la Fantic.

Da due anni Mayr è coadiuvato da due soci nella gestione del team: Luca Castellana e Matthew Savi. Per il 2024 è stata rafforzata la collaborazione con Husqvarna Motorcycles Italia per un team satellite con tre piloti: Matteo Pavoni (sulla FE 350 4T in E2), Morgan Lesiardo (sulla TE 300 2T nella E3) e Luca Colorio (con la TC 125 nella Youth). 

Franco, come ti sei appassionato alle gare di Regolarità, che ti videro protagonista anche da pilota dal 1973 al 1985, disputando anche due Sei Giorni?

“Tutto è nato grazie a mio padre Enrico, appassionato di moto, e poi ho vissuto l’infanzia nell’alta Val Seriana dove l’Enduro è di casa".

Nel 1984 arrivò la creazione della squadra Jolly Totip: lasciasti l’attività di famiglia nel settore alimentare.

"La passione per l’Enduro mi ispirò a creare un team con Muraglia e Grasso, grazie anche al sostegno di mia moglie Daniela e mio fratello Carlo. A dare il via al progetto fu però Roberto Angiolini, boss del Jolly Club Auto, plurivittorioso nei grandi Rally”.

Dal 1984 al 1990 sponsorizzasti diversi piloti sebbene corressero con marche differenti: fu una gestione complicata?

“Angiolini notò come molti team fossero ‘scoordinati’. Abbigliamenti e colori differenti, Case e importatori a cui sembrava non interessare un’immagine identificativa. Quindi tutto si concretizzò senza difficoltà perché il marchio Totip era un plusvalore come immagine per chi lo aveva sul proprio abbigliamento e sulla moto”.

Dal 1991 il Team Jolly si è evoluto.

“Le varie marche con cui collaborai in passato erano rappresentate da importatori e distributori. Nel 1990 compresi che queste marche si stavano organizzando per avere team esterni identificati anche come immagine e che per continuare con Totip bisognava legarsi a un solo marchio. Dopo alcuni incontri, nel 1991 scelsi di rappresentare Kawasaki-KL gestendo anche l’aspetto tecnico. Con loro vincemmo tre Mondiali: uno con Muraglia e due con Grasso. La Kawasaki nel 1994 si fermò per motivi di omologazioni”.

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