Intervista a Enrico Rinaldi: sulle orme di papà Mario

Intervista a Enrico Rinaldi: sulle orme di papà Mario

“Io non voglio essere famoso come mio padre Mario che ha vinto quattro Campionati Mondiali Enduro. Voglio soltanto crescere professionalmente, essere un pilota bravo, veloce migliorando ogni anno. Questo è semplicemente quello che voglio per me stesso”. Enrico Rinaldi ci ha raccontato in esclusiva.  

Redazione

10.01.2023 ( Aggiornata il 10.01.2023 12:04 )

A volte basta una frase, uno sguardo come in questo caso, per intuire che tipo di persona ci si trova di fronte. Del resto è sufficiente parlare un po’ con Enrico Rinaldi per essere conquistati dalla sua genuinità di pilota bresciano new millennium, dalla sua curiosità, dalla sua simpatia.

E, soprattutto, dall’entusiasmo e voglia di mettersi sempre in discussione leggendo i tempi delle varie speciali dopo ogni gara. Anche il nome Enrico, scelto da papà Mario e mamma Maddalena, quando è nato il 4 gennaio 2001, facevano ben sperare sul suo futuro. Enrico dal germanico “Haimirick o Heimirich”, è interpretato come: grande lavoratore, capo, potente. Del resto a trasmettere la passione per l’enduro e le qualità di grande lavoratore a Enrico è stato proprio papà Mario.

Mario Rinaldi, gli straordinari risultati della sua carriera


Ricordiamo che Mario Rinaldi ha scritto la storia dell’enduro italiano degli anni novanta vincendo quattro Campionati del Mondo; 1992 (KTM 300 2T), 1994-1997-2000 (KTM 400 4T). A questi va aggiunto lo straordinario poker di vittorie con l’Italia in Maglia Azzurra alle Sei Giorni: 1992 (Australia-Cessnock), 1994 (Stati Uniti-Tulsa), 1997 (Italia-Lumezzane), 2000 (Spagna- Granada); cinque titoli di vice Iridato: (1991-1005-1996-1999-2001) e 11 titoli italiani (4 consecutivamente nella 350 4T e 5 nella 400 4T, 1 in 450 4T e 500 4T).

Cresciuto nel comune di Monterotondo nel celebre territorio della Franciacorta, Enrico Rinaldi a 12 anni scorrazza con i minienduro insieme ai giovani del Moto Club RS77. Nel 1016 a 15 anni, prende parte alle prime gare Cadetti con una Valenti 50 cc. "La mia prima vera moto è però stata una KTM 200 2T perché ero già alto 1.85 e pesavo 72 kg”, Enrico ci racconta. Dopo una stagione negli Enduro Estremi nel 2019 debutta negli Assoluti d’Italia Enduro. Nel 2020 vince il titolo Under 23 Junior 450 4T. Nel 2021 è Campione Europeo Junior EJ2 e ancora tricolore Under 23 Junior 450 4T. Nel 2022 chiude nella top ten del Mondiale Assoluto Junior, quinto nella Junior EJ2, secondo negli Assoluti d’Italia Junior, Campione del Mondo a squadre con l’Italia nel Trofeo Junior alla Sei Giorni in Francia.

L'intervista a Enrico Rinaldi


Raccontaci un po' il tuo 2022
“Il 2022 per me è stato un anno ricco di soddisfazioni, soprattutto per la vittoria del Trofeo Junior alla Sei Giorni. Ho anche migliorato la mia velocità in gara, nonostante ciò, fino a metà stagione ho fatto qualche gara non proprio brillate ma mi è servito da stimolo per migliorarmi negli ultimi quattro mesi e soprattutto alla Sei Giorni”.

Chi è stato il tuo maggior avversario nel mondiale e agli Assoluti d'Italia Junior?
“Lesiardo anche se la junior è talmente combattuta che a ogni gara c’è da battagliare con tanti altri avversari”.

Morgan Lesiardo è però stato anche tuo compagno di squadra alla Sei Giorni dove insieme a Claudio Spanu avete vinto il 15 Trofeo Junior con l'Italia in Maglia Azzurra. Come hai vissuto questa esperienza con i tuoi maggiori avversari Junior alla Sei Giorni?
“Tra me Lesiardo e Spanu c’è sempre stato un ottimo rapporto professionale, di rispetto e reciproca amicizia. Penso che anche da rivali si può convivere benissimo visto che il nostro giudice nelle speciali. Alla Sei Giorni abbiamo fatto gruppo sentendoci ancora più uniti con l’unico obiettivo di vincere con la Maglia Azzurra”.

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