Il CT dell'enduro italiano si racconta: la vera sfida è la prossima

Il CT dell'enduro italiano si racconta: la vera sfida è la prossima

52 anni il prossimo 5 maggio, piacentino DOC di Castel San Giovanni, un passato di pilota nell’enduro nel quale ha conquistato all’apice della carriera alcuni titoli europei e italiani, Cristian Rossi è il CT dell'enduro Italiano FMI. Nel 1991 è entrato a far parte del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro della Polizia di Stato ricoprendo diversi ruoli con un impegno nell’enduro che negli ultimi anni è divenuto sempre più full immersion.

 

23.12.2022 ( Aggiornata il 23.12.2022 15:57 )

Un Trofeo Mondiale (2021), quattro Trofei Junior (2008-2018-2021-2022) vinti alla Sei Giorni come CT dell’enduro dell’Italia in Maglia Azzurra. Tre Mondiali consecutivi della classe E1 con Andrea Verona (2020-2021-2022), altri cinque titoli iridati Junior consecutivi con Verona (2018-2019), Cavallo (2018), Macoritto e Pavoni (2021) e uno Youth sempre con Verona (2017).
I numeri non mentono mai perché vanno aggiunti al palmares di Cristian Rossi almeno oltre 20 Campionati Europei da quando la FMI ha dato vita al Progetto Pata Talenti Azzurri Enduro. Se l’esame della vita è sempre il prossimo, questo è il bilancio di Cristian Rossi nelle vesti di Commissario Tecnico dell’Enduro italiano da quando nel 2012 è stato nominato dal coordinatore nazionale della specialità Franco Gualdi.  
In un 2022 caratterizzato dalle straordinarie vittorie di Andrea Verona e della nazionale italiana alla Sei Giorni, abbiamo intervistato Cristian Rossi sul favorevole momento dell’enduro italiano.
Gli accordi con i team precedono quelli con i piloti

Quale è esattamente la tua funzione di CT dell’enduro azzurro?
“Come CT non mi limito solo alla scelta e selezione dei piloti che dovranno comporre le squadre dell’Itala alla Sei Giorni o dei giovani del Progetto Pata Talenti Azzurri FMI. Occorre pianificare e organizzare tutto l’aspetto logistico. A differenza di altri sport nei quali vengono convocato gli atleti, nell’enduro va trovato prima un accordo con i team per avere un adeguato supporto tecnico. Questo è un aspetto assolutamente fondamentale e di primaria importanza per concretizzare il programma”.
Sotto: Cristian Rossi in azione da pilota 
Quindi non si stratta solo di seguire i piloti che potrebbero far parte della nazionale italiana, ma di programmare e organizzare in ogni dettaglio tutta una serie di attività operative per come muoversi negli impegni della stagione.
“Alla Sei Giorni la spedizione FMI coinvolge 40/45 persone, per cui bisogna pensare ai trasferimenti, hotel, vitto, abbigliamento, noleggio auto. Un insieme di cose che richiedono diverso tempo e che viene organizzato con il capo spedizione Franco Gualdi. In una Sei Giorni come quella 2022 in Francia in cui abbiamo avuto ben 13 differenti speciali, siamo stati impegnati operativamente sul campo con i piloti e parte dello staff per 17 giorni. A questi si sono aggiunti per 10 giorni un’ulteriore decina di addetti ai lavori. Non sottovalutiamo che negli ultimi anni a complicare i programmi per la Sei Giorni che si è disputata con il non ancora concluso dove diversi piloti sono ancora in lotta per i titoli condizionando di conseguenza le nostre scelte”.
 
I ricordi migliori e quelli peggiori 

Intanto con il Progetto Pata Talenti Azzurri FMI gli impegni con i giovani sono divenuti più intensi con un calendario più fitto anche nella gestione dei vari ruoli.
“In questo progetto, ho il supporto della Direzione Tecnica FMI del coordinatore Raffaele Prisco con cui si condividono programmi e scelte. Agli allenamenti e alle gare sono affiancato dai due tecnici FMI Andrea Balboni e Alex Zanni.
Il supporto ai piloti è articolato tra allenamenti collegiali e assistenza alle gare. Cominciamo la preparazione a gennaio, poi a stagione in corso diminuiamo gli appuntamenti in base al calendario dei campionati. Alle gare di mondiale o europeo, i piloti sono sempre accompagnati dai Tecnici FMI che provvedono a tutta la logistica (aereo-auto a noleggio-hotel-ristorante), mentre Team/MC pensano all’aspetto pratico”.
Dopo un 2021 e 2022 di grandi successi dell’enduro azzurro quali sono i prossimi obiettivi della Maglia Azzurra. 
“Il nuovo format gara della Sei Giorni senza più scarti rendono la gara ancora più imprevedibile. Non è un vanto ma siamo riconosciuti come una nazione di riferimento quanto a competitività dei piloti e organizzazione. La FMI investe molto per la Sei Giorni consentendoci di partire con l’ambizione di lottare per la vittoria”.
Il ricordo più bello da CT e il più brutto.
“Il più bello? Aver vissuto nel 2021 la doppia vittoria alla Sei Giorni del Trofeo Mondiale e Trofeo Junior sempre a fianco 
Per tutta la gara con il Presidente FMI Giovanni Copioli. Aggiungo aver vinto anche nel 2022 il Trofeo Junior a Francia 
Alla Sei Giorni si respira un’aria diversa dal Campionato Mondiale perché i piloti anche da avversari diventano parte della stessa squadra in un’atmosfera ricca di motivazioni e ambizioni. Il più brutto? Forse nel 2017 aver perso il Trofeo Junior in Francia per pochi secondi”.

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