Fabio Farioli: Team Manager KTM, condottiero generazionale

Fabio Farioli: Team Manager KTM, condottiero generazionale

Fabio Farioli ha vinto ben 34 Titoli Mondiali Enduro con un elenco di piloti che conta nomi come Laia Sanz (3), Billy Bolt (2) e gli italiani Thomas Oldrati, Jonathan Manzi, Giacomo Redondi e Andrea Verona (1)

30.03.2022 18:57

BERGAMO - Pragmatico, è la definizione più appropriata per identificare Fabio Farioli. Classe 1970, cinquantadue anni compiuti lo scorso 20 gennaio, ex endurista, un curriculum dal 1991 al 2006 comprendente ben 14 campionati italiani, un titolo mondiale 500 4T nel 1993, quattro Trofei Mondiali con l’Italia in Maglia Azzurra alla Sei Giorni (1992, 1994, 1997, 2000), tre vittorie assolute alla 12 Ore di Lignano Sabbiadoro ed altrettante all’Italian Baja, un tricolore titoli Cross Junior, uno Supermoto e Rally. Fabio (primogenito di Arnaldo storico importatore italiano KTM fino al 2000 e due decenni tra i concessionari più importanti in Italia delle moto arancioni), lasciate le gare dal 2005 è nominato team manager della squadra KTM Factory vincendo fino al 2021 ben 34 mondiali.

Nell’antenna tecnologica diretta da Fabio Farioli a Bergamo, vengono curate sempre in stretto contatto con il racing di Mattighofen, non solo le KTM ma anche le moto Factory dei piloti Husqvarna e GASGAS. L’impegno di seguire EnduroGP, Mondiale Estremo ed Indoor SuperEnduro hanno tuttavia ancor più responsabilizzato, ma anche umanizzato Fabio; del resto quanto a esperienza, fiuto nello scegliere i piloti, gestione tecnica ed empatia e ne ha da vendere.

Dopo aver vissuto dal 2018 al 2020 il campionato alternativo di enduro WESS (World Enduro Super Series) voluto dal Gruppo Pierer AG. che ha visto per tre stagioni l’assenza dal Mondiale dei team ufficiali KTM e Husqvarna, Fabio Farioli nel 2021 è ritornato alla EnduroGP. La EnduroGP rivede così dal 2021 Josep Garcia con KTM in E2, il nostro Andrea Verona con GASGAS in E1 a dal 2022 anche Husqvarna in E3 con Mikael Persson.

Insieme a Fabio Farioli siamo andati a scoprire quella che a Bergamo è una struttura di eccellenza delle moto austriache. Un complesso di alto livello tecnico collegato costantemente via remoto a Mattighofen come per la MXGP il Team De Carli a Roma e i Rally Raid e Dakar con Jordi Viladoms in Catalogna. Qui si respira enduro a pieni polmoni per le KTM Factory, le Husqvarna e recentemente le GASGAS; e, dove la passione bergamasca per l’enduro, è sacra. 

Prima di diventare Team Manager KTM sei stato pilota vincendo davvero molto. Raccontaci la tua storia sportiva.

“Ho iniziato ad andare in moto a nove anni seguendo i piloti del Team KTM-Farioli di mio padre Arnaldo; nell’enduro sulle mulattiere e sulle piste. Nel 1985 ho disputato la mia prima gara cadetti cross 125. Nel 1989 sono rimasto fermo per un serio infortunio mentre facevo cross. Nel 1990 ho cominciato a gareggiare nell’enduro partecipando al campionato italiano e al mondiale. Con le Supermoto, sono stato uno dei primi piloti italiani a praticare la specialità. Poi a fine carriera come pilota, KTM nel 2005 mi ha nominato Team Manager della squadra Factory, anche se però già da alcuni anni avevo sempre seguito la gestione in famiglia del Team KTM Farioli”.

Raccontaci come hai vissuto nel 2018 la scissione dell’enduro conseguente alla nascita del campionato alternativo WESS e la EnduroGP con la riunione della specialità a fine 2020 che hanno visto la FIM istituire il Mondiale Enduro Estremo tanto caro ai vertici austriaci del Gruppo Pierer AG.

“Il discorso merita di essere chiarito una volta per tutte. Quando il Gruppo KTM ha deciso di cambiare strategia sportiva nell’enduro e di investire sul WESS, non è stato facile per me lasciare la specialità che mi ha dato tanto ma dando anch’io molto. Ho però sempre creduto e avuto fiducia in KTM ripagato dalla stessa stima; quindi ho compreso e seguito senza battere ciglio le scelte aziendali. Il management austriaco ha ritenuto di non ricevere un feedback commisurato all’impegno, tecnico, umano e, soprattutto economico in merito agli investimenti delle nostre squadre ufficiali KTM e Husqvarna e al relativo supporto economico che abbiamo sempre riservato all’allora promoter. Ovviamente conoscevo già le gare di enduro estremo perché eravamo già coinvolti con due piloti, ma con il WESS ho riscoperto un mondo in continua evoluzione, con gare differenti tra loro, ma tutte molto appassionanti e con continue novità. Il fatto poi di averle riunite all’interno dello stesso campionato che dal 2021 è stato elevato a Campionato Mondiale FIM Enduro Estremo mi ha stimolato molto".

"L’interesse comunque verso il Mondiale tradizionale c’è sempre stato, sia per la mia passione che per l’interesse commerciale; lo conferma è la Sei Giorni dove come Gruppo KTM abbiamo sempre preso parte in forma ufficiale anche quando non abbiamo partecipato alla EnduroGP. Quindi, quando ho visto che con Viegas la situazione politico-sportiva-organizzativa stava cambiando, ho insistito con i vertici di KTM per partecipare quasi come privati con un furgone agli ultimi due GP del 2020 con Josep Garcia. È stato come partecipare a un’aperitivo che ci ha poi portato nel 2021 a ritornare in forma ufficiale alla EnduroGP con Josep Garcia su KTM e Andrea Verona con GAS GAS. Senza tralasciare la partecipazione con tutti i nostri piloti al Mondiale Enduro Estremo Hard e lo spettacolo delle sfide tra Billy Bolt con Husqvarna, Manuel Lettenbichler con KTM, Taddy Blazusiak con GASGAS”. 

Insomma ora sei impegnato praticamente a 360 gradi. EnduroGP con tre piloti ufficiali nel 2022: KTM Josep Garcia (E2), GASGAS Andrea Verona (E1); Husqvarna Mikael Persson (E3); Enduro Estremo: KTM Manuel Lettenbichler; GASGAS Taddy Blazusiak, Husqvarna Billy Bolt. Senza dimenticare l’Indoor SuperEnduro. 

“Siamo arrivati al punto che è l’evoluzione naturale per un’azienda come il Gruppo Pierer AG. con KTM, Husqvarna Motorcycles e GASGAS può essere presente con ciascuno dei tre brand con un pilota in grado di puntare alla vittoria. Così abbiamo tre piloti di punta nell’estremo; Husqvarna con Bolt, KTM con Lettenbichler, GASGAS con Blazusiak e nell’EnduroGP KTM con Garcia, GASGAS con Verona e Husqvarna con Persson. Con Persson l’accordo è stato un po’ lungo ma alla fine lo abbiamo concretizzato grazie anche alla consociata KTM Nordik, che distribuisce Husqvarna Motorcycles nei paesi scandinavi. Persson su Husqvarna è dunque la nostra novità. Dietro tutti i nostri piloti c’è sono un gruppo di tecnici superlativi tutti motivati da una grande passione per il proprio lavoro e per questo sport come il nostro cronometristi Fausto Casati. L’impegno è a 360 gradi e non è facile seguire tutto e tutti, ma spero che alla fine i risultati ci daranno ragione. Fare tre campionati vuol dire triplo lavoro; è vero, ma anche tripla soddisfazione”.

 

Nel 2022 il Mondiale Enduro Estremo WESS andrà nuovamente in Usa, poi per la prima volta in Canada, Israele, Serbia, mentre la EnduroGP resterà sempre confinata in Europa. Forza del Gruppo KTM o promozione vera per lo sport senza nessuna interferenza politica nonostante la differenza tecnica e di format tra le gare Estreme e la EnduroGP?

“La forza del Mondiale Enduro Estremo è che riunisce gare già esistenti di successo il tutto gestito dalle capacità mediatiche dell’ex promoter WESS a cui la FIM è affidato il Mondiale Estremo. Poco importa se queste gare hanno format e regole diverse anche rispetto alla EnduroGP, ma sono in grado di attirare molti più partecipanti, offrire spettacolo al pubblico. Red Bull come partner della maggior parte di queste gare è garanzia perché assicura una copertura mediatica con risultati che io stesso come appassionato di Mondiale Rally in auto ho dovuto rivedermi perché non mi aspettavo un simile interesse. Ecco la decisione di inserire in calendario gare estreme in Canada e USA che sono già tra i più importanti e più seguiti enduro estremi Oltreoceano”.

Cosa pensi del gruppo dei giovani piloti italiani che si stanno sempre più affermando?

“In Italia abbiamo ragazzi con ottime potenzialità; c’è chi le ha già dimostrate e chi meno, ma è molto positivo che ci siano nuove leve. Devo ancora capire bene chi ha veramente voglia di lavorare, faticare e, quindi di emergere. Ormai non basta più avere talento, ma occorre voglia di mettersi in discussione e avere chiaro l’obiettivo di crescere gara dopo gara nel corso della stagione migliorandosi costantemente. Devo dire che anche la FMI in questi ultimi anni con il programma Pata TAE Talenti Azzurri, sta dando un ottimo supporto ai giovani, certamente li aiuta a crescere fino a fare il salto necessario, ci sono poi molti team che investono su di loro e questo è positivo per tutti. Mi spiace solo che al momento non vedo molto interesse per l’Hard Enduro perché in Italia nessun giovane vuole concentrarsi su questa specialità. È un peccato perché lo spazio c’è e potrebbero aprirsi nuove opportunità”.


 
Hai già messo gli occhi su qualcuno di questi giovani dopo esserti già assicurato per GASGAS un talento puro come Andrea Verona?  

“Al momento diamo il nostro supporto a Manolo Morettini negli Junior, quest’anno si è appena ripreso dal serio infortunio ai legamenti del ginocchio sinistro che lo ha condizionato per tutto il 2021. Dal 2022 ha scelto di essere pilota professionista 100%; quindi ora gli occhi sono su di lui. Andrea Verona è un esempio; un professionista serio, ha talento, è già veloce e i suoi risultati lo dimostrano. Sono sicuro che ha ancora margine di miglioramento e noi stiamo lavorando per dargli il massimo dal punto di vista del mezzo meccanico”.


 
Come è strutturata la Factory che dirigi a Bergamo?

“L’edificio che ospita il reparto corse è vicino alla sede storica della concessionaria KTM-Farioli dove fino al 2000 erano importate in Italia le KTM. Gli spazi sono adeguati; parcheggio per due bilici, mentre con GAS GAS al momento utilizziamo due furgoni. L’autoarticolato officina per le moto è invece utilizzato per tuti e tre i brand. Io sono il supervisore e Team Manager KTM e GAS GAS, mentre Andreas Hoelzl in Austria è team manager di Husqvarna Motorcycles. Responsabile tecnico è Cristian Ruggeri. Ogni pilota ha un proprio tecnico personale, i piloti che vivono più all’estero hanno anche un meccanico per gli allenamenti. Un’addetta fa da coordinatrice del team a livello di logistica e organizzazione interna, una sua collega si occupa della contabilità delle trasferte, degli automezzi e di tutte le moto del team, che sono più di 50. Altri due responsabili della contabilità, si dividono però tra il team e la concessionaria. Alle gare abbiamo un massaggiatore e due persone che si occupano del catering. Quando ci muoviamo con i semirimorchi ci sono comunque due autisti per il rispetto delle ore di guida e un responsabile delle parti ricambio. Alle gare vengono i tecnici austriaci WP per le sospensioni, quello che segue l’elettronica che è italiano, e a alcune gare è presente anche un motorista. Insomma un piccolo villaggio in movimento”.

Come sono i rapporti con la Casa madre in Austria?

“Ottimi; ci supportano sempre tutti al massimo, dai piani alti al tecnico apprendista, dal reparto Motorsport dal quale dipendiamo direttamente alla divisione R&D con cui ultimamente abbiamo instaurato uno stretto e ancora più proficuo rapporto di collaborazione vicendevole. La fiducia con il management austriaco è reciproca. Io ho la mia autonomia decisionale e posso quindi lavorare serenamente, è poi appagante avere a che fare con i migliori tecnici qualificati che ti supportano in qualsiasi cosa, che si parli di motore, telaio o sospensioni. Ovviamente devo seguire i programmi decisi dal board anche se di fronte a un problema lo si discute e si trova la migliore soluzione”.

Quali sono i vostri obiettivi per la stagione 2022? 

“Partiamo per vincere con nel mirino Mondiale Enduro Estremo e EnduroGP, mentre nell’Indoor SuperEnduro è quasi fatta. Programma ambizioso si, ma con i piloti che abbiamo e gli sforzi che facciamo non possiamo non puntare in alto”.


 
Certamente hai però avuto un grande maestro in tuo padre Arnaldo. Cosa ti ha insegnato e se oggi ti confronti sempre con lui come quando ti seguiva quando correvi?

“Hai detto bene, il maestro è lui; l’Arnaldo che mi ha insegnato praticamente tutto, anche se poi con il passare degli anni è cambiato il modo di lavorare e ci si deve sempre adeguare alle situazioni ed agli interlocutori che si succedono. Tuttora condivido con lui molte cose e lo metto al corrente di tutto, anzi diverse volte gli chiedo consigli. Ha sempre avuto un carattere forte, impulsivo in alcune decisioni. Io sono più diplomatico. La massima dell’Arnaldo è sempre stata: “ricordati che corriamo per poter vendere le moto, non vendiamo le moto per poter correre”.

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