Il ritorno all'Enduro di Francesca Nocera

Il ritorno all'Enduro di Francesca Nocera

Oltre a disputare il Mondiale WMX la bergamasca torna alle origini, cimentandosi nuovamente nell’enduro: "Potrei correre a livello iridato in entrambe le specialità, l’opzione della sei giorni è allettante"

07.05.2021 14:38

Ventisette anni e una storia di successo nel Motocross: piazzamenti e podi nel Mondiale femminile, cinque titoli italiani, tre allori europei per Nazioni (a squadre). Francesca Nocera quest’anno sarà ancora al via del mondiale WMX, che partirà da Loket (Rep. Ceca), il 25 prossimo luglio.

“Il calendario del Mondiale sembra definitivo su cinque prove e ci sono piste che mi piacciono molto, come l’ultima che è Arco di Trento, la mia preferita. Il prossimo impegno nel Cross è l’Italiano, nel mese di maggio, a Fara Vicentino”.

La grande novità per Francesca è il ritorno all’Enduro, la sua prima passione a due ruote, come per tanti nella zona bergamasca: da Fara Olivana con Sola, paese a pochi chilometri da Bergamo, a dieci anni aveva iniziato con le gare proprio nel Minienduro. Il suo esordio a livello internazionale è avvenuto nella prima prova dell’europeo Enduro a Colle di Tora, in provincia di Rieti.

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Impegni passati e futuri


“L’anno scorso ho partecipato all’ultima prova dell’Italiano Enduro, a Passirano, e ho vinto la categoria ‘Lady’, tra l’altro con ottimi riscontri cronometrici. Per l’Europeo, al Turano avevo alle spalle soltanto un allenamento fatto una settimana prima con Thomas Oldrati e poi con lui, che mi ha aiutato tantissimo, abbiamo fatto a piedi le speciali - tre volte, due ore ogni volta! - e ho imparato tanto, anche grazie ai tecnici Christian Rossi, Beppe Canova e Maurizio Micheluz”.

Senza i ritardi presi sul giro avresti vinto la prima giornata e chiuso seconda nella successiva.

“Il trasferimento era molto impegnativo, e c’era una linea di dieci minuti. Il primo giorno alla prima linea sono arrivata troppo forte in un punto stretto e in staccata ho colpito con la spalla destra un albero e mi sono ritrovata abbracciata all’albero successivo, e ho rotto il parafango anteriore. Così ho preso ritardo e poi anche l’anticipo, perché non sapevo bene come portare il ritardo in tabella. Nel secondo giorno sono caduta nella linea e non riuscivo a rialzare la moto... poi sono arrivati il temporale e il nevischio e hanno tagliato il giro per il femminile ma io non me ne sono accorta e ho fatto tutto il giro prendendo minuti di ritardo... Di sicuro ho fatto esperienza! Nell’Enduro devi imparare a gestire le energie e ‘ragionare’ molto. Devo anche migliorare nella tecnica, nelle mulattiere e sui sassi. Ho margini di crescita e il confronto nell’Europeo è stato positivo; ci sono ragazze che lottano al vertice anche nel Mondiale e il mio potenziale si è visto; ci sono le basi per fare bene”.

Qual è il prossimo impegno nell’Enduro?

“Potrebbe essere la quinta prova degli Assoluti d’Italia, il 6 giugno a Sarnico, che è vicina a Bergamo”.

Si fa il tuo nome per la squadra azzurra femminile alla Sei Giorni in Piemonte-Lombardia in programma a fine estate.

“Non nascondo che sarebbe un sogno correre la Sei Giorni con la Maglia Azzurra... I tecnici del gruppo sportivo Fiamme Oro mi stanno aiutando e i programmi sono ambiziosi. A questo punto stiamo pensando di trovare un team per l’Enduro per poter correre il Mondiale”.

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