Moto3, Lunetta: "Cresciuto tra moto e breakdance, ora vorrei fare divertire anche Sic"

Moto3, Lunetta: "Cresciuto tra moto e breakdance, ora vorrei fare divertire anche Sic"© Luca Gorini

Prima stagione da titolare nel mondiale per Luca, con il 58: "Paolo Simoncelli mi ha incoraggiato ad usarlo, è stato da brividi. I primi giri con la minimoto a ottobre 2011, essere il primo italiano conta poco"

03.02.2024 ( Aggiornata il 03.02.2024 12:38 )

Tra le tante stelle di oggi, ieri e domani che giovedì sera sono state premiate durante i Caschi d'Oro, una forse ha catturato il cuore degli appassionati più di altre. Luca Lunetta non ha ancora raggiunto la maggiore età ma si appresta, dopo essere stato vice campione JuniorGP nella passata stagione e di conseguenza meritevole di un casco d'oro, a scrivere una piccola pagina di storia del motociclismo attuale.

Esatto perché da quel maledetto 23 ottobre 2011, fatta eccezione per un caso, nessuno aveva scelto di sobbarcarsi il peso emotivo del numero 58 - ritirato per la classe regina - appartenuto a Marco Simoncelli. Lunetta, romano dai modi pacati e gentili quel numero lo ha scelto sin dalle prime gare in sella alle minimoto, e ora è pronto a portarlo al mondiale. Ma non solo, perché si appresta a farlo come portacolori del team SIC58 Squadra Corse, in una congiunzione astrale degna di una pellicola.

Luca facciamo un passo indietro. Come sei arrivato sino qui?
 
“Non provengo da una famiglia di ex piloti o simili, mio padre non ha mai avuto la moto, però è sempre stato appassionato. Insieme abbiamo tante gare, sin da quando avevo 3 o 4 anni. La scintilla è scattata per caso: quando avevo 5 anni mio padre mi ha portato a vedere un campo da golf, dato che il golf è un’altra sua passione, ma per qualche ragione non ho potuto iniziare il corso, così sulla via del ritorno a casa siamo passati davanti ad una pista di minimoto, quella di Torricola. Era una domenica, e mio padre ha avuto l’idea di portarmi a vederla: sono rimasto attaccato alle ringhiere della pista fino alla sera, ed il giorno dopo ho provato la prima minimoto. Sono sempre stato un po’ spericolato, dato che ho iniziato ad andare in bici senza rotelle a circa 2 anni e mezzo”.

La scelta delle moto, la Roma e Sic

Il motociclismo è stato il tuo primo sport?
 
“In realtà in concomitanza con i primi anni in moto ho anche praticato breakdance, ho delle doti nascoste da ballerino. L’ho fatto fino a 7 anni, poi è arrivato il momento di scegliere e ho smesso. Mia mamma è rimasta un po’ dispiaciuta della mia scelta all’inizio, credeva potessi avere un futuro anche in quella disciplina”.
 
Niente calcio dunque.
 
“No mai praticato. Mi piace comunque seguirlo, tifo la Roma e la guardo spesso, anche perché ho qualche conoscenza. Guardo spesso le partite con Fabio (Di Giannantonio ndr), siamo entrambi molto tifosi”.
 
Ha iniziato con le moto nel 2011, l’anno in cui Marco Simoncelli è venuto a mancare.
 
“I primi giri con la minimoto sono stati proprio in quei giorni. La gara di Sepang l’ho vista con mio padre, e nei giorni successivi ho iniziato a vedere il 58 ovunque, così l’ho subito scelto come mio numero di gara”.
 
Cosa rappresenta per te Simoncelli?
 
“Per me è stato un idolo, ed attualmente è una fonte di ispirazione. Ho capito che persona era crescendo, così come le qualità in pista. In primis mi ispiro a lui come persona: porto il suo numero sin da piccolo e per me è un piacere onorarlo, specie ora che sono entrato a far parte della squadra di Paolo (Simoncelli ndr)”.

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