Moto3: il pagellone del 2023

Moto3: il pagellone del 2023© Luca Gorini

In un’annata con nove vincitori differenti, sono mancati i piloti italiani: l’unico podio è stato firmato dal “supplente” Migno

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30.12.2023 ( Aggiornata il 30.12.2023 11:41 )

Nel 2024 la Moto3 sarà orfana dei due principali contendenti al titolo dell’ultima stagione. Jaume Masia e Ayumu Sasaki passeranno (meritatamente) alla categoria di mezzo, e a inseguire il titolo saranno piloti altrettanto interessanti che già quest’anno si sono messi in mostra. A lottare al vertice per gran parte della stagione sono stati anche il rookie David Alonso nonché Daniel Holgado, che ha firmato una prima parte di campionato praticamente perfetta. Lo stesso Deniz Öncü si è fatto notare, calcando finalmente il gradino più alto del podio, e saluterà così la Moto3 dopo aver compiuto uno step consistente.

A vincere è stato anche Tatsuki Suzuki, trionfatore nella seconda prova in Argentina, prima che la sua annata prendesse una brutta piega, con l’interruzione anticipata del rapporto con Honda-Leopard: Suzuki sostituirà il connazionale Sasaki nel Team Intact GP, dove troverà un pilota che ha concluso il 2023 in crescendo, tanto da entrare nella lista dei favoriti al titolo 2024, Collin Veijer. Il 2023, purtroppo, non ha premiato gli italiani: se da un lato, con il salto di Dennis Foggia in Moto2, poteva essere nelle previsioni, alla riprova dei fatti non è stato entusiasmante analizzare una stagione in cui l’unico podio è stato firmato da Andrea Migno, uno dei due “supplenti” di casa nostra (l’altro è stato Nicola Fabio Carraro, cinque punti in tre GP). Un campanello d’allarme per il nostro vivaio? La risposta arriverà nel 2024 in cui l’esperienza acquisita da Filippo Farioli e Matteo Bertelle, e l’arrivo della promessa Luca Lunetta potenzieranno le ambizioni azzurre.

I 10 piloti più vincenti della MotoGP

Pagelle Moto3: i contendenti al titolo


Jaume Masia 10

Grinta da vendere

Che volesse il titolo della Moto3 a tutti costi, ce lo raccontò a metà campionato, e il tempo gli ha dato ragione. Nella gara che l’ha poi incoronato campione del Mondo, in Qatar, ha effettuato sorpassi al limite sul diretto avversario Sasaki, manovre che hanno creato polemiche. Il grande traguardo raggiunto è stato il risultato anche dei 18 GP precedenti, ed è stato meritato dallo spagnolo e dal Team Leopard. In mezzo a tutte le KTM, l’ha spuntata l’unica Honda competitiva, complice il grande affiatamento tra pilota e squadra.

Ayumu Sasaki 9

Eleganza nipponica

Il percorso del giapponese (nella foto in basso) è stato positivo, con l’ottima costanza nel corso dell’intera stagione. A parte i due errori commessi nei GP consecutivi di Termas de Rio Hondo e Austin, è tornato quel Sasaki che aveva concluso in bellezza il 2022. Sette secondi posti, tre terzi e un’unica vittoria, arrivata però... tardi, cioè a Valencia, a titolo già assegnato. Per l’atteggiamento mantenuto al termine del bollente GP Qatar e per la vittoria conquistata nell’ultima gara in Moto3, con maestria e precisione, è uscito a testa alta dalla categoria.

David Alonso 8

Specialista dell’ultimo giro

Alla serata di gala della domenica sera di Valencia è salito sul palco anche il miglior debuttante dell’anno, in virtù del terzo posto in campionato. Alonso è stato autore di una stagione straordinaria, in cui ha sì imparato molto, ma ha anche festeggiato traguardi che alla vigilia apparivano distanti. Per ben quattro volte ci ha fatto ascoltare l’inno colombiano, la bandiera con cui corre pur essendo nato e cresciuto in Spagna. A livello sportivo è sotto l’ala di Jorge “Aspar” Martinez, una garanzia in termini di scoperta e gestione dei giovani talenti.

Deniz Öncü 7

On/Off

Alla sua quarta stagione completa nel Mondiale, il turco ha trovato la consacrazione. La sua crescita è stata tutto sommato regolare, fino ad arrivare al 2023 in cui ha finalmente tagliato il traguardo per primo. Germania, Austria e Australia sono stati i GP in cui ha fatto la differenza, in altre quattro occasioni è salito sul podio, e molto spesso ha fatto parte del gruppo dei migliori, senza però riuscire a mantenere la costanza. Questo l’ha penalizzato nella lotta per il titolo, ma può salutare la classe cadetta con soddisfazione.

Daniel Holgado 5

Deludente

Non ha sbagliato nulla nelle sette gare iniziali, con tre vittorie, un terzo posto e un sesto come peggior risultato. Poi c’è stato il tracollo in Olanda, dove sono cominciati gli errori: il distacco maturato in campionato si è assottigliato fino a perdere la vetta iridata. Il pilota del Team Tech 3 ha concluso l’anno con un amaro quinto posto: dovrà fare tesoro di quanto imparato in vista del 2024.

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