Intervista a Sasaki: “L’ultima vittoria uno dei ricordi più belli in Moto3”

Intervista a Sasaki: “L’ultima vittoria uno dei ricordi più belli in Moto3”© Luca Gorini

Il vice-campione della Moto3 è pronto a cominciare un nuovo capitolo nella classe di mezzo, ma prima si è raccontato in esclusiva

13.12.2023 ( Aggiornata il 13.12.2023 17:55 )

Ayumu Sasaki è stato il degno avversario al titolo di Jaume Masià nella classe cadetta, dove con la Husqvarna e il team IntactGP aveva trovato la combinazione perfetta per stare davanti. Da vice-campione ha salutato la classe cadetta assaggiando, per l’ultima volta, il gradino più alto del podio e il prossimo anno correrà in Moto2, con il team VR46 Yamaha Master Camp. Ora ha davanti a sé una nuova sfida, adattarsi ad una moto con una cilindrata maggiore, e in esclusiva ci ha raccontato questo ultimo anno in Moto3 e tanto altro.

Classifica piloti Moto3

Gli obiettivi prefissati e raggiunti da Sasaki nel 2023


Ayumu, come descrivi il tuo 2023?
«Ovviamente è stata la migliore stagione che abbia mai disputato finora nel campionato. L’obiettivo iniziale era quello di lottare per il titolo e l’abbiamo raggiunto. Direi che è stata una grande annata, anche se c’è stata un po’ di delusione alla fine perché sono andato molto vicino al titolo. Ma complessivamente sono molto felice di quello che ho fatto».

Sei soddisfatto quindi?
«Non posso chiaramente esserlo del tutto. Ma un altro obiettivo che avevo era quello di andare in Moto2 il prossimo anno, volevo che quella fosse l’ultima stagione in Moto3, e l’abbiamo centrato».

Sasaki racconta l'amicizia che lo lega a Fabio Quartararo


Qual è il ricordo più bello della tua carriera in Moto3?
«La vittoria a Valencia di quest'anno rientra tra questi, è uno dei migliori, ma anche la gara in Austria dell’anno scorso, quando ho fatto due long lap penalty e ho poi vinto. Arrivavo anche da un infortunio, quindi è stata una delle mie migliori gare nella classe».

Ogni fine settimana vediamo sempre al tuo fianco Fabio Quartararo, in cosa ti aiuta?
«L’ho incontrato per la prima volta quando correva per il team Petronas e siamo coetanei, ha solo un anno più di me. Abbiamo iniziato a chiacchierare su molte cose. Mi ha aiutato molto su alcuni aspetti delle corse e siamo diventati amici. Oggi quando ci vediamo nel paddock non parliamo di cose legate al racing, ma più di aspetti della vita normale. Ci rilassiamo senza stare a pensare al nostro lavoro».

L’intervista integrale la potrete trovare prossimamente su Motosprint.

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