Moto3, Romano Fenati: "Il più bravo non è quello che vince più gare"

Moto3, Romano Fenati: "Il più bravo non è quello che vince più gare"© Luca Gorini

Il pilota del team Rivacold Snipers ha analizzato in esclusiva il suo inizio di stagione, avendo ben in mente i propositi per le prossime gare

10.05.2023 10:19

Reduce dalla buona prestazione di Jerez in cui ha terminato la gara all'undicesimo posto, ad un passo dalla top ten, Romano Fenati si è concesso in un'intervista esclusiva per tracciare un bilancio di questo inizio di stagione e non solo. Il pilota di Ascoli Piceno è il veterano della piccola cilindrata nonché uno dei piloti con più esperienza dell'intero motomondiale, avendo già disputato 12 annate. Durante la conversazione, Fenati ha toccato anche alcuni aspetti sui quali non ha potuto esimersi dall'esprimere un deciso giudizio, grazie alla sua autorità ed autorevolezza in Moto3; sottolineando i cambiamenti della categoria negli ultimi dieci anni o ancora esponendo una netta differenza tra il livello dei piloti dell'epoca e quello odierno. L'undicesima posizione ottenuta a Jerez rappresenta il miglior risultato dell'anno per il pilota del team Rivacold Snipers, che nel prossimo appuntamento di Le Mans spera di poter riassaporare le sensazioni del podio, che manca dalla vittoria di Silverstone nel 2021. "Dobbiamo stare davanti, punto e basta, o bianco o nero, non esiste il grigio nelle corse. A Le Mans spero di poter salire sul podio".

Romano Fenati: "Tutto va verso il politically correct"

Negli ultimi anni il motomondiale è andato verso una specifica direzione per ciò che riguarda il comportamento dei piloti in pista e davanti le telecamere, prendendo una piega delle volte troppo "politically correct". In tal senso Romano Fenati è stato uno degli ultimi piloti italiani in grado di suscitare una forte mediaticità, in virtù di un carattere straripante e sincero: "Secondo me tutto il motomondiale va nella direzione del mondo intero, c'è più politically correct in generale. Io sono stato sempre amico dei compagni di squadra e ho sempre cercato di aiutarli. Se sei amico in pista va bene ma se poi non ci vai mangiare la pizza fuori o non ti confidi non serve fare l'amico in pista, non è nella mia indole tutto ciò, c'è un po' di buonismo. Il tutto è apparire cosi facendo. Nessuno richiede che tu abbia questo comportamento ma praticamente dev'essere fatto così, in fondo è anche giusto, siamo dei professionisti". 

Il pilota del Team Rivacold Snipers si è poi soffermato sulle differenze maggiori che sono maturate nell'ultimo decennio nella classe minore del motomondiale: "Oggi le moto sono uguali, Honda e KTM sono uguali. All'inizio della Moto3 invece erano tutte moto molto diverse, non si formavano grandi gruppi in gara, e questo la rendeva più sicura. La bravura del pilota era proprio quella di sistemare al meglio la moto, soprattutto nei test. Prima era più marcata la bravura dei piloti nel mettere a punto la moto, ora è diverso, ora si fa il setting però diciamo che in questo sono buoni tutti. Adesso il livello tra i piloti è pari secondo me a causa delle moto che vanno tutte uguali, quello più bravo non si vede, anche se è ovvio che il più bravo è sempre quello che vince. Secondo me la bravura del pilota non si misura in quante gare vince ma da quanto è sensibile nel sistemare la moto".

Fenati traccia il bilancio stagionale 

A Jerez l'ascolano ha vissuto il miglior week-end di gara dell'anno, l'obiettivo per il prossimo round di Le Mans è, pertanto, ancor più chiaro: "A Jerez abbiamo vissuto il nostro miglior week-end della stagione anche perchè siamo riusciti a sistemare bene la moto. Arriviamo a Le Mans con l'obiettivo di continuare a migliorare, siamo un po' più rilassati di prima visto che siamo cresciuti molto a Jerez. Mi resta l'incognita di capire se anche in Francia saremo veloci. Il nostro punto di forza in Spagna era stata la percorrenza in curva mentre in accelerazione perdevamo un po' dagli altri. Le Mans è una pista in cui non ci sono forti staccate ed è scorrevole perciò viene incontro alle nostre esigenze, secondo me si può fare bene".

Il bilancio delle prime quattro uscite stagionali è chiaro: "Il bilancio di queste prime quattro gare è positivo per il lavoro che abbiamo fatto e negativo per i risultati. Nei test invernali siamo andati forte ma a Jerez non abbiamo praticamente girato e a Portimao siamo andati bene ma non siamo riusciti mai a fare un long run adeguato. Le gare perciò sono stati i nostri test perciò il lavoro è positivo sotto questo punto di vista". Fenati ha poi elogiato il clima di lavoro all'interno del box Rivacold Snipers: "Il clima nel box è tranquillo, poi ovviamente è un po' come nelle famiglie, remiamo tutti verso la stessa parte anche se ovviamente ogni tanto volano piatti, ma è uno sprone l'uno verso l'altro, si lavora bene". Un'ultima doverosa considerazione sulla sua futura paternità: "L'emozione di diventare papà è fortissima, sono contentissimo, chissà se questo mi toglierà secondi di velocità, come si suol dire".

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