Moto3, da Arbolino a Vietti Ramus: l'era dei Millennials

Moto3, da Arbolino a Vietti Ramus: l'era dei Millennials

Arbolino, Masia, Vietti Ramus, Foggia, Garcia: i piloti del terzo millennio allungano le mani sulla Moto3

Mirko Melloni

08.01.2020 16:04

Quasi due su tre. La media calcolata sull’entry list provvisoria della Moto3 parla chiaro: la più piccola delle cilindrate è diventata la categoria dei Millennials, che per la prima volta saranno più numerosi (ben venti) rispetto ai piloti nati nel Secondo Millennio (soltanto 11). Come di costume sono saliti in Moto2 i primi tre dell’ultimo Mondiale, che con i loro 22 anni – Lorenzo Dalla Porta e Marcos Ramirez – e 20, come nel caso di Aron Canet, alzavano l’età media della categoria. 

Al loro posto, entrano dei classe 2003 come l’atteso Deniz Öncü, gemello di quel Can che vinse al debutto e che è già emigrato in Supersport, o addirittura 2004 come il belga Barry Baltus. Il ragazzo di Namur, culla del Motocross, dovrà attendere il GP Francia per debuttare: non avendo un titolo del CEV o della Rookies Cup nel curriculum, Baltus dovrà aspettare il 16° compleanno. Una pratica che in passato toccò a Jorge Lorenzo, ma senza dover andare troppo indietro nel tempo, è stato il caso anche di Sergio Garcia nel 2019. 

Moto3 2019, il pagellone finale

Il trend del ricambio generazionale è consueto per la classe di ingresso nel Mondiale, soprattutto ora che con tutte le categorie a quattro tempi non esistono più gli specialisti delle “piccole”, perché il salto verso le cilindrate superiori è un obiettivo per tutti. Semmai, il ricambio a getto continuo della Moto3 vive un momento simbolico, ora che lo spartiacque è costituito dai nati tra un millennio e l’altro

I ragazzi del Terzo Millennio non sono soltanto padroni a livello numerico della Moto3, ma possono diventarlo anche in termini di risultati. E credere che il 2020 possa diventare storico, con il primo Millennial campione nel Motomondiale a seguire quanto accaduto nel Cross con Jorge Prado e nel mondo SBK (con Manuel Gonzalez primo nella 300), non è fuori luogo. 

Può toccare a Tony Arbolino, primo pilota classe 2000 autore di una pole. Il milanese è il primo candidato alla successione di Dalla Porta, visto che i presupposti sono simili a quelli del toscano alla vigilia della stagione che l’ha reso il primo italiano iridato della Moto3. Come Dalla Porta, anche Arbolino è il pilota che ha ottenuto più punti tra quelli rimasti nella categoria. E come Lorenzo, anche Tony guida una Honda – moto campione negli ultimi tre anni – ed è rimasto nel proprio team, Snipers. 

Le alternative, tra i ragazzi nati dal 2000 in poi, non mancano. Emblematica la scelta del Team Leopard, che dopo un 2019 in cui ha vinto il Mondiale piloti e quello dei team riparte dai giovani come Jaume Masia e Dennis Foggia. Due piloti di prospettiva, che hanno già frequentato il podio del Mondiale, ma chiamati ad accelerare i tempi nella transizione dalla KTM alla Honda. E a loro si può aggiungere Garcia, che rimane con Estrella Galicia con cui ha chiuso il 2019 con un 2° posto e una vittoria. 

Il Millennial di punta della KTM è Celestino Vietti Ramus, Rookie dell’Anno grazie a un trend evidente: in gara ha quasi sempre fatto meglio che in prova. Al piemontese, 18 anni, è mancata soltanto la zampata per conquistare il primo successo. 

Sono italiani anche i piloti che cercheranno di tenere alto il nome della “vecchia guardia”. La SIC58 Squadra Corse è uno dei soli tre team – gli altri sono Petronas e Boe Skull Rider – con una coppia “Over 20”, con Niccolò Antonelli e Tatsuki Suzuki che sono a dir poco collaudati e competitivi, visto che i due sono stati tra i 12 differenti vincitori di GP della Moto3 nel 2019. E nonostante qualche errore di troppo ed episodi sfortunati («Quattordici zero in classifica» ha sottolineato Paolo Simoncelli nel report di fine anno) i due hanno portato la squadra romagnola al secondo posto nel Mondiale dei team. 

Romano Fenati ha lasciato Snipers, con cui ha vissuto il peggio – con la follia di Misano in Moto2 nei confronti di Stefano Manzi – e il meglio, con il secondo posto nel Mondiale della Moto3 2017 e il ritorno al successo nel 2019 in Austria. L’ascolano correrà con l’Husqvarna di Max Biaggi, che nel primo anno da manager nel Mondiale ha chiuso secondo con Aron Canet e che nel 2020 raddoppierà le moto, mettendo accanto a Fenati un altro talento da risollevare come Alonso Lopez.

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